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05/10/2017 09:15:00

Agricoltura, i giovani tornano alla terra. Sicilia in testa per numero di imprese

La terra, i suoi prodotti ed i manufatti simbolo della dieta Mediterranea ai giovani piacciono sempre di più. Lo ha accertato una ricerca Unioncamere-InfoCamere presentata nell'ambito del Villaggio Coldiretti, l'iniziativa in corso a Milano.
Secondo l'analisi, a fine giugno 2017 sono poco meno di 57mila le imprese agricole e dell' industria alimentare guidate da under 35, il 6,8% in più del 2016. La loro diffusione è tanto più significativa considerando l'andamento complessivo del settore che continua a perdere qualche tassello: 812.834 imprese agroalimentari totali registrate alla fine di giugno scorso, 2.481 in meno rispetto a giugno 2016).

Grazie a questo loro "ritorno alla terra", l'impresa giovanile agroalimentare aumenta la sua incidenza sul totale, arrivando a rappresentare il 7% del sistema produttivo. Il Mezzogiorno, con la Sicilia al primo posto, è l'area del Paese in cui i giovani imprenditori fanno sentire di più la propria presenza: più di 30mila quelli registrati a fine giugno scorso, l'8,1% del totale delle imprese del settore. A contendersi le prime 10 posizioni della classifica delle province sono 8 realtà meridionali e due piemontesi.

Sul podio, Bari, Salerno e Foggia, seguite da Nuoro. Al quinto posto Cuneo, che batte di un soffio Catania. Quindi, Cosenza, Sassari, Torino e Potenza. Sul fronte opposto della classifica per numero di imprese under 35, Trieste, Gorizia, Prato, Rimini, Monza e Brianza, Lodi e Verbano Cusio Ossola, tutte realtà in cui queste attività non raggiungono il centinaio. Nuoro, Crotone, Massa Carrara, seguite da Belluno, Verbano Cusio Ossola e Sondrio sono invece le province in cui le imprese under 35 "pesano" di più sul totale delle attività del settore.

A Nuoro i giovani rappresentano addirittura il 16,5% degli imprenditori agroalimentari della provincia, a Crotone il 12,9%, a Massa Carrara il 12,7%. Poco rappresentata la componente giovanile nel settore agroalimentare, invece, a Rimini, Ravenna e Ferrara, dove le imprese giovanili non raggiungono il 3% del totale dell'impresa agroalimentare locale.