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05/12/2017 12:05:00

Siracusa: fanno una grigliata...al cimitero. Denunciati in quattro

 Quattro denunce per la grigliata al cimitero di Melilli, nel Siracusano. I carabinieri della stazione locale hanno individuato gli autori del gesto, tutti incensurati tra i 27 e i 61 anni. Dalle indagini emerge che non sarebbe coinvolto nessun dipendente. I quattro sono stati segnalati con l'accusa di violazione di sepolcro.

La fotografia nei giorni scorsi ha fatto il giro del web. Non è chiaro quando sia stata scattata. Le persone hanno approfittato della giornata per sistemarsi comode in un tavolo mentre uno dei commensali è addetto al barbecue.

camposanto, seppur in convenzione con il comune di Melilli, è privato. "Sono indignato e mortificato per quanto accaduto - ha detto all'Ansa il sindaco Giuseppe Carta -. Stiamo valutando l'opportunità delle vie legali per salvaguardare l'immagine del comune. Sono dispiaciuto per i parenti e amici dei defunti che riposano in quella fetta di cimitero".

Questo il comunicato dei Carabinieri:

Nella giornata di ieri i Carabinieri della Stazione di Priolo Gargallo, a seguito di una accurata attività investigativa volta a ricostruire la dinamica degli eventi accaduti all’interno del cimitero comunale in data 28 novembre ed a identificare i soggetti che hanno ben pensato di allestire un vero e proprio barbecue durante la pausa pranzo davanti agli stessi loculi, hanno denunciato quattro dipendenti ditta incaricata della manutenzione del luogo e delle incisioni sulle lapidi.

Gli stessi si identificano in B.S, classe 1964, C.V., classe 1969, T.M., classe 1990, e R.E., classe 1956 tutti siracusani e incensurati. Dagli accertamenti effettuati è emerso che durante la fascia orario in cui è avvenuto il fatto non era presente nessun dipendente comunale all’interno della struttura poiché la responsabile comunale si era allontanata per la pausa pranzo mentre il custode era in malattia così come documentato dal prescritto certificato medico.

I 4 soggetti sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria per aver commesso il reato di violazione di sepolcro ai sensi dell’art.407 del codice penale, norma che tutela il sentimento diffuso di pietà e rispetto nei confronti dei defunti.