E' arrivata in Sicilia il Ministro alla Salute, Beatrice Lorenzin. Sabato scorso ha visitato gli ospedali di Palermo e poi il Sant'Antonio Abate di Trapani.
A margine degli incontri, e in sedi diverse per appuntamenti ben lontani l'uno dagli altri, si è parlato anche di elezioni regionali.
Ma che sanità siciliana ha trovato la Lorenzin? Lo dice a microfoni accesi: “Oggi la sanità siciliana sta meglio di come l'ho trovata quando sono diventata ministro, devo riconoscere che negli ultimi due anni c'è stata un'accelerazione. È stato fatto un lavoro eccezionale con la realizzazione della nuova Rete ospedaliera che rappresenta un passo fondamentale per fare tutto il resto. E i risultati sono arrivati perché c'è stata piena collaborazione fin dall'inizio con l'assessore Gucciardi, cosa che non è successa con altre regioni. Abbiamo fatto quel che era necessario per migliorare la sanità siciliana. C'è ancora tanto da fare, ma è stato avviato un processo di cambiamento che darà i suoi frutti".
Sulle liste di attesa e relative lungaggini il Ministro prevede la decadenza dei manager delle ASP : “Il problema delle liste d’attesa è un tema puramente di organizzazione. Le ho inserite nei principi di valutazione dei manager e la legge è entrata in vigore: se un manager non raggiunge l’obiettivo di annullare le liste d’attesa decade automaticamente. Questo sarà un grande cambio culturale, le best practice per eliminarle ci sono”.
I passi da fare saranno ancora tanti ma la strada è stata spianata, a parlare sono i numeri dei posti letto e dei reparti che non sono stati tagliati ma potenziati.
La Lorenzin sa che la Sicilia una Rete Ospedaliera non ce l'aveva: “Cinque anni fa la Sicilia non aveva una Rete Ospedaliera, aveva un solo Ircss oggi ne ha due, non aveva messo in campo nulla sul 118, l'urgenza neonatale, oggi queste cose sono state fatte e la Sicilia ha la possibilità, avendo un piano regionale, ospedali come quello delle più grandi regioni italiane, e di fare concorsi per soddisfare i bisogni".
Da quando si è messo mani alla elaborazione e perfezionamento della Rete Ospedaliera, con la sua entrata in vigore poi, la Sicilia si è posizionata al settimo posto della classifica delle regioni italiane per i risultati conseguiti sui pazienti e al nono posto per i Livelli Essenziali di Assistenza.
Dopo dieci anni di inerzia si è attivato il Piano Socio Sanitario per la Sicilia, al centro del sistema sanitario c'è la persona ammalata, così come, in osservazione dei ripetuti sbarchi dei migranti si è adottato il Piano Sanitario Migranti per garantire la salute degli stessi migranti ma anche dei siciliani e dei cittadini europei.
Carta canta, verrebbe da dire, di fronte a quello che è stato realizzato ma anche a ciò che ancora si dovrà fare. Sono sette gli “Hub”, ventidue gli “Spoke”, cioè Dea di I livello, tutte le strutture dovranno essere dotate di Aree di Osservazione breve Intensiva.
Quattordici i presidi ospedalieri di base, 11 di zona disagiata e uno a Muscatello di Augusta, riconosciuta come zona ad alto rischio ambientale.
La nuova Rete ha aumentato i posti letto che a regime saranno 13.210 contro gli attuali 12.305.
Posti letto in più anche per riabilitazione: da 1.498 a 2.384; triplicati quelli della Lungodegenza che passano da 336 a 977.
Due i centri, previsti e realizzati in Sicilia, specializzati in oncologia molecolare e in terapia personalizzata; un centro è previsto per la Sicilia Occidentale e uno per quela Orientale.
Vediamo adesso nel dettaglio cosa ha previsto e attuato la nuova Rete Ospedaliera per la provincia di Trapani. Intanto l'intera provincia ne esce rafforzata per l'accrescimento dei posti letto che in totale passano da 614 a 919, quelli della terapia intensiva da 11 a 28.
Quattro le UTIC ( Unità Terapia Intensiva Cardiologica) in tutta la provincia: Marsala, Mazara, Castelvetrano, Trapani. L'ospedale di Marsala è stato riconosciuto Dea di I livello, i posti letto sono stati aumentati da 105 a 160, potenziati i reparti esistenti e creati i reparti di neurologia, oncologia, riabilitazione e la lungodegenza. la diabetologia è stata trasformata in endocrinologia, diabetologia e malattie del ricambio: è l’unica in provincia ed è un punto di riferimento per la Sicilia occidentale. L’ospedale, infine, conserva il reparto di oculistica come struttura dipartimentale indipendente. La radioterapia è prevista all'ospedale Sant'Antonio Abate di Trapani già finanziata e in fase di progettazione esecutiva con l'ampliamento dell'ospedale di oltre 8000 metri quadri, dove trasferire il complesso operatorio. Inoltre ha avuto conferiti i nuovi reparti di Neurochirurgia, Chirurgia Toracica e Chirurgia Vascolare. La provincia di Trapani ha una sua rete oncologica con un polo di eccellenza con cinque reparti a Trapani, Castelvetrano, Marsala, Mazara e Salemi. La prima radioterapia è prevista a Mazara del Vallo.
L'ospedale di Castelvetrano ha mantenuto tutti i suoi reparti, in più sono stati assegnati i reparti di Geriatria, dell’Utic, Ematologia, Neonatologia, Lungodegenza.
Salemi ha mantenuto i reparti di Medicina, Chirurgia Generale, insierita poi la Geriatria e la Neuroriabilitazione con un intero reparto affidato all’Istituto di Ricovero e Cura Carattere Scientifico (IRCCS) neurolesi di Messina.
L'ospedale di Alcamo è tornato ad essere un ospedale autonomo con il proprio Pronto Soccorso, la Chirurgia Generale, la Medicina Generale e la Cardiologia, assegnati poi i reparti di Ortopedia e Traumatologia.
Nessuno smantellamento per l'ospedale dell'isola di Pantelleria che ha mantenuto il Pronto Soccorso, la Chirurgia Generale, la Medicina Generale, la Neonatologia, la Pediatria, Ostetricia e Ginecologia, Lungodegenza e Riabilitazione.
L'approccio della nuova Rete Ospedaliera consentirà, e in parte ha già consentito, le assunzioni e la realizzazione dei concorsi in relazione ai fabbisogni delle ASP.