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21/09/2017 07:30:00

Regionali 2017: Crocetta, nomine fino all'ultimo. Cresce Musumeci. Scontro Fava - Pd

 E' la fine della legislatura del Governatore Rosario Crocetta ma è anche la fine della politica, quella del buon senso, delle ragioni di opportunità.

Nella giornata di ieri il presidente ha nominato l'assessore ai Beni Culturali, in sostituzione del dimissionario Carlo Vermiglio, Aurora Notarianni.

 La new entry della Giunta Crocetta è una donna di Messina, candidata anche nel Megafono per le prossime elezioni del 5 novembre. In cinque anni di governo Crocetta gli assessori ai Beni Culturali sono stati “appena” sei. Il presidente parla di un assessore con cui fare tante cose, qualcuno lo dica a Crocetta che alle elezioni regionali mancano meno di 45 giorni. Sembra, sempre, dentro una favola, la sua.

Un botta e risposta quello che si consuma tra Crocetta e il deputato di Forza Italia, Marco Falcone: “La nomina di un nuovo assessore a 45 giorni dal voto rappresenta un vero e proprio festival dello spreco, dell'inutilità e della vanagloria, a beneficio di una signora, Aurora Notarianni, che in così poco tempo non potrà fare alcunché di buono per la nostra terra, per i beni culturali siciliani". Tira in causa il PD, Falcone  e lo accusa di una mossa non proprio intelligente: “Ancora una volta, purtroppo, Crocetta e il Pd hanno perso l'occasione di agire per il bene della Sicilia".

E mentre il presidente Crocetta fa incetta di nomine, e il PD tace sulla situazione, il centro destra cresce nei sondaggi, almeno in quelli che si commissionano da soli o che commissiona Claudio Fava, altro candidato alla presidenza con Si, Mdp-Art1, che addirittura lo vedrebbe al 25%.

Sono sondaggi tarati su 500 intervistati, pochini.

A scontrarsi poi ci sono le due sinistre, quella di Fava e quella del Partito Democratico che candida alla presidenza Fabrizio Micari. Ironico il segretario regionale del Partito Democratico: “I sondaggi di Fava danno lui al 25% e me prossimo pontefice”.

Scaramucce tra Raciti e Fava, quest'ultimo affida alla sua pagina social la motivazione di quella parte di sinistra: “Ci hanno accusati di essere marginali, insignificanti, superflui. Invece i siciliani stanno rispondendo che così non è. Che un voto d’opinione ha ancora un suo spazio e una sua dignità. Ci hanno accusati di puntare solo alla sconfitta del PD. Invece i sondaggi dicono che il loro candidato è sconfitto a prescindere. Ci hanno accusati di essere “agenti” del PD, anzi dei 5 Stelle, no, della destra… eppure io ho ripetuto cento volte che non mi candido contro nessuno. E che l’unico “voto utile” per me è quello libero, a chiunque esso vada. E’ un messaggio minoritario? O è il rispetto dovuto agli elettori, a tutti gli elettori, non più considerati mandrie al pascolo da spostare da una lista all’altra ma donne e uomini liberi di decidere con la loro testa?”.

Fava richiama alla civiltà delle parole e non a strafalcioni di soggetti che rappresentano classe dirigente del PD. Fava ha ragione, non è la prima volta che cadono in piccole gaffe sui social.

E mentre i dem si scontrano con Fava, Nello Musumeci è nel vivo della sua campagna elettorale, inaugura comitati e riempie le piazze.

E' partito in sordina Fabrizio Micari ma sta già visitando tutta la Sicilia. Ieri è toccato alla zona dell'agrigentino: imprenditoria, turismo, agroalimentare e diritto allo studio sono alcune dei punti centrali del suo programma, della sua sfida gentile.

Anche Micari ha accolto la richiesta pervenuta dal presidente dell'ARS Giovanni Ardizzone sulla necessità di avere delle liste pulite: “Ho accolto l'appello del presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone, che richiama ad una attenta verifica nella composizione delle liste in vista delle prossime elezioni regionali, è giusto ed opportuno: la politica deve improntare ogni suo atto a criteri di trasparenza e legalità a partire dal momento della scelta dei candidati. Di certo per quel che riguarda i candidati della coalizione che sostiene la mia candidatura, ci sarà la massima attenzione anche su questo tema”.