La commissione, istituita dal ministero dei Trasporti e della Salute, si riunisce una volta al mese presso la Cittadella della salute di Trapani. Mediamente esamina un centinaio di pratiche per accertare se ci sono le condizioni di potere ridare la patente di guida, ritirata durante controlli da parte delle forze dell’ordine.
Ma il conto è presto fatto: in un anno si superano abbondantemente le mille e 200 patenti ritirate sul territorio provinciale. I soggetti sono nella maggior parte giovani, ma il problema abbraccia quasi tutte le fasce di età. Si tratta di persone trovate alla guida con un tasso alcolemico elevato o dopo avere assunto sostanze stupefacenti. Il maggior numero di patenti ritirate riguarda soggetti con età variabile dai 20 ai 40 anni. Ingestione a casata di alcol non per scopi conviviali, ovvero un buon bicchiere di vino assunto a tavola, ma per perdere il controllo.
«Numerosi consumatori di alcolici – dice Guido Faillace –direttore dipendenze patologiche dell’Asp, con sede ad Alcamo, non riescono a smettere dopo il primo bicchiere. Si abbassa sempre più l’età dei consumatori 12-14 anni anche per le sostanze stupefacenti, e sarebbero necessari frequesti controlli nei luoghi delle movide». Si va perdendo la cultura dell’uso consapevole dell’alcol e aumenta il numero di persone, la maggior parte giovani, che si avvicinano sempre più alle droghe. «E’ un vero boom per la cocaina – dice ancora Faillace- che si compra con pochi euro. E chi la usa cerca lo sballo più che il piacere, al contrario della cannabis che può provocare molto spesso sensazione di angoscia. Chi beve molti alcolici spesso sostiene che dopo si sente stanco e in qualche caso si abbandona a crisi di pianto».
Ad Alcamo in un anno sono state ritirate oltre 200 patenti e chi guida sotto gli effetti di alcol e droga rappresenta un vero e proprio pericolo per se e gli altri. Purtroppo le cronache sono ricche di incidenti, spesso mortali, provocati dall’alterazione causata da alcol e droga. Di recente è stata lanciata dall’Asp una nuova iniziativa per prevenire l’uso di alcol e droga, diretta principalmente agli studenti degli istituti superiori della provincia. Si chiama «E’ ora» con lo scopo di «fornire informazioni corrette per la prevenzione dell’abuso di alcol e droghe». Iniziativa che vede in prima linea oltre al dottor Faillace anche Michele Schifano, dirigente psicologo dell’Asp. E’ stata creata un’app: «E’ ora», la prima in Sicilia, in collaborazione con alcune scuole superiori “per aiutarti a conoscere e raggiungere i servizi sanitari dell’Asp che possono servirti anche se ti trovi in situazioni di emergenza”.
Questa scritta appare su una facciata di una sorta di “segnalibro”. E per avere informazioni in tempo reale è sufficiente puntare lo smartphone e scansionare il Qr-code per poterle scaricare. Si può scaricare, a titolo gratuito, da app-store o google play. Il segnalibro contiene anche una sorta di decalogo dove è scritto fra l’altro: 1) L’app è sperimentale, in fase di sviluppo, e fatta da ragazzi e si aggiorna costantemente con le idee di giovani e professionisti del nostro territorio. 2) Puoi usare “E’ ora” se vuoi evitare una gravidanza, ma non vuoi parlarne con i tuoi. 3) Puoi usare “E’ ora” se capisci che è meglio parlare con uno psicologo piuttosto che ascoltare i soliti consigli di amici e parenti. 4) Puoi usare “E’ ora” se non vuoi fare la figura dell’ingenuo facendo domande agli amici su “certi argomenti”. 5) Con le informazioni giuste al momento giusto, potrebbe anche capitarti di assistere ad un incidente e di essere l’unico a sapere cosa fare per salvare una vita. 6) L’app non costa niente e non appesantisce lo smartphone.
CROCIFISSO LIGNEO - Nella chiesa di S. Giuseppe, nella frazione di Palma–Salinagrande, si è tenuta la cerimonia di presentazione del restauro del crocifisso ligneo, dipinto e dorato del 1635, proveniente da una delle chiese che hanno subìto il bombardamento dell’ultimo conflitto mondiale nella città di Trapani. L’opera di pregevole fattura, eseguita da un ignoto scultore siciliano, è vicina alla scuola di Giovanni Francesco Pitorno, meglio conosciuto come Frate Umile da Petralia, attivo a Palermo fino al 1639. L’antico splendore del crocifisso è finalmente tornato a farsi notare dopo un lavoro di precisione durato quattro mesi. Nell’intervento di restauro, affidato alla ditta Gaetano Edoardo Alagna di Marsala e diretto dal professore Maurizio Vitella del Dipartimento Cultura e Società dell’ Università degli Studi di Palermo e con l’alta sorveglianza della Soprintendenza ai Beni Cultuali di Trapani, unità Operativa 2, sono stati rimossi abilmente due strati di ridipintura che occultavano il film pittorico originale. Gli interventi hanno portato alla luce una lacrima in madreperla sotto l’occhio sinistro, il foro nel costato che ospitava probabilmente una gemma con rubini e un’incisione che indica la data 1635, anno di realizzo della scultura, celata nello sportellino di chiusura della cavità in corrispondenza della schiena.