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21/10/2017 18:00:00

A Calatafimi si progetta un impianto di produzione di biometano che fa molto discutere

A Calatafimi Segesta in contrada Gallitello si sta progettando un impianto di produzione di biometano tramite la lavorazione dei rifiuti e gli scarti provenienti dall'agricoltura e dall'industria alimentare. L'impianto è stato proposto dalla "Solgesta Srl" ed è in attesa di approvazione dall'assessorato regionale ai Rifiuti e all'Energia. 

Per l'amministrazione comunale, guidata dal sindaco Sciortino, è tutto nella norma, è infatti sicura del fatto che l'impianto non costituirà un pericolo per l'ambiente, “Sarà un impianto di piccole dimensioni per la produzione di biometano da 600 mc/ora e per il recupero in cogenerazione della energia termica e elettrica indispensabili al funzionamento – ha sottolineato l’assessore all’ecologia del Comune di Calatafimi, Gioacchino Tobia, al Giornale di Sicilia". Non la pensa affatto così, il presidente dell'associazione Eco, Massimo Fundarò, secondo il quale l'impianto è tutti gli effetti un vero e proprio gassificatore che emetterà  emissioni inquinanti per l'ambiente. "Quello che sta succedendo a Calatafimi è molto grave - dice Fundarò - il sindaco Sciortino ha omesso di dire tutta la verità sull'impianto di trattamento dei rifiuti che verrà costruito in contrada Gallitello. Ha convocato una riunione per informare la cittadinanza sui dettagli dell'impianto, parlando di Biometano e di rifiuti organici, e quindi di un impianto sostenibile, senza particolari emissioni inquinanti".

Per Fundarò il gassificatore  potrà trattare 130 mila tonnellate /annue, 60 mila di organico e 70 mila di RSU alla temperatura di 600/1200 gradi con emissioni altamente inquinanti e pericolose per la salute dei cittadini. "Riteniamo che la  comunicazione del sindaco sia contraria alla legge, - afferma Fundarò - ed il fatto che sia avvenuta alla scadenza del termine per la presentazione di opposizioni ed osservazioni è un altro grave elemento che inficia tutta la procedura seguita dall'amministrazione di Calatafimi, che fra l'altro aggira procedimenti molto più stringenti di Via, Vas, Aia". Accuse pesanti di Fundarò che ricorda come l'amministrazione ha nascosto come stanno le cose anche a tutti i comuni e gli abitanti vicini, Alcamo, Camporeale, Gibellina, Salemi, Vita, S. Ninfa ecc..