di Leonardo Agate
La Polizia
si trincera in difesa. Non dei soliti disordini di piazza, ma per i ricorsi a valanga presentati contro il concorso a 1.400 posti di vice – ispettore, bandito nel 2014. Gli esclusi, circa 20.000, non ci stanno e si sono organizzati per l’attacco con gli avvocati. Non è che tutti gli esclusi meritassero di essere inclusi tra i vincitori, ma molti vincitori hanno scritto compiti che non meritavano la vincita. Negli elaborati “la legittima difesa” diventa “l’ingiusta offesa posta in essere anche da cose o animali”. Un altro concorrente ha scritto che “Non si è autorizzati a sparargli ad altezza petto bensì sulle gambe per evitare la fuga”, creando una nuova specie di prescrizione - esimente non prevista dal Codice. Si leggono negli scritti le seguenti frasi:
1. “che non l’ha può invocare”, volendo dire “che non la può invocare”;
2. “che l’ho impartisce” per dire “che lo impartisce”;
3. “che l’ho esegue” per dire “che lo esegue”;
4. “pericolo provocato dall’soggetto” per dire “pericolo provocato dal soggetto”
5. L’ “extrema ratio” diventa “estrema Orazio”.
Si tratta di un concorso interno: i partecipanti erano agenti con 5 anni di servizio. Gli agenti che a volte ci fermano e con cui abbiamo discussioni, perché parlano una lingua che non è l’italiano.
A proposito di italiano e della mania di far vedere di
saper parlare l’inglese
nel 2014, al Digital Venice, appuntamento fondamentale della presidenza italiana dell’Unione Europea, è stato registrato l’intervento del nostro capo del Governo, che infarcisce il suo discorso con la seguente frase presuntivamente inglese: “Mai modarr u’ crai inhs eh ih innh tivì When ehhhhh ehhm ehhhehhmm…SHISH! Shih fihld Wii d d d d d d shiffèlt deh deh deh deh deh bellihn uòllzh destroyed bai deh pippol. Becosz the aidia uidout marchet ten commerciala ehh feel mistraccio ùah d d d d d d d deh rasalta r not gud”. La registrazione è reperibile. Da tre anni, famosi linguisti si arrabattano per capire cosa mai volesse dire il capo del Governo, scusate il “Premier”.
A Marsala
l’Anpi (Associazione nazionale partigiani d’Italia) ha regalato alla Biblioteca Comunale il testo della Costituzione. Cosa davvero ben fatta, se è vero quel che c’è scritto su “Marsalac’è” del 27 settembre. Alla Biblioteca non esisterebbe il testo della nostra Costituzione. Ma mi viene da rilevare che non è possibile che, prima del dono dell’Anpi , alla Biblioteca non ci fosse il testo della Carta fondamentale. Tutte le edizioni dei codici riportano all’inizio il testo della Costituzione. Che non ci siano nemmeno i Codici alla Biblioteca? Certo, il testo riportato dai codici non ha l’introduzione di Carlo Smuraglia, che lumeggia invece il testo donato dall’Anpi. Rilevato che Carlo Smuraglia è il presidente dell’Anpi, tutto si spiega. L’Anpi ha donato alla biblioteca un testo partigiano della Costituzione.