I candidati alla presidenza della Regione Sicilia ci sono tutti, anche quelli da percentuali risicate. La corsa inizia adesso. Il centro destra ha fatto la quadra su Nello Musumeci, ci riprova per la terza volta, i sondaggi lo danno in vantaggio rispetto agli altri schieramenti. Per Musumeci ci dovrebbero essere dalle sei alle sette liste in appoggio, i territori dove ha maggiormente presa sono quelli del catanese, ragusano e nisseno, più fatica a Palermo e nella provincia di Trapani. Il problema dovrebbe essere arginato con l'appoggio dei forzisti, sia nel capoluogo siciliano che trapanese oltre che agrigentino. Una coalizione ampia che, a differenza del 2012 dove il centro destra si è presentato spaccato, si gioca la partita ad armi pari. Una candidatura, quella di Musumeci, su cui il candidato presidente lavora da almeno un anno.
In campo anche
Gaetano Armao, ritirata la sua candidatura, è pronto a ricoprire il ruolo di vice presidente con delega al bilancio: “
Con Musumeci siamo complementari. Lui è un politico che rivendica la propria storia di uomo di destra. Io, invece, vengo dal mondo delle professioni e dall'Università e sono cresciuto rifacendomi al liberalismo cattolico che si ispira a Luigi Sturzo", ha affermato Armao. Dobbiamo ritrovare la speranza per restare in Sicilia, di lavorare e far crescere le imprese in Sicilia. Il tandem dovrà pedalare pesante e tanto mettendo insieme le nostre energie. La Sicilia ce la può fare. È laboriosa, seria e capace, più di quello che i nostri detrattori vogliono far sembrare".
Il centro sinistra trova la sua strada, si compatta, Crocetta compreso, sul Magnifico Rettore dell'Università di Palermo, Fabrizio Micari. Dal civismo alla politica,
sponsor ufficiale Leoluca Orlando.
Coalizione ampia che vede tutta l'area di sinistra in appoggio e i moderati di Alternativa popalare.
Perde un pezzo Angelino Alfano, a chiudere la porta Pietro Alongi che migra vero Rete Democratica, in appoggio non a Micari ma a Musumeci.
Per uno che va tanti che arrivano, è il caso di Giuliano Pisapia con il suo Campo Progressista: “
Chiediamo ai candidati in campo, Micari e Fava, di aprire fin da subito un dialogo per costruire una piattaforma programmatica unitaria non inquinata da ambiguità che nulla hanno a che fare con la storia del centrosinistra, che risponda alle esigenze dei cittadini della Sicilia e non a schematismi nazionali. Campo Progressista continuerà a lavorare su questa ricomposizione perché non ci rassegniamo all'autolesionismo delle forze del centrosinistra e della sinistra".
Pisapia si appella all'unità di tutto il centro sinistra. E intanto a
Roma si stanno svolgendo sei giorni di ampio dibattito sulle tematiche di quella parte politica, ieri sera la questione si è spostata sull'appuntamento delle elezioni regionali siciliane,
ad intervenire anche il sindaco di Petrosino, Gaspare Giacalone.
Il pullulare di nomi per i candidati alla presidenza ha dato di che parlare, nel dibattito fa sentire la sua voce anche
Totò Cuffaro che esprime parole di apprezzamento per Vittorio Sgarbi,
candidato con il suo movimento “Rinascimento”.
A Sgarbi è stato offerto un ruolo in Giunta Musumeci con la delega ai Beni Culturali, al momento il critico d'arte non ritira la sua candidatura.
A fare un passo indietro è Antonio Fiumefreddo, ritira la sua candidatura sostenendo che non vi siano le condizioni: “
Ha vinto la mafia...Gli schieramenti in campo hanno avviato una campagna milionaria. Non ho neanche la minima parte delle loro risorse finanziarie per affrontare una battaglia così impari, eppure lavoro. Vorrei sapere dove prendono tanto denaro. Le liste sono piene di soggetti impresentabili, persino con candidati già sottoposti a delicatissime indagini. Ha vinto la mafia anche se voglio ancora sperare che possa batterla chi è più forte di me. Io continuerò a lottare, forte solo della mia onestà, come migliaia di cittadini siciliani, ma basta sovraesposizioni quando persino le Istituzioni ti lasciano solo. Per le sopra esposte ragioni - chiosa Fiumefreddo - avendo rifiutato categoricamente qualsiasi accordo con destra e sinistra, che pari sono, rinuncio a candidarmi".