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13/09/2017 06:00:00

Il Baglio Basile e la battaglia tra Comune e amministrazione per i pagamenti Imu

Da qualche anno il Baglio Basile di Petrosino è in amministrazione giudiziaria. La mega struttura alberghiera - sequestrata all'imprenditore marsalese Michele Licata insieme agli altri complessi turistici “La Volpara” e “Delfino Beach” - e’ una delle strutture tra le più grandi della provincia di Trapani. Albergo a 4 stelle, 167 camere, centro benessere, sala ricevimenti e ristorante, centro congressi e piscina. La storia completa della struttura, la sua genesi e il sistema messo in piede da Licata, la potete leggere in questa nostra inchiesta in due puntate ( cliccate qui per la prima parte, e qui per la seconda).

Struttura totalmente abusiva - Tra le tante vicende legate al Baglio Basile, quella che colpisce più di tutte e che riporta alla condotta illegale, alla rete di relazioni creata da Licata e alle altrettante connivenze, è il fatto che la struttura era completamente abusiva, con le concessioni edilizie rilasciate per nulla conformi alle norme urbanistiche, le vendite fittizie tra le due società che facevano capo a Licata ( Roof Garden e Rubiper dividere lotti e ingannare anche l’assessorato Regionale Territorio e Ambiente. Per la costruzione iniziata nel 2003 e terminata nel 2005 sono state approvate inoltre delle varianti senza il rispetto dei vincoli imposti.

Evasione IMU - Dallo scorso anno l'amministratore giudiziario Antonio Fresina, è stato affiancato dall'amministratore giudiziario Andrea Passannanti, scelto per la sua esperienza, ed indicato proprio dall'Agenzia Nazionale per i Beni Confiscati. Ma nonostante la gestione non sia più di Licata, una cosa non è cambiata, il Comune di Petrosino continua a vantare, ad esempio, le somme che riguardano il versamento dell‘Imu.

Per il triennio 2012-2015 la somma è all’incirca di 180 mila euro. Per riavere questi soldi il Comune ha intrapreso una battaglia legale nei confronti della società Rubi, proprietaria del Baglio Basile.
Nello specifico la somma di 179.677 euro che vanta il Comune è riportata nella determina del dirigente dell’ufficio finanziario del Comune, Dorotea Giacalone, con la quale si dà l'incarico al tributarista Sergio Lo Trovato, di difendere gli interessi del Comune davanti alla Commissione Tributaria alla quale gli amministratori giudiziari del Baglio hanno fatto ricorso contro gli avvisi di accertamento emessi dall’Ente.

Le richieste di pagamento delle tasse evase dal Baglio Basile riguardano anche altri tributi come la tassa sui rifiuti. In questo caso, le verifiche effettuate in un primo momento dopo il mega sequestro dei beni di Licata hanno appurato che la proprietà della struttura ricettiva non ha pagato una cifra intorno ai due milioni di euro, anche se per avere l’entità esatta degli importi bisognerà fare degli ulteriori controlli legati alle reali superfici tassabili della struttura ricettiva.