di Leonardo Agate - In attesa di conoscere chi ce l’ha più grosso tra Trump e Kim, cosa che davvero non fa dormire molti, dato che si tratta di un giuoco non solo di misure, ma di effetti collaterali, che non possono limitarsi a una ricucitura della delicata vagina che dovesse trovarsi alle prese con qualcosa di veramente grosso. Chi ce la più grosso, in un possibile scontro tra i due presidenti, ma anche chi usasse il suo più piccolo, trattandosi di bombe nucleari, danneggerebbe parte dell’umanità.
Poiché l’esito del giuoco nefasto non dipende da noi piccoli uomini, non ci resta che attendere e sperare nella Provvidenza.
Intanto le altre notizie arrivano, dai giornali, dalle Tv, da pc e dai cellulari, e, se pure non di fondamentale importanza come la gara rischiosa tra Trump e Kim, possono essere utili per ammazzare il tempo.
Matteo Renzi, aspirante senza motivo alla vittoria della sua coalizione nelle prossime elezioni politiche del 4 marzo, ha dichiarato che eliminerà il canone Rai se avrà i voti giusti. Si tratta evidentemente di un bonus elettorale, da spendere in questa campagna acquisti. Una specie di “prendi tre e paghi due”; solo che i due che dovrai pagare saranno maggiorati dal maggior costo per lo Stato, pari al minor introito del canone.
Della Rai sembra che nessuno abbia capito niente. Tutti, sempre, a tentare di occuparla. E’ stata feudo Dc in un primo tempo; poi un terzo Dc, un terzo partiti minori dell’arco costituzionale, un terzo della sinistra; poi a mezzadra tra Dc e Pci; infine occupata parzialmente da Berlusconi al governo e dopo definitivamente e per intero dalla sinistra di Renzi. Con le successive invasioni, la televisione di Stato è diventata sempre più pletorica e costosa. Come Tv di Sato dovrebbe limitarsi ai programmi informativi imparziali e alla pubblicazione degli atti ufficiali, come una vetrina di esposizione del Palazzo. Invece, ci troviamo con una Tv di Stato che fa la concorrenza allo spettacolo offerto dalle Tv private. I costi sono diventati enormi, con la differenza non trascurabile che, anche se non volessimo vedere la Rai e tenessimo il televisore solo per vedere i programmi delle altre emittenti, saremmo ugualmente costretti a pagare il canone, che le altre emittenti non fanno pagare. Perché le altre emittenti non fanno pagare il canone? Chiaro come in un giorno di sole a mezzogiorno; le emittenti private gestiscono le spese in proporzioni alle entrate, e c’hanno pure il loro guadagno. La Rai spende e spande senza badare al risultato economico finale, che è in passivo.
Non sarà certo la promessa elettorale di Renzi a capovolgere l’esito delle elezioni del 4 marzo. La gente è talmente sconcertata che è pure disposta a continuare a pagare il canone Rai pur di non vedere più quella faccia di bamboccione a capo del Governo.