Fabrizio Micari, ingegnere meccanico e Rettore dell'Università di Palermo, candidato alla Presidenza della Regione Sicilia per la coalizione del centrosinistra. Durante la sua conferenza stampa di ufficializzazione della candidatura ha avuto parole moderate, lei parte da un civismo per arrivare al nodo politico senza voler togliere le etichette ai partiti politici. E' chiaro che lei ha buttato l'occhio verso un elettorato liberale e moderato che non guarda bene all'estremismo di Musumeci?
Sì, il mio percorso è naturalmente quello di un candidato che viene dalla cosiddetta società civile, il contributo che io penso di poter dare è quello di una persona che ha maturato un'importante esperienza amministrativa, come Rettore dell'Università di Palermo, che peraltro ho sempre svolto nell'interesse dei giovani e nel tentativo di creare le migliori condizioni e opportunità lavorative per i nostri giovani e che naturalmente si rivolge e si inserisce nel solco di una coalizione di centrosinistra che sta sviluppando - stiamo lavorando per questo -, una proposta per la crescita, per lo sviluppo della Sicilia, una proposta fortemente radicata nel centrosinistra e in quanto tale fortemente concorrenziale a quelle proposte che potranno venire dalla destra e dai cinquestelle.
Lei ha tracciato la sua idea di Sicilia, partendo dai giovani sicuramente c'è lo sviluppo di questa terra, ma l'attenzione è stata tirata molto sulla centralità che questa Regione dovrebbe tornare ad avere in campo nazionale e internazionale. Parole bellissime, la Sicilia manca da questi contesti da tanto, è un'utopia o un obiettivo dei prossimi cinque anni di legislatura?
Speriamo ci siano questi cinque anni di legislatura. Noi dobbiamo operare progettualità, e quando parlo di progettualità intendo credibilità in un panorama nazionale e internazionale. Io credo ci siano tutte quante le condizioni, perché in questa terra ci sono sicuramente le intelligenze e perché tra l'altro ci sono importanti risorse nazionali e internazionali che dobbiamo cercare di spendere bene, efficacemente, nei tempi giusti e utilizzandoli nel modo migliore proprio per dare centralità alla crescita di questa terra. Abbiamo un problema di disoccupazione dei giovani, abbiamo un problema di ridare entusiasmo e ridare passione ai nostri giovani, ai nostri concittadini, credo che le condizioni ci possano essere. E' importante recuperare questo tipo di approccio, questo entusiasmo, abbandonare quel vittimismo che purtroppo a volte ci caratterizza e puntare allo sviluppo.
Micari, nessun punto di rottura o di discontinuità dal Governo Crocetta ma un cambio di marcia.
Sì, io l'ho chiamato cambio di marcia. Credo che, come tutte le esperienze, quella del governo Crocetta ha delle luci. Ho dato il mio giudizio personale, giudizio da Rettore che ha lavorato con l'amministrazione regionale. Sicuramente ci sono stati una serie di aspetti positivi, ma adesso bisogna accelerare. Da ingegnere meccanico credo che adesso sia necessario cambiare marcia, di accelerare, c'è bisogno di un di allargamento della coalizione, io stesso, tutto sommato rappresento un momento, appunto, di allargamento. C'è bisogno di unire le forze, di unire le diverse sensibilità per creare un programma che abbia al centro lo sviluppo di questa terra.