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25/09/2017 13:10:00

Attenti al deputato Fiano

di Leonardo Agate  - Emanuele Fiano è deputato Pd, con incarichi in diverse comitati e commissioni parlamentari. Il suo nome è venuto quest’anno agli onori della cronaca per la presentazione di un disegno di legge contro l’apologia del fascismo, pericolo incombente, che lui solo vede, su questo Paese. La sua proposta è per ora impantanata nelle commissioni.
Un paio di giorni fa, l’onorevole ha presentato il nuovo testo della riforma elettorale.
Mentre la sua prima proposta, sull’apologia del fascismo, può definirsi legge – scema, perché vuole contrastare con nuove norme dettagliatissime un fenomeno che non costituisce da decenni alcun pericolo, e che è già sanzionato dalla Costituzione, dalla legge Scelba e dalla legge Mancino, la sua seconda proposta si può definire legge - truffa, perché è ben ancorata alla realtà, e la vorrebbe distorcere a vantaggio del suo partito e a danno del M5Stelle.
La proposta di riforma elettorale tratta come noi elettori dovremmo andare a votare alle prossimi elezioni politiche della futura primavera. L’impianto della nuova legge è il frutto di lambiccate riunioni di esperti che hanno avuto un solo scopo: quello di far fuori la possibilità che il M5Stelle ottenga la maggioranza parlamentare. Il testo della proposta è complicato. Ma il senso comune di chi dà una scorsa alla proposta fa pensare a qualcosa di truffaldino. In parole povere, se la proposta malauguratamente diventasse legge, i partiti si potrebbero alleare in ogni circoscrizione con altri partiti, con geometria variabile. Per esempio, in una circoscrizione si potrebbe avere l’accoppiata Pd – Forza Italia; in un’altra circoscrizione l’accoppiata Forza Italia – Lega; in un’altra circoscrizione ancora l’accoppiata Ap – Lega. Alle accoppiate potrebbero aggiungersi altre liste, come FdI, e anche liste di minima entità, poiché la soglia di sbarramento è stata abbassata al 3 per cento.
Il conto che hanno fatto gli esperti Pd è stato questo: poiché il M5Stelle desidera correre da solo, senza preventive alleanze, sarà dappertutto fregato dai partiti che si alleano. Ne risulterebbe che, se il M5Stelle prendesse il 30 per cento dei voti in campo nazionale, avrebbe poi in parlamento un numero di rappresentanti di circa la metà inferiore ai voti ottenuti. Una truffa vera e propria. La volontà popolare sarebbe rappresentata in modo distorto nelle aule parlamentari; verrebbe calpestata, e in parlamento siederebbe un numero di parlamentari che non corrisponderebbe alle reali intenzioni dei votanti.
Non si può sapere se questa proposta passerà. La sua ventilata incostituzionalità potrebbe indurre il presidente della Repubblica a non pubblicarla e rispedirla alle camere.
E’ chiaro che il M5Stelle non se ne starà con le mani in mano, e ha già dato incarico ai suoi esperti di contrastarla con ogni mezzo. Poiché l’ingegno è equamente diviso tra le persone e i partiti, alla mossa truffaldina del Pd sarà opposta la mossa difensiva del M5Stelle. La partita è tutta da giocare, e durerà qualche mese.
Il deputato Fiano così ha messo al suo attivo, e al passivo della Repubblica, in pochi mesi due proposte: una fesseria e una truffa. Poiché non c’è due senza tre, è da temere che ne abbia in mente una terza per concludere il ciclo. Poi potrà passare alla Storia, sia pure a quella senza esse maiuscola delle persone mediocri.
Comunque, attenti al deputato Fiano.