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06/11/2017 06:51:00

Resa dei conti nel Pd. Salvini prende più voti di Alfano. Micari: "Colpa di Crocetta"

18,50 - - "Dopo il fallimento definitivo dell'amministrazione della sinistra la Sicilia era di fronte ad un bivio: la nostra rivoluzione positiva o la rabbia inconcludente dei cinque stelle. Il grande risultato di Forza Italia che ha reso possibile la vittoria del centrodestra unito significa che la Sicilia ha scelto la rivoluzione del fare, la rivoluzione liberale, noi abbiamo impedito che la Sicilia cadesse in mano all'M5s a chi non ha mai realizzato nulla, non ha mai amministrato nemmeno un condominio, gente che non ha mai lavorato. A Musumeci i miei complimenti e auguri ha le capacità è le forze per potercela fare, noi gli saremo vicini". Lo afferma Silvio Berlusconi in un messaggio su facebook sulle elezioni siciliane.

 

18,12 - "Il centrosinistra tra il 2012 e il 2017 ha perso 6 punti punti percentuali passando dal 37% del 2012 al 31% di oggi. E questo è un giudizio negativo che il popolo siciliano ha espresso nei confronti del governo Crocetta. Il centrodestra invece che allora era diviso con due candidati Musumeci e Miccichè non si è mosso, sommati erano al 41%, e cinque anni dopo sono sulla medesima soglia". Lo ha detto il candidato del centro sinistra Fabrizio Micari ai cronisti intervenendo in conferenza stampa nella sede del comitato elettorale per commentare il voto sulle regionali.

 16,30 - «Tutto come previsto, il risultato è quello che ci aspettavamo. Sapevamo che sarebbe finita così». Matteo Renzi, come rivelato dal Corriere della Sera, parla con alcuni dirigenti Pd al telefono. E non nega l’esito del voto: «È una sconfitta netta», dice ai collaboratori. La prima, dura, riflessione sull’esito del voto in Sicilia arriva dal capogruppo del Pd alla Camera, Ettore Rosato. «Intanto ricordo che siamo in Sicilia, una regione dove l’ultima volta abbiamo vinto per una serie di fortunate circostanze, la prima delle quali data dal fatto che il centrodestra era spaccato in due. E comunque, che il risultato fosse segnato lo si è capito quando la sinistra ha deciso di non sostenere Micari. Loro, che l’avevano proposto, hanno scelto di puntare su Fava con il chiaro intento di farci perdere». E poi, intervistato da Repubblica, aggiunge: «il ruolo di Matteo Renzi non si discute».

 16,20 - "A chi risulterà eletto per guidare la Sicilia nei prossimi anni non posso che fare i miei auguri di buon lavoro, nella speranza che assuma quale sua priorità quella di liberare la nostra regione dalla palude e dagli inciuci.
Per questo spero che il suo primo impegno sia la proposta di modificare il regolamento dell'Assemblea Regionale Siciliana per eliminare il voto segreto, che in questi anni è stato lo strumento per accordi sottobanco che hanno coinvolto diverse forze politiche per approvare leggi antidemocratiche, liberticide, ad personam o contra personam, spesso sanzionate da rilievi di incostituzionalità.
La libertà e la responsabilità della rappresentanza parlamentare tornino ad essere strumenti di democrazia a servizio dei cittadini e non vittime di logiche di bottega e piccoli affari più o meno personali."

Lo dichiara Leoluca Orlando

 

 16,13 - "La sfida gentile è uscita sconfitta dalle elezioni. È scattato un meccanismo di polarizzazione del voto come sembra dalle distanze tra la coalizione e il voto per il candidato presidente che ha favorito Musumeci e i 5 stelle che sono stati percepiti come le due alternative", ha detto il segretario regionale il PD Fausto Raciti, nella sede del comitato elettorale di Fabrizio Micari a Palermo. Ecco il video dell'intervista. 

 

16,00 - Balza all’occhio anche l’ottima affermazione della destra di Salvini e Giorgia Meloni mentre crollano il partito di Alfano coalizzato con il Pd: difatti i centristi di Alternativa Popolare guidati proprio dal ministro siciliano crollano al 4,1%, mentre la lista di Destra capeggiata da Matteo Salvini e Giorgia Meloni, leader di Lega Nord e di Fratelli d’Italia, si attesta al 4,6%
 

 13,45 - "Imputare a Grasso il risultato che si va profilando per il Pd, peraltro in linea con tutte le ultime competizioni amministrative e referendarie, è una patetica scusa".

Così una nota del portavoce del presidente del Senato, Pietro Grasso. "Sullo stile e l'eleganza dei commenti di alcuni importanti esponenti del Partito Democratico in merito al coraggio del presidente Grasso - prosegue la nota - non resta che confermare ancor di più le motivazioni per le quali il presidente si è dimesso dal gruppo del Pd: merito, metodi e contenuti dell'attuale classe dirigente del partito sono molto lontani da quelli dimostrati dal presidente in tutta la sua opera a servizio dello Stato e delle Istituzioni".

 12,10 -  "In Sicilia si è scritto un nuovo bel capitolo per il centro-destra unito. La formula che sosteniamo ormai da mesi si dimostra ancora una volta vincente dopo i successi straordinari delle ultime amministrative, Genova soprattutto. Il centrodestra ha dimostrato di essere l'unico vero argine al Movimento 5 Stelle e a differenza dei grillini incassa il risultato del buon governo delle regioni e dei comuni che amministra". Lo scrive su Facebook Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria

 11,40 - ll candidato premier del M5s Luigi Di Maio mette in discussione il confronto in tv con il segretario Pd Matteo Renzi previsto in prima serata domani su La7. Lo dice in maniera indiretta ma chiara in un lungo post su Facebook dedicato alle elezioni regionali in Sicilia.

In un passaggio si legge: "Avevo chiesto il confronto con Renzi qualche giorno fa, quando lui era il candidato premier di quella parte politica. Il terremoto del voto in Sicilia ha completamente cambiato questa prospettiva. Mi confronterò con la persona che sarà indicata come candidato premier da quel partito o quella coalizione".

 

11,15 -  Le sale del quartier generale nisseno del M5S sono piene di cronisti e membri dello staff del Movimento: "siamo tranquilli", è il commento che filtra dai pentastellati in attesa che il testa tra Cancelleri e Nello Musumeci - con il secondo in vantaggio - prenda una forma più netta. Al Comitato, più tardi, verranno quindi Cancelleri, diversi parlamentari pentastellati e il candidato premier Luigi Di Maio che, già in serata (e in caso di vittoria di Musumeci) potrebbe tuttavia volare a Roma dove, domani, è atteso al confronto tv con Matteo Renzi.

07,00 - Gli exit poll danno il candidato del centrodestra, Nello Musumeci, come possibile vincitore. A dirlo sono i sondaggi effettuati all'uscita dai seggi oggi da Istituto Piepoli e Noto Sondaggi per la Rai e quelli di La7. Il candidato del centrodestra è attestato tra il 36 e il 40 per cento per entrambi gli istituti di sondaggio. Alle sue spalle il candidato del M5s, Giancarlo Cancelleri, dato tra il 33 e il 37 per cento dalla Rai e tra il 34 e il 38 per cento da La7.

Staccati, e di molto, il candidato di centrosinistra e Ap, Fabrizio Micari (tra il 16 e il 20 per cento) e quello della sinistra, Claudio Fava (tra i 6 e il 10 per cento). Fermo tra l’1 e il 2 per cento il candidato di Siciliani Liberi, Roberto La Rosa. Il Partito democratico non aspetta i risultati ufficiali per parlare apertamente di sconfitta: "L’andamento degli exit poll conferma una sconfitta tanto netta quanto annunciata", ha detto Matteo Ricci, responsabile Enti locali del Pd. "Ne prendiamo atto e ringraziamo il professor Micari per l’impegno e la dedizione avuta, al pari di tutte le democratiche e i democratici che ci hanno sostenuto in questo difficile confronto. Ora dobbiamo ripartire da loro e dai tanti siciliani che ci hanno votato".

"Se i dati dello spoglio daranno lo stesso risultato degli exit pool, sarà la conferma di quanto ho sostenuto in questi mesi più volte: la divisione del centrosinistra non solo è perdente in termini elettorali, ma diventa uno degli elementi che contribuisce alla disaffezione degli elettori verso la politica e verso l'espressione del voto. Ciò indipendentemente da chi siano i candidati." Lo dichiara Leoluca Orlando, commentando il primo exit pool relativo alle elezioni regionali siciliane.

Davide Faraone mette mirino la strategia a perdere di Mdp «che non conta nulla, non prende molti voti e non è un valore aggiunto». «Micari – è l’affondo del sottosegretario dem alla Salute - ha avuto il coraggio di candidarsi, quel coraggio che il presidente Grasso non ha avuto, siamo stati due mesi ad aspettare il suo sì, ma la risposta poi è stata negativa e la sinistra nel frattempo è andata per i fatti suoi. È una sconfitta abbastanza annunciata». Il leader dei renziani in Sicilia ha ricordato che la candidatura di Grasso, dato in avvicinamento proprio a Mdp dopo lo strappo post Rosatellum, e Micari poi, proposta da Leoluca Orlando, doveva replicare quel campo largo che aveva portato alla rielezione del sindaco di Palermo. Un'ipotesi fallita per la rinuncia da parte di Mdp e Sinistra Italiana, che avrebbe forse potuto porre rimedio agli anni del governo Crocetta, nei quali, precisa Faraone, «non abbiamo governato bene». Dello stesso tenore la reazione post voto del coordinatore dem Lorenzo Guerini, che parla di una «sconfitta netta e indiscutibile», precisa che se «ci fosse stata più generosità a sinistra e maggiore apertura al centro avremmo giocato le nostre carte anche contro una destra unita, e rilancia «un'alleanza che sia alternativa alle destre e al populismo e lavorare da subito alle elezioni nazionali»