"Noi malati di tumore subiamo un disservizio all'ospedale di Marsala". E' la protesta che fanno alla nostra redazione alcuni cittadini, che sono utenti del Paolo Borsellino di Marsala per un servizio molto particolare che adesso rischia di essere chiuso.
A Marsala fino al 28 dicembre saranno ancora in vigore le prestazioni per l'irrigazione del catetere venoso. Poi il salto nel vuoto, nessuna certezza se non quella della protesta dei pazienti che hanno manifestato la loro preoccupazione, e anche inquietudine, di fronte ad un ulteriore problema di eventuale spostamento.
Il catetere venoso centrale è un presidio sanitario grazie al quale è possibile accedere al sistema venoso, utilizzato soprattutto per terapie a lungo termine.
Il paziente cateterizzato può quindi ricevere la terapia o le sostanze nutritive direttamente in vena, una volta che il catetere è stato inserito è possibile dimettere la persona dall'ospedale e proseguire la cura a casa.
Tutto questo al momento è stato possibile anche presso l'ospedale della città di Marsala, prenotando allo sportello CUP.
Cosa accadrà dal primo gennaio non è dato ancora saperlo.
Troppa incertezza sul proseguo delle prestazioni.
Di fatto ci sono una serie di pazienti smarriti, qualcuno si è già lamentato, cercano di capire se le prossime cure dovranno ricerverle presso l'ospedale di Castelvetrano, questo comporterà uno spostamento a carico dei pazienti non proprio giovanissimi.
E' stata inviata una lettera alla direzione sanitaria affinchè ci sia chiarezza e ufficialità, circa il servizio prestato o meno al nostro nosocomio.
Attualmente si brancola nel buio, non ci sono date precise, non c'è ufficialità per la chiusura né per il proseguo della prestazione.
Tanto ad attendere sono gli ammalati.
Eppure il nuovo anno è alle porte, certamente i pazienti avrebbero bisogno di maggiori attenzioni per un problema di salute da non prendere sotto gamba.
Si tratta di una prestazione utilissima e soprattutto che funziona bene, mantenerla presso il presidio marsalese non getterebbe nello sconforto i pazienti.
Si è tanto parlato di potenziamento e di attenzione verso le fasce più deboli, come gli anziani e i bambini, è ora che la direzione si assuma la responsabilità di scelte importanti che abbiano cura delle diverse esigenze del territorio che non sono fatte solo di grandi proclami.