I problemi del "Centro Diurno" Alzheimer della Cittadella della Salute di Trapani sono al centro di una lettera inviata al commissario dell'ASP Giovanni Bavetta e agli organi d'informazione, da parte dal portavoce dei familiari degli ammalati Francesco Borghi. Sono tante le domande che Borghi rivolge al commissario sui tanti disagi che vivono oggi i malati e le loro famiglie. Qui la nota integrale:
Premetto che la presente è da considerarsi al di sopra di ogni polemica e nel rispetto dei ruoli istituzionali. Agisco nella mia qualità di portavoce di altri familiari di persone affette dalla malattia d’Alzheimer. Familiari che vedono con difficoltà un futuro migliore. Con spirito costruttivo, responsabile e guardando al bene comune, da un po’ di tempo sono impegnato nelle problematiche che attanagliano il “Centro Diurno” Alzheimer della locale Cittadella della Salute, anche per una questione etico-sociale. Stato di cose che sono sotto gli occhi di tutti, ma nessun addetto ai lavori interviene per eliminare i disagi.
Fatta questa breve premessa, con specifico riferimento all’oggetto, di cui faccio seguito, si tratta di una situazione, a dir poco, “paradossale” che solleva non solo molti interrogativi, ma soprattutto la necessità di una verifica da parte di chi di competenza e della politica “sana”, per accertarne la verità dei fatti a tutela dei diritti dei malati e dei propri familiari che li accudiscono notte e giorno.
Mi sia consentito ricordare che il giorno 7 settembre 2017, unitamente ad una delegazione di familiari di pazienti affetti dall’Alzheimer, mi sono recato presso l’A.S.P. di Trapani, dove sono stato onorato dell’incontro con la S.V. manifestandoLe le esigenze non solo legate al ripristino del “Centro Notturno” in trattazione, ma anche al personale sanitario qualificato inesistente di cui, cortesemente, chiedo di dimostrarmi l’esatto contrario. Presente all’incontro anche l’On. Nino Oddo. Colgo l’occasione per affermare che il personale sanitario operante al Centro Diurno assolve il proprio compito con “amore” e spirito di abnegazione al dovere, nonostante non rivesta alcuna qualifica in termini di Alzheimer. Però, tutto questo impegno profuso non basta alle esigenze assistenziali dell’utenza.
Dopo un’ampia discussione civile e propositiva tesa a risolvere i problemi sollevati, reali, obiettivi e costanti, la S.V. ha assicurato che mi avrebbe mandato una lettera ufficiale con la quale mi avrebbe fatto sapere le Sue giuste determinazioni, dopo aver valutato circostanze e normative che disciplinano la materia ma, a tutt’oggi, -(11.10.2017)- rimasta nel totale ingiustificato silenzio omissivo in contrasto, a mio modesto parere, con le più elementari norme sulla trasparenza amministrativa. In generale e senza offesa alcuna, è mia opinione che la vera eleganza di una persona si rivela nella sottile coerenza tra ciò che dice e ciò che fa.
E’ pacifico, dunque, che le parole sono credibili se seguono i fatti!
Sulla qualità dell’offerta sanitaria e sull’esigenza sanitaria di sostegno sollevata sorgono, infatti, alcune legittime domande, sempre nel massimo rispetto dei ruoli istituzionali:
Come mai non sono valorizzati e riqualificati gli immobili che insistono alla struttura Cittadella della Salute di proprietà dell’A.S.P. di Trapani, per ospitare anche di notte le persone affette da tale patologia? -(Ricordo a me stesso la mancata disponibilità di parcheggi; segnaletica interna per raggiungere l’Unità Valutativa Alzheimer, “pessima e/o inesistente”; i viali in uno stato pietoso e d’abbandono con tutte le conseguenze che ne derivano specie con la pioggia, con il fango e non solo; il mio reclamo con modulo del 16.06.2017 con il quale ho segnalato la presenza di formiche all’interno del “Centro Diurno”, mentre nelle
immediate vicinanze attorno alla struttura in parola, la presenza di scarafaggi, topi e qualche biscia, di cui ho chiesto la disinfestazione e la derattizzazione. In poche parole, sembra una terra di nessuna!)-;
Come mai ancora non è stato autorizzato l’impiego di personale sanitario qualificato per la palestra; musicoterapia; riabilitazione e quant’altro? -(Terapie che sarebbero in grado di rallentare il deterioramento funzionale)-; Come mai l’Amministrazione sanitaria trapanese ancora non ha dato una dovuta e responsabile risposta scritta come da impegno assunto il giorno 7 settembre 2017, alle puntuali richieste delle famiglie che assistono i propri cari, come imporreb bero i canoni di un “buon padre di famiglia”?
In tema di tutela dei diritti del malato d’Alzheimer, quali risorse sono state investite nel territorio trapanese, per migliorarne la qualità delle prestazioni sanitarie?
Si parla tanto d’investimenti pubblici nella sanità! Intanto, nell’interland trapanese, le case private che ospitano le persone affette da tale patologia e non solo crescono come i “funghi”, il cui costo non è a portata di tutte le tasche. Un vero e proprio “business a danno, come sempre, purtroppo, della collettività coinvolta che non può permettersi il ricovero dei propri cari e che fa fatica ad arrivare a fine mese per l’acquisto di viveri di prima necessità. Per ora solo interrogativi ed una manifestazione di pensiero libera costituzionalmente garantiti.
Va da sé che la riapertura del “Centro Notturno” Alzheimer -(chiuso tra settembre/ottobre 2016)-, certamente, sarebbe un punto importante di riferimento per una migliore qualità della vita, non solo per il paziente stesso, ma anche e soprattutto per i familiari che sono costretti a subire continui turbamenti psicologici e stress psicofisici devastanti. Nessuno dovrebbe sentirsi escluso da questa esigenza sanitaria di sostegno, per una questione anche di solidarietà politica, economica e sociale. Questo servizio, infatti, dovrebbe essere a disposizione dell’intera comunità interessata, senza alcuna discriminazione, per ridurre quel divario tra “ricchi” e “poveri” che spesso mortifica le famiglie coinvolte, di cui faccio specifico rimando all’art. 2 della nostra Costituzione. Malati di “Alzheimer” di serie “A” e di serie “B”?
A questo punto, è spontaneo chiedersi: l’odierno sistema sanitario, per il quale si pagano le tasse, le imposte ed i contributi, riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’ammalato d’Alzheimer? Personalmente ho le mie legittime perplessità.
In ordine a quanto sopra rappresentato, ancora una volta, faccio appello sia alla politica “sana” sia alla S.V. a perseguire il bene comune e, quindi, a trovare una soluzione adeguata per il ripristino del “Centro Notturno” in questione alla Cittadella della Salute e rendere così una residenza sanitaria assistenziale più efficiente e più efficace.
Francesco Borghi