Anche in Sicilia lo sciopero dei medici. Domani 12 dicembre tutte le organizzazioni sindacali della dirigenza medica e sanitaria hanno indetto uno sciopero nazionale di 24 ore a sostegno per il rinnovo del contratto nazionale. Martedì 12 dicembre tutta Italia sarà unita a sostegno delle categorie professionali mediche. A Palermo si terrà un SIT IN dalle ore 10.00 in Piazza Ottavio Ziino, di fronte la sede dell’assessorato regionale alla Salute. Questa la nota stampa di Anaao - Assomed:
“Il 12 dicembre si lotta per sostenere il diritto dei cittadini italiani ad essere curati e per il diritto dei medici ad assicurare le cure migliori. Si lotta per una civile e forte difesa della professione, come riconoscimento della sua autonomia, dei livelli retributivi e del ruolo di tutela per i cittadini.
Si lotta per la fine del precariato in tutti i settori della Sanità Pubblica, per la creazione di nuova occupazione e per l’aumento dei contratti di FORMAZIONE SPECIALISTICA per i giovani laureati. Si lotta contro il progressivo e costante definanziamento del Servizio Sanitario Nazionale, figlio di una politica governativa miope e inconcludente.
A livello regionale, alle motivazioni nazionali, si aggiungono problemi peculiari. Tanto che le organizzazioni sindacali della dirigenza medica hanno formalmente avanzato al neo assessore regionale Ruggero Razza, un incontro urgente per affrontare i tempi più caldi:
– Rielaborazione della Rete ospedaliera che necessita di urgente revisione;
– Una completa, omogenea e razionale definizione delle procedure di reclutamento del personale e stabilizzazione di tutti i dirigenti precari;
– Percorso condiviso per la definizione delle piante organiche negli ospedali e nel territorio;
– Rapporto tra Università e servizio sanitario della Regione Sicilia.L’ANAAO-ASSOMED regione Sicilia chiede a tutti i medici dirigenti la massima adesione alla giornata di sciopero e alla manifestazione di Palermo perché il momento politico e sindacale è veramente difficile e in presenza di adesioni non sufficienti, il rischio è la sconfitta per tutta la professione”.