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01/09/2017 06:00:00

Regionali, dagli indignati di Sicilia agli impresentabili. PD in mezzo ai fuochi

Ultime battute per Forza Italia che pare abbia accettato il pressing della destra di Giorgia Meloni e Matteo Salvini su Nello Musumeci. Il candidato, si badi bene, è proprio del duo Fratelli d'Italia-Noi con Salvini, la Meloni ha fatto presto a mettere il cappello a questa candidatura. Forza Italia è pronta a lanciare il ticket Musumeci-Armao, un ticket che non è gradito a molti e che per questo prevederà anche la fuoriuscita di qualcuno, che guarda bene la candidatura di Fabrizio Micari.

Trovata la sintesi sui candidati la stessa cosa non si può dire sulla crisi, tutta interna, che attraversa il movimento azzurro, una crisi che trapela già dalle parole del commissario Gianfranco Miccichè. Si è faticato così tanto, ma Miccichè è già proiettato alla prossima elezione, quella del 2022 dove vedrebbe già Gaetano Armao il naturale candidato della coalizione di destra. Andiamo bene, la politica del riciclo è divenuta l'arte preferita dei forzisti, quelli che, nel frattempo, sono rimasti sullo scoglio ad aspettare che la tempesta passasse. Forza 9.
Intanto ad Armao, che ha poco di cui essere contento, viene addolcita la pillolina, verrà utilizzato una parte del suo Manifesto, proprio quella relativa all' economia delle imprese, di cui peraltro dovrebbe avere la delega. Tra i nomi ventilati per gli eventuali assessori c'è quello di Roberto Lagalla, a lui si pensa di potere assegnare l'assessorato alla Salute o all'Istruzione. Non importa la delega, quanto il ruolo. Saranno felici i cuffariani, meno i siciliani.

La coerenza di Nello Musumeci viene meno, in politica a volte è meglio tacere, non fosse altro per evitare delle magre figure. Più volte ebbe a dire, Musumeci, che con l'area e la regia di Totò Cuffaro non avrebbe mai voluto a che spartire. Oggi quei voti sono indispensabili e la spartizione delle poltrone è già in atto: Miccichè è candidato, una volta eletto ambirebbe alla presidenza dell'Aula.
Un retaggio di vecchia politica che riporterebbe indietro la Sicilia di tanti anni, con una Sanità fortemente politicizzata, quella tipica dei governi cuffariani, per intenderci.

E intanto si parla di liste, Cantiere Popolare presenterà la sua lista insieme a Lagalla e a ai Coraggiosi di Fabrizio Ferrandelli. Lo stesso mix politico che ha visto lo scontro, a Palermo, per le amministrative di giugno. Il progetto allora è stato perdente.
Il dato da attenzionare è relativo alle liste di Salvini e Meloni, se i due sovranisti non riuscissero a presentare ognuno la propria lista la candidatura di Musumeci risulterebbe tenuta in piedi da Forza Italia e dai cuffariani. E con questi dovrà fare accordi, nonostante i proclami da palco.

Musumeci ha già inficiato la sua candidatura aprendo la porta ad una politica stantia che indica sedie su cui vogliono tornare, comodi, gli improponibili. Dagli indignati di Sicilia agli impresentabili.
Musumeci, il politico che sta tentando la scalata alla presidenza siciliana per la terza volta, ha fatto patti e accordi con quella parte politica da cui ha sempre preso le distanze... eppur si parla di etica politica. La stessa etica che ha avuto come filo conduttore tutti gli incontri di Lagalla: un colpo a destra, un colpo a sinistra. Ora pare si sia fermato: trovata la poltrona in Giunta.

Alta tensione, nervi scoperti, e umori neri dentro il Partito Democratico. Rosario Crocetta ribadisce la sua battaglia per la democrazia chiedendo le primarie di coalizione. A sposare la candidatura di Micari, tra gli altri, anche Sicilia Futura che proprio martedì scorso ha incontrato, a Palermo, Davide Faraone. Decideranno i siciliani se il candidato presidente sarà Crocetta o il rettore Fabrizio Micari, in alternativa, l'attuale governatore, non ritirerà la sua candidatura tranne che a scendere in campo non sia direttamente l'assessore alla Salute, Baldo Gucciardi.

Al centro sinistra converrà presto trovare una sintesi, quella che poteva essere già una candidatura lanciata rischia di essere bruciata dagli stessi dem. Al lavoro Fausto Raciti, nel delicato ruolo di mediazione, e anche Matteo Renzi, che pare cerchi di dare garanzie romane a Crocetta per distoglierlo dall'idea della candidatura.
Iniziano sui territori i primi dialoghi infuocati tra i presunti candidati, ad attaccare è il movimento Cinque Stelle. L'attivista Antonio Angileri, sui social commenta la discesa in campo di due marsalesi: Paolo Ruggieri e Stefano Pellegrino, nonché l'alleanza di Musumeci con Forza Italia: “1286 e 3247 sono i voti di tutto rispetto di due avvocati marsalesi in lista nelle elezioni regionali del 2012. Rispettivamente parliamo di Paolo Paolo Ruggierie Stefano Pellegrino. I due in questione all'epoca dei fatti non riuscirono a raggiungere il seggio sperato e oggi imperterriti ci riprovano. Non so se faranno la stessa fine di allora ma di certo ci sono ottime probabilità. In primis perché ci sono 5 posti disponibili e non più 7 e in secondo luogo perché oggi il movimento 5 stelle viaggia su un comodo 42% in provincia di Trapani. Di certo anche i meno esperti capiranno che puntare su due persone certamente valide ma scarsamente competitive per Marsala sarebbe solo una perdita di tempo. Oltremodo se dalla visione dell'opportunità dovessimo passare a quella politica. Con l'unione di Musumeci a forza Italia verrebbero a mancare gli elementi di pulizia in una lista sin ora quantomeno appetibile per votanti di destra. Dall'altra parte invece, permettetemi di dire, si salvi chi può. In ogni caso un in bocca al lupo a tutti gli sfidanti. Affilate le asce, noi abbiamo già scavato le trincee. A veder le stelle del M5S”.

E' Nino Oddo che dalla sua pagina facebook affronta un delicato problema che supera i limiti della legalità: “Mi incominciano ad arrivare richieste di denaro piu' o meno esplicite per la campagna elettorale. Addirittura anche da chi ricopre ruoli politici. Non parlo di disoccupati ma anche pubblici dipendenti. Non sono nato nato ieri ovviamente, so che buona parte della disaffezione della gente dalla politica e' anche riconducibile a queste cattive pratiche. Ma io mi sono candidato 4 volte alle regionali e 4 alle comunali e due alle provinciali ho seguito sempre regole precise. Non ho cercato mai scorciatoie. A costo di perdere. Anche stavolta mi atterro' a questa regola. In questi anni ho aiutato, utilizzando anche professionalmente tanti amici. Ma sempre nel rispetto della legge. Questo e' il limite massimo che mi sono posto. Capisco che l'imbarbarimento della politica di questa tarda seconda repubblica ha fatto venire meno le passioni ideologiche ed esasperato questi fenomeni. Voglio vincere il 5 di novembre ma non a qualunque costo e con qualunque mezzo. Chi deve capire capisca”.

A chi o a cosa si riferisce Oddo non è dato saperlo, tuttavia muove delle accuse ben precise che farebbe bene a denunciare nelle opportune sedi. Siamo solo all'inizio, ad estate quasi terminata si continuerà con alte temperature fino al 5 novembre prossimo. 

Rossana Titone