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26/08/2017 06:00:00

Regionali, Alfano con il PD. Micari vicino alla candidatura. FI e il nodo Musumeci

Angelino Alfano ha scelto: il suo addio al centro destra è definitivo. Nessun ritorno di fiamma, nessuna nostalgia del passato ma il suo nuovo amore è Matteo Renzi.
Accordo chiuso a Roma, lo abbiamo scritto per primi, a trattare Graziano Delrio, in ballo la legge elettorale e la copertura in senato.
Alfano abbraccia i dem, in verità non se ne è mai separato, e non ribatte sul nome di Fabrizio Micari. Il Partito Democratico si appresta a vincere la competizione regionale del 5 novembre prossimo, larghe intese e convergenze con l'aiuto di un centro destra forzista, volutamente, spaccato.

Il leader di Diventerà Bellissima, Nello Musumeci, non sarà il presidente della Regione, seppure con intenti concreti e alto senso delle istituzioni, non imprimerà il suo progetto politico su quest'Isola. Non sarebbero sufficienti nemmeno i voti di Forza Italia, molti non si riconoscono in un candidato così di destra, il rischio di dispersione del voto e il conseguente flop sarebbe cosa grave, meglio scendere in campo con due candidati. L'alibi è servito.

Alfano non pone pregiudiziali sul candidato Micari, voluto e sponsorizzato dal sindaco di Palermo, Leoluca Orlando. Sul nome del rettore converge anche il campo progressista di Giuliano Pisapia. Il cerchio si restringe, sia a destra che a sinistra. I candidati sono pronti a fare il loro ingresso in campagna elettorale per giocarsi la partita, con la differenza che Musumeci sa perfettamente come si conduce una campagna elettorale, Micari se lo farà spiegare dai partiti che lo sosterranno, che saranno i veri attori protagonisti di questa corsa; Armao lo imparerà strada facendo a braccetto con Silvio Berlusconi, che nel frattempo cerca casa a Palermo.

Il Cavaliere ha tracciato la linea del candidato presidente, le distanze da Musumeci sono evidenti:
“In Sicilia occorre che tutti dimostrino di tenere all’unità del Centro-destra. Ma soprattutto è necessario che tutti dimostrino di volere un candidato che sia in grado non solo di vincere ma di assicurare un buon governo alla Regione per i prossimi cinque anni. Questa è una responsabilità che non riguarda solo Forza Italia, che in Sicilia è di gran lunga il maggior partito del Centro-destra, e che ha fatto e sta facendo ogni sforzo per individuare una soluzione condivisa, qualificata, autorevole, inclusiva.

Una candidatura in grado di parlare ai tanti delusi della politica, per la gran parte elettori moderati, ai quali dobbiamo ridare fiducia e una forte motivazione per tornare a votare. Solo così si batterà il conservatorismo del PD, che non ha nemmeno il coraggio di ricandidare il proprio fallimentare Presidente uscente, ma anche la demagogia irresponsabile e incapace dei Cinque Stelle”.

La riserva sul nome del candidato verrà sciolta a breve, difficile una convergenza su Musumeci, tutt'altro si chiede a quest'ultimo di fare un passo indietro in nome dell'unità del centro destra. I manifesti del deputato catanese sono in bella vista in varie città della Sicilia, il pizzo è riconoscibile.

Non è mancato il colpo a sorpresa, da parte del deputato e segretario nazionale di Noi con Salvini, Angelo Attaguille, che si sgancia da Musumeci e apre ad una sua candidatura autonoma. La motivazione risiederebbe nel non essere riuscito, Musumeci, a tenere unito il centro-destra, uno slancio, quello di Attaguille, durato solo poche ore. Matteo Salvini ha lasciato solo Attaguille, rimarcando il ruolo di Noi con Salvini accanto a Nello Musumeci in questa competizione elettorale.
La settimana prossima sarà quella decisiva per le candidature del centro-destra e del centro-sinistra, lunedì 28 agosto si riunisce la segreteria regionale dem si ragionerà sul nome di Micari e sullo strappo con i bersaniani e su come fare rientrare il nome di Crocetta già in campagna elettorale.

Intanto ieri pomeriggio Leoluca Orlando ha indetto una conferenza stampa con la quale ha chiarito gli aspetti che hanno portato ad indicare il nome di Micari: “Venuta meno la candidatura del presidente Grasso ci siamo posti il problema di come andare avanti. Abbiamo riscontrato la disponibilità del Pd a sostenere un candidato civico. Da me individuata e proposto e accettato per primo da Mdp e Sinistra Italiana. Musumeci poi dagli altri. E' a capo della più grande azienda pubblica di Sicilia, scelto dal mondo accademico a grande maggioranza. Non so dove abita e non sono mai andato a cena con lui”. Sulla questione, di poca rilevanza, di chi avesse fatto il nome del rettore, il sindaco Orlando chiarisce i dubbi: “Il nome di Micari l'ho fatto io, ritengo offensivo dire che nasca da una telefonata tra Renzi e Alfano".