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29/08/2017 06:00:00

Regionali 2017: il centro sinistra ha scelto Micari. Cosa succede nel centro destra?

Per il centro sinistra ieri è stata una giornata importante, il rettore dell'Università di Palermo, in conferenza stampa, anticipando la direzione regionale del Partito Democratico, ha ufficializzato la sua candidatura a presidente della Regione Sicilia. Una candidatura voluta e presentata da Leoluca Orlando, sulla falsa riga del modello Palermo, presentata ad un campo largo. Sul nome di Micari, che non è stato spinto né dai dem né da Alfano, ci sono le convergenze sia del PSI che di Sicilia Futura, dei centristi che fanno capo ad Alternativa popolare e a Casini, alle liste dei territori di Orlando.

Sono fuoriusciti da questa alleanza, almeno per adesso, Art.1- Mdp e Sinistra italiana che rimuginano sull'accordo nazionale che ha voluto Angelino Alfano schierato accanto al PD, per le prossime elezioni regionali.
Micari appare tranquillo in conferenza stampa, non ha parole dure o di rottura con l'attuale legislatura siciliana, parla di un cambio di marcia ma anche dei buoni rapporti che lo legano sia a Crocetta, attuale governatore, che alla Giunta regionale.
Scende in campo, Micari, per i giovani, per garantire loro la possibilità di restare e di andare, solo se lo desiderano, non per cause legale alla disoccupazione. Non è mancato l'appello all'unitarietà di tutta la sinistra, invitando Sinistra italiana, Mdp- Art.1 a ritrovare l'intesa che si era creata. Micari non lascia il mondo accademico, l'Ateneo palermitano continuerà ad avere il suo rettore seppure in campagna elettorale, solamente il 6 novembre, a risultato vincente, Micari prenderebbe in seria considerazione l'ipotesi dimissioni.

Rafforzare e tutelare gli interessi della Sicilia, lo sviluppo dell'Isola, un progetto che richiami il campo largo nel quale centro e sinistra siano, entrambi, portatori delle proprie identità e sensibilità. Queste le parole del Magnifico. Per Micari la proposta del centro sinistra è l'unica che può essere realmente antagonista alla destra, di Nello Musumeci, e al movimento Cinque Stelle.
E ieri pomeriggio si è riunita la segreteria regionale del PD, a Palermo, la volontà emersa è quella del campo largo con il confluire dell'area centrista e la candidatura di Micari è ben accetta. Gli animi sono meno sereni quando si tocca il tema Crocetta: il governatore è candidato, invoca primarie sullo scadere distillato del tempo, un tempo “politico” influenzato dalla successiva competizione elettorale: le nazionali del 2018. Per il senatore Beppe Lumia è grave che Crocetta possa allontanarsi e correre da solo, anche se l'ipotesi Micari non va scartata. Lumia come Crocetta invocano primarie. A stoppare le primarie è l'onorevole Tonino Russo: non c'è più tempo. Il discorso della competizione elettorale non può essere slegato dal nome di Crocetta, il tentativo di ricucire è necessario, un passaggio indispensabile per Antonello Cracolici, Assessore all'Agricoltura.

Ad intercettare gli umori, sconsolati e delusi, di Si e di Mdp è Rifondazione, invitandoli a sposare la candidatura di Ottavio Navarra:“Il Partito della Rifondazione comunista lavora e fa appello affinchè si proceda da subito all’incontro di tutte le forze politiche e sociali per la definizione del profilo politico e programmatico della lista, che noi vogliamo ispirato al rovesciamento del modello economico diseguale sin qui dominante e ritiene doveroso, per essere credibili e coerenti con l’alterità da più parti proclamata al sistema di potere, impegnarsi su modalità innovative e partecipative nella definizione delle liste, rompendo con i riti autoreferenziali del passato” .

Cosa succede nel centro destra? L'amore di Berlusconi per Gaetano Armao è durato una frazione di tempo, come da copione. Il Cavaliere invoca unità nel centro destra. Verrebbe da chiedere perchè mai abbia perso tutto questo tempo nel confluire su Musumeci, visto la penuria di candidati forzisti? Il giro in giostra a cosa ha portato? Ad una sana tarantella per poi finire a tarallucci e vino, non graditi a tutti.

E ancora: se Forza Italia da sola non è in grado di essere forza politica determinante per il nome di un candidato, spalmandosi sulle posizioni di AN, non farebbe prima il Biscione a sciogliere il movimento azzurro? Nello Musumeci è un buon candidato, si sa. Eticamente corretto, incorruttibile e persona seria. Una posizione politica chiara e forte, ancorata ad An, che con il Partito popolare europeo non c'entra nulla.
Quanti liberali e moderati si ritroveranno a votare un uomo di destra? Non di “centro destra” ma di destra. Quella destra che invocano oggi Giorgia Meloni e Matteo Salvini.  Il modello nazionale è quello, ricalcato su base siciliana.

E' un elettorato che si rafforza o i forzisti sono pronti a votare altrove? I percorsi politici tra i missini e i forzisti sono diversi. E cosa farà Cantiere popolare? Saverio Romano potrebbe non andare con Musumeci, un'altra spaccatura alla luce di quelle già in atto.
Gianfranco Miccichè è al lavoro per gli ultimi giri di consultazioni, di definito ancora non c'è nulla, ci fanno sapere da ambienti romani: “bisogna attendere ancora 48 ore”.

Aprono la campagna elettorale Siciliani Liberi, il candidato è Roberto La Rosa. Il fondatore del movimento è il docente di Economia all'Università di Palermo, Massimo Costa, il quale assicura una lista per ogni provincia siciliana, “puntiamo ovviamente a vincere per dare corso al nostro programma che tra i tanti punti qualificanti ha quello di rilanciare l'economia e soprattutto l'occupazione attraverso strumenti innovativi come la zona economica speciale e la moneta complementare".