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28/09/2017 08:58:00

Marsala, politica a pezzi dopo l'approvazione del bilancio. Sturiano fa il "reuccio"

 La città di Marsala ha il suo bilancio approvato. La discussione è stata lunga, gli animi si sono scaldati, lo scontro si è consumato in aula, e fuori.
Maggioranza contro maggioranza, presidente del consiglio contro i consiglieri. Parole e fatti che non hanno lasciato dubbi, nemmeno le urla. Questa città ha due amministrazioni: quella che è stata votata e che vede il sindaco, Alberto Di Girolamo, capeggiarla e quella creata, ad hoc, dentro il consiglio comunale. Una maggioranza trasversale, parola che tanto va di moda tra i consiglieri tutti. Questa seconda maggioranza è stata voluta e cercata da Enzo Sturiano, la seconda carica della città, leader della sua maggioranza che inciampa tra il ruolo istituzionale e quello politico.
Qualcuno ha sostenuto che a vincere la battaglia in aula siano stati, dopo l'approvazione del bilancio di previsione, Sturiano e Paolo Ruggirello. Uno scontro che si consuma sull'orlo delle elezioni regionali.
Non è così, in aula non ha vinto nessuno, e chi sostiene questa tesi sta dalla parte opposta alla buona lettura della politica.
Ha perso la Politica, quella fatta con la P maiuscola, quella fatta del rispetto per le istituzioni che si rappresentano. Non ha vinto nessuno, ha perso la città a cui è stato regalato uno spettacolo indecoroso e grottesco, da parte di tutti.
Facciano mea culpa il sindaco con la sua Giunta, lo faccia il presidente del consiglio e tutti i consiglieri che hanno vilipeso l'aula e l'alto senso di rappresentanza che il cittadino ha demandato loro con il voto.
Il terreno dello scontro politico può e deve essere fertile, dialettica viva, coniugazione di istanze diverse, senza travalicare la seria e doverosa responsabilità di un esempio eticamente forte. Altrimenti si facesse altro.
L'aula consiliare, il Palazzo VII Aprile non è la propria casa, i cittadini guardano, sentono e non comprendono. Le urla sono state ininterrotte per almeno due ore e hanno raggiunto tutta Piazza della Repubblica. Ma cosa c'era da urlare? La discussione del bilancio non lasciava margini se non approvarlo per come era, cercare la condivisione su determinati capitoli di bilancio, a meno tre ore dalla scadenza dell'approvazione, è stato un fuoco incrociato. Inutile.
Si sono svegliati i consiglieri comunali. Tutti contro Enzo Sturiano, che la macchina amministrativa la conosce meglio di altri e che sa dove mettere le mani e come metterle. Si infuoca, è fumantino, si arrabbia, non comprende che quel ruolo, che gli è stato conferito, non lo sta esercitando per nome e per conto personale ma nella rappresentanza di tutta la città. Primo tra pari. Mica il "reuccio" di Palazzo VII Aprile.
Suggeriamo sedute di training autogeno.

Ma non sono stati bravi nemmeno gli altri di consiglieri, hanno rimproverato a Sturiano di avere creato una situazione di ostaggio, di essere incastrati in aula senza possibilità di andare via. Falso.
I consiglieri non erano ostaggio di nessuno se non di se stessi. I consiglieri tutti, ancora una volta, hanno dimostrato, trincerandosi dietro il senso di responsabilità, di non avere abbastanza coraggio per abbandonare l'aula. Lo Sturiano furioso sbraitava, il suo comportamento veniva stigmatizzato, ma se qualcuno agisce in maniera deplorevole, mortificando il ruolo di consigliere comunale o svilendolo, non restava altro che andare via. Abbandonare l'aula. Non approvare il bilancio e farsi commissariare.

E sono rimasti lì, a sentire, a lamentarsi, a offendersi chiamandosi “portaborse”. Non si sentano offesi coloro che di mestiere lo fanno, loro sì che, certamente, avranno il senso alto delle istituzioni
Che cosa si è concluso? Si è tornati in aula a meno 40 minuti dalla scadenza per l'approvazione del bilancio, ad essere approvati solo alcuni emendamenti tecnici che hanno ottenuto il parere di regolarità contabile e tecnica favorevolmente. Per il resto sono stati tramutati molti emendamenti in atti di indirizzo. Ma lo show era già stato trasmesso.
Il bilancio è stato approvato da una maggioranza che non è quella del sindaco ma di Enzo Sturiano. I consiglieri vicini ad Alberto Di Girolamo si sono astenuti prendendo, di fatto, una distanza non solo dallo strumento finanziario ma da questo metodo con cui l'Amministrazione propone ed impone le cose, con rigidità di pensiero, senza confronto e dialogo.
Sturiano ha la sua maggioranza? E chi ha lasciato che il presidente del consiglio potesse agire in aula in maniera indisturbata? Chi ha lasciato che Sturiano fosse in grado di spaccare il PD e portare a sé taluni consiglieri? Sturiano forse farà anche il tuttologo ma non è da solo ha degli attori passivi scarsi, che gli aprono la strada e poi anche la porta.
E' vero, in quasi tutte le sedute il presidente dell'aula parla senza rispettare i tempi, e invece li pretende da altri. Dà e toglie la parola, blocca interventi e minaccia di sospendere le sedute. E' un maestro d'orchestra ma i musicisti ci sono tutti.
E dopo tutto quello che si è consumato durante la serata del 26 settembre ci si aspetterebbe dai consiglieri un atto, un documento di sfiducia verso la seconda carica della città.
Intendiamoci, al momento non è possibile prevedere l'efficacia di tale documento, la legge non lo prevede se non a partire dalla prossima tornata elettorale. Sarebbe comunque un atto politico grave e conseguenziale, che aprirebbe i termini di una discussione politica seria.
Mette nero su bianco il suo pensiero la consigliera comunale di ProgettiAMO Marsala, Giusi Piccione:

Un Palazzo che è sede della POLITICA, sede del massimo consenso civico marsalese, sede delle istituzioni, diventa scenario di una vera e propria FAIDA.Il quadro è allarmante; ad oggi ho una visione più chiara delle forze politiche di questa città e ancora di più degli uomini che rivestendo un ruolo istituzionale abusano di un potere ( conferito dai cittadini) che invece di essere a servizio della città viene usato per soggiogare e strumentalizzare, tutto e tutti, per personali interessi di poltrona, nonché per rafforzare tacitamente, con modalità non tracciabili, la propria posizione di controllo sul territorio.Atteggiamento di controllo che si denota in aula in un sentire comune espresso da un'esclamazione che è sulla bocca di tutti "Siamo sotto ostaggio!".
Si! Siamo sotto ostaggio perché tutto è acconsentito, nessuno si ribella, nessuno si oppone, nessuno decide di arginare fuori dalle mura del "Palazzo" personaggi che sarebbe bene stessero fuori dalla politica marsalese!
Tutti abbiamo un concorso di colpa in questa guerra che si reitera già da tempo!Basta! Ci sono azioni e comportamenti che sotto mentite spoglie appaiono ragionevoli e onesti e invece nascondono logiche clientelari e arrivismi di partito che non hanno niente a che fare con la mia politica e che non hanno a cuore il bene della Città!
Faccio un appello ai cittadini che abitano questa terra "Attenti ai domatori di serpenti! Attenti alle false promesse, agli inganni che si celano dietro le belle parole!Avete un potere, voi avete un potere!! Scegliete uomini onesti, scegliete uomini di valore non uomini di potere! Credo in voi e nutro la speranza che questa terrà può cambiare, ma per farlo, noi giovani abbiamo bisogno di voi!"

Le parole della consigliera sono forti e pesanti, fa espresso riferimento alle logiche clientelari, la stessa, però, prima di lanciarsi con un comunicato stampa se avesse ravvisato prebende o un sistema di scambi e favoritismi che sottacciono alla logica clientelare avrebbe fatto bene a denunciare, nelle opportune sedi, e non ad insinuare teorie del sospetto, bastano già quelle architettate in aula.

E' il sindaco adesso a dover comprendere che politicamente ha subito una sconfitta dietro l'altra, che non ha una visione d'insieme e una capacità politica. E' per bene, non basta. E lo è davvero per bene, tanto da avere considerato che con quell'aula non c'entrasse nulla, che i modi e i mondi sono completamente distanti. Perchè oltre la politica, oltre il dialogo, i piani triennali, i bilanci, gli emendamenti e gli atti di indirizzo c'è l'educazione.