Giovanni Lo Sciuto, deputato regionale di Castelvetrano, ha rotto gli equilibri dentro Forza Italia. Il suo arrivo, battezzato a Palermo dal commissario regionale degli azzurri, Gianfranco Micchichè, ha decretato il suo esordio a gamba tesa. Ed è proprio Miccichè che chiede al coordinatore provinciale di Forza Italia, senatore Tonino d'Alì, che Lo Sciuto venga candidato in lista.
Gli equilibri, dicevamo sono saltati, la lista era dapprima composta da Giuseppe Guaiana, Stefano Pellegrino e Toni Scilla, più la quota rosa.
Con l'arrivo di Lo Sciuto verrà meno il posto per uno degli altri candidati. Le ultime voci arrivate sono quelle secondo cui a finire fuori lista sia proprio Scilla, uomo di Saverio Romano.
In provincia, per il collegio di Trapani, si potrebbe allestire e presentare la lista Cantiere Popolare-Idea Sicilia e Scilla essere candidato proprio nella sua naturale collocazione.
Si porrebbe, però, il problema degli altri candidati, elettoralmente forti, così da consentire il raggiungimento dello sbarramento, fissato al 5%, per far scattare quindi il seggio all'ARS.
Non c'è posto nemmeno dentro Diventerà Bellissima, la lista di Nello Musumeci, candidato presidente, ha già schierato in campo il mazarese Giorgio Randazzo. Due candidati della stessa città non risulterebbe opportuno e in ogni caso la lista è al completo: Paolo Ruggieri, Giorgio Randazzo, un candidato di Alcamo, su cui c'è il massimo riserbo, e la quota rosa (una delle due donne è trapanese, espressione delle Acli).
Brutte ore quelle che vive l'ex deputato Toni Scilla che, se da un lato ha finora avuto la copertura e le rassicurazioni del coordinamento provinciale azzurro, dall'altra parte si ritrova con le pressioni di Miccichè per fare spazio a Lo Sciuto.
Cercasi il posto in lista. Ore concitate e soprattutto di nervosismo di campagna elettorale. Sbagliare lista significa bruciare tutte le tappe di qualunque altro appuntamento politico futuro.
A cercare casa anche il trapanese Francesco Salone, una cosa è certa: è candidato. Manca la lista che lo accoglie. I manifesti sono pronti, circolano per la città di Trapani ma nessun simbolo sbandierato. La Sicilia la tiene nel cuore e non nella testa, così ha dichiarato mandando una frecciatina al candidato Giuseppe Guaiana di Forza Italia. I rapporti tra Salone e i forzisti non sono buoni, ha chiesto di essere candidato in Diventerà Bellissima ma Nello Musumeci chiede liste pulite ai suoi alleati e, pertanto, anche la sua lo dovrà essere.
Salone è indagato per truffa per i rimborsi da consigliere comunale. Ancora nessun rinvio a giudizio ma Musumeci preferirebbe non averlo in lista.
In bilico con il suo 5% la lista Sicilia Futura, ad oggi i due candidati forti, Giacomo Scala e Nino Oddo, non possono riuscire a garantire il trascinamento di tutta la lista. Manca un terzo uomo candidato forte e la quota rosa.
La vera sconfitta di questa competizione elettorale è proprio la quota rosa. Hanno poco da essere felici le donne, è una legge che ha consentito alle donne di essere inserite come candidatura di “servizio”. Nessun nome che possa essere in grado di competere con i mostri elettorali schierati nelle varie liste, da destra a sinistra. Nessuna donna che possa effettivamente competere ed essere messa nelle condizioni di vivere alla pari la competizione elettorale. Triste ancora continuare a parlare di quota rosa allorquando quest'ultima viene svilita ad una mera opportunità di ruolo di servizio.
Mimmo Turano è candidato nel listino, la sua posizione dovrebbe essere fatta salva. Ancora in bilico la candidatura di Eleonora Lo Curto che potrebbe essere proprio candidata dentro l'UDC.
L'ex deputata e assessore comunale non ha più trovato il posto libero in Forza Italia, la candidatura di Stefano Pellegrino non ha consentito di avere due marsalesi in lista.
La Lo Curto potrebbe approdare nella lista dell'UDC, dunque.
Ultimi giorni prima del 5 ottobre, data della presentazione delle liste, per limare e perfezionare candidature. Entro la giornata di oggi verranno depositati i simboli dei partiti.
Si sfidano i partiti sul filo dei sondaggi, secondo quelli commissionati dal candidato presidente Claudio Fava è al 25% (qui a fianco in una nostra vignetta) stopperebbe il candidato della coalizione del centro sinistra Fabrio Micari. Ma c'è un altro sondaggio che è stato realizzato, il campione utilizzato è quello della popolazione maggiorenne siciliana, realizzato su base regionale. Il campione utilizzato è di 800 elettori. La domanda posta dal committente nel sondaggio era se l'elettore avesse già deciso il candidato presidente da votare il prossimo 5 novembre. Gli elettori siciliani non hanno ancora deciso, il 53.4% infatti è ancora in bilico. Dai dati raccolti esce una prima proiezione seppure in maniera relativa a quel campione raccolto.
In testa ci sarebbe Nello Musumeci, coalizione di centro destra, con il 33.1%, segue Giancarlo Cancelleri, candidato dei Cinque Stelle con il 31.6%, terzo Fabrizio Micari con 27.3%, candidato del centro sinistra. Nelle ultime due posizioni Claudio Fava con 4.8% e Vittorio Sgarbi con 3.2%
Un sondaggio che andrebbe a stravolgere quello commissionato da Claudio Fava che addirittura lo darebbe al 25% a pari merito con i grillini.
Sono campioni davvero risicati su pochi elettori siciliani.
Tra sondaggi e liste, in fase di ultimo allestimento, ci sono i candidati che vengono presentati, è il caso messinese di Luigi Genovese, figlio di Francantonio. A lanciare la candidatura direttamente il commissario azzurro, Miccichè, che tanto ha voluto i Genovese dentro Forza Italia dopo che il PD ebbe a escludere il parlamentare Francantonio in seguito alle sentenze di condanna che riguardavano la formazione e il malaffare. Sul palco, con Genovese junior, oltre a Miccichè anche Renata Polverini e Gaetano Armao. Per Miccichè la presenza di Luigi Genovese è una risorsa per tutta Forza Italia “ha una esperienza che gli viene dalla sua famiglia. A me fa enorme simpatia e gli auguro tutto il successo di questo mondo perché se lo merita lui e la sua famiglia”.
Miccichè è famoso per i suoi discorsi inopportuni, questo ne è stato un chiaro esempio.
Dall'altra parte della Sicilia Nello Musumeci parla di liste pulite “La forza del centrodestra sta nelle sue diverse sensibilità e provenienze, ma la rigenerazione della coalizione passa dalla concreta volontà di non omologarsi di formare liste pulite e di tornare a parlare al cuore della gente".
Vittorio Sgarbi non poteva mancare di allietare la politica siciliana con un altro assessore che vorrebbe con se in Giunta, si tratta di Piergiorgio Odifreddi. Ma si ventila con maggiore certezza il ritiro della candidatura di Sgarbi con il movimento Rinascimento in favore della coalizione del centro destra, in cambio ci sarebbe la poltrona di un assessorato.
Ironico Beppe Grillo che in questo momento delicato del movimento Cinque Stelle, vedesi caso delle regionarie annullate e delle denunce ai sindaci delle città siciliane grilline, cerca di sdrammatizzare: “se prendiamo altre due o tre denunce vinciamo le elezioni!".