Mai competizione elettorale regionale, come quella del prossimo 5 novembre, è stata così difficile. Complicata per la composizione delle liste, complicata in termini di nuova legge elettorale che porterà all'ARS settanta deputati, non più novanta.
La provincia di Trapani eleggerà cinque parlamentari, le liste dovranno essere forti e competitive per arrivare allo sbarramento del 5%.
Ha trovato la sua lista Eleonora Lo Curto, che nella giornata di ieri ha rotto gli indugi, con un post sul suo profilo facebook, annunciando la candidatura dentro le fila dell'UDC. Mimmo Turano sarà presente nel listino del candidato presidente per la coalizione di centrodestra, Nello Musumeci.
La Lo Curto, ex parlamentare regionale ed ex eurodeputata, oltre che ex assessore della Giunta Adamo, ha un curriculum politico pesante. Donna di polso e carisma indubbio ha proiettato questa sua candidatura fin dalle ultime amministrative marsalesi. Ha costruito una fitta rete di contatti e di amici che la sosterranno in ogni provincia.
Non ha chiesto protezioni o garanzie, si misurerà sul campo del dibattito politico e del voto utile. Non teme il confronto e in tutta la provincia di Trapani, almeno fino a questo momento, è l'unica donna che chiederà il voto e non farà da semplice riempitivo. Una scelta di dignità per se stessa e per la politica tutta.
Non è il momento sociale, storico e culturale per la Sicilia di prendere e pretendere ma di rendere un servizio alla collettività confrontandosi, con democrazia, sul terreno della diversità politica, che passa anche dalla forza numerica elettorale.
Lo ha sempre dimostrato Mimmo Turano, in ogni appuntamento si è misurato strappando consensi.
Eleonora Lo Curto, nel panorama della quota rosa, è l'unica candidatura del collegio di Trapani che apre, a piene mani, la strada della politica al femminile senza garanzie, senza svilimenti di candidature di servizio ma con la legittimazione popolare chiederà di rappresentare il territorio. Questo non si può dire di altre.
La sua candidatura era data inizialmente in Forza Italia, l'arrivo poi di Stefano Pellegrino ha dovuto far propendere per una diversa lista.
E proprio dentro Forza Italia rumors indicano sempre più vicina la candidatura di Toni Scilla e non quella di Giovanni Lo Sciuto. A spingere sulla candidatura azzurra del deputato castelvetranese è il commissario regionale di Forza Italia, Gianfranco Miccichè. Del resto il passaggio tra i forzisti, avvenuto circa otto giorni, fa imporrebbe una certa consequenzialità di candidatura. Cosa accadrà? A Palermo le riunioni si susseguono, Lo Sciuto e Micchichè non mollano la presa e il pressing è ferrato per la candidatura di Lo Sciuto dentro Forza Italia. A mantenere il massimo riserbo il coordinamento provinciale azzurro trapanese che aveva già garantito il posto in lista a Scilla, uomo di Saverio Romano.
Questa sarà la settimana decisiva per avere un quadro più chiaro. Le uniche due candidature certe dentro Forza Italia, al momento, sono quella di Giuseppe Guaiana e di Stefano Pellegrino.
Simboli presentati tra sabato e domenica per la maggior parte delle liste, correranno in tandem Noi con Salvini e Fratelli d'Italia, presentato il simbolo “Forza del popolo” che sosterrà la candidatura a presidente della Regione di Franco Busalacchi. Ecco tutti gli altri simboli depositati: Rinascimento, a sostegno della candidatura a presidente di Vittorio Sgarbi; Micari Presidente ai cui lati si legge “Arcipelago Sicilia” e “Movimento dei Territori”; Nello Musumeci con Diventerà Bellissima per la Sicilia; Forza Italia; UDC-Rete Democratica-Sicilia Vera; Casapound Italia; Popolari e Autonomisti -Idea Sicilia con Musumeci Presidente; Fronte dei Siciliani-Fiamma tricolore; Liberaitalia; R.S.F.; PD-Micari Presidente; Movimento per i Popoli; Noi Siciliani con Busalacchi Presidente; Generazione Next -Micari Presidente; Partito del Popolo Siciliano; Uguaglianza per la Sicilia; Cento passi per la Sicilia-Claudio Fava Presidente; Siciliani liberi; Movimento Cinque Stelle; Sicilia Futura-PDR-PSI; Sinistra Siciliana; Alternativa Popolare-Centristi per Micari; Sicilia Nazione; Unione dei Siciliani Indignati; Sicilia Cristiana; Unione Cristiana; Movimento Nazionale Siciliano; Pensionati; Forza del Popolo; Sinistra Italiana.
Questi i simboli registrati fino alla giornata di ieri pomeriggio presso l'ufficio regionale delle Autonomie locali per le elezioni del 5 novembre. Non tutti i simboli presentati sono obbligati a presentare una lista al prossimo appuntamento che vedrà la scadenza per il 5-6 ottobre, data entro cui le liste dovranno essere presentate presso la Corte di Appello di Palermo.
Si ripresenta il problema delle liste pulite, se da un lato Musumeci aveva tuonato sulla necessità di avere liste chiare senza mettere in discussione il suo percorso politico, dall'altra parte la candidatura a Messina di Luigi Genovese ha messo carne sul fuoco. Fa marcia indietro il candidato presidente di Diventerà Bellissima, lascia la scelta all'elettore di votare, o meno, quanti possano avere a che fare con una proposta elettorale non consona: “La prima selezione spetta ai partiti, la seconda la fa la gente”. Troppo facile così per Musumeci risolvere il problema, rilanciando la palla ad un elettorato che sa già che a Messina premierà quel giovanotto di Genovese.
E' Giancarlo Cancelleri, candidato presidente dei Cinque Stelle, che prende parte al dibattito sul caso Genovese:
“Le colpe dei padri non ricadano sui figli, più che giusto. Anzi giustissimo. Nel caso di Genovese junior è d'obbligo, però, un distinguo, specie se chi lo ha accolto nella coalizione ha predicato ai quattro venti di essere disposto a rinunciare anche a 10 mila voti piuttosto che perdere la dignità".