Il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, ha presentato il suo programma di governo nel corso dell'ultima seduta dell'Assemblea regionale.
Il Governatore si è presentato con le sue trenta pagine di intervento programmatico, che accompagneranno l'esecutivo per i prossimi 5 anni.
Non mancherà in questo Governo la lotta alla mafia, poi il passaggio ai conti della Regione. Si apre la stagione del confronto con Roma. Slancio per gli investimenti in Sicilia, terra poco attraente per i disservizi che riguardano le infrastrutture, sia per i fenomeni diffusi di criminalità. Lo snellimento della burocrazia sarà uno dei percorsi che si intesterà il governo Musumeci. Incentivi e politiche economiche per i giovani disoccupati.
Il turismo come fonte di reddito per la Sicilia attraverso la partecipazione a fiere stagionali dedicate al settore.
Un elenco di cose da fare che passano anche dai fondi europei, dall'abusivismo e dal dramma rifiuti che perdura nell'isola da ben venti anni. L'obiettivo è quello di affidare alle province la gestione dei rifiuti.
E proprio di province torna a parlare il presidente della Regione, a cui spera poter affidare maggiori poteri.
Non poteva mancare l'aspetto politico su cui si regge l'interno Governo, l'asse di centro destra e quindi i relativi gruppi parlamentari chiamati ad una grande responsabilità, spera, Musumeci, in una opposizione positiva, nelle convergenze programmatiche:
“A questo Parlamento non chiederemo inciuci o accordi sotterranei ma di pronunciarsi sulle cose. Ciascuno deve assumersi la responsabilità delle proprie scelte davanti ai siciliani. La prima cosa che dobbiamo combattere è la rassegnazione che in Sicilia è nata subito dopo Dio”.
Un discorso lungo, tante le questioni da affrontare, molte quelle che si trascinano senza essere state mai risolte.
Tutti i deputati, che hanno fatto il loto intervento in Aula, hanno mostrato collaborazione e prospettiva di dialogo. Vicini al presidente Musumeci gli onorevoli di Sicilia Futura, non mancano le stoccate contro il precedente governo regionale a trazione PD.
Apertura anche da parte dei dem, l'intervento affidato a Giuseppe Lupo, capogruppo: “Pronti al confronto propositivo”.
In Aula il Governatore Musumeci ha ricordato il lavoro svolto dall'ex assessore alla Salute Baldo Gucciardi. L'assessore al ramo, Ruggero Razza, alla relativa Commissione ha ribadito come sia necessario rimettere mani alla Rete Ospedaliera per sanare le incongruenze e gli errori che ci sono. Lo stop è anche per i concorsi, almeno fino a quando non ci sarà una pianta organica concretamente operativa. Razza cercherà di mettere ordine anche al lavoro portato avanti in questi mesi dalle ASP in modo approssimativo e confuso
Intanto il Consiglio di presidenza dell'ARS si è espresso per la reintroduzione del tetto agli stipendi d'oro, soglia massima 240 mila euro lordi.
Il deputato questore di Diventerà Bellissima, Giorgio Assenza, ha incontrato i sindacati : “Chiederemo di rispettare i tetti degli stipendi previsti dalla norma scaduta il 31 dicembre scorso. Con i sindacati abbiamo stabilito di incontrarci il 17 gennaio, giorno in cui il Consiglio di Presidenza conta di presentare la sua proposta”.
CINQUE STELLE. “Un elegante trattato sul nulla. Discorso generico e senza soluzioni pratiche: una sorta di prosecuzione della campagna elettorale”.
Il Movimento 5 stelle all'Ars boccia “il deludente” discorso programmatico di Musumeci,
“I problemi – afferma il capogruppo Valentina Zafarana – li conoscevamo abbastanza bene e meglio di noi li conoscono i siciliani, che li vivono sulla propria pelle. Ci sarebbe piaciuto conoscere anche qualche soluzione, al di là delle volenterose dichiarazioni di intenti. A tratti è sembrato di risentire il Musumeci versione campagna elettorale, il problema è che ora le cose che ha promesso le deve realizzare. Il tempo è scaduto, i siciliani aspettano soluzioni. Finora il tratto distintivo di questo governo è stata la lentezza, non possiamo permettercelo”.
“Noi – ha proseguito la deputata – saremo propositivi rispetto alle proposte del governo, ma saremo anche inflessibili nei confronti degli atti che non andranno in direzione degli interessi della collettività”.
“Dopo 65 giorni dalla data delle elezioni – ha affermato Cancelleri – ci aspettavamo molto di più. Musumeci dice che la Regione deve essere l'arbitro e non il giocatore? Il problema è che finora la Regione ha fatto lo spettatore e, purtroppo, ci sono tutti i presupposti perché continui a farlo. Si è avuta la sensazione di trovarsi di fronte ad un governo di protesta, altro che competenza. Questo è Musumeci, una brava persona elegante, ma assolutamente inconsistente”.
“Abbiamo sentito parlare di bilancio e di rinegoziazione dei debiti – ha detto Cancelleri - ho sentito che si è fatta un 'operazione verità per raccontarci cosa non va. Potevamo leggere la relazione della Corte dei Conti e scoprire che quei dati erano contenuti nel giudizio di parifica. Questo governo poteva avviare una due diligence con la Corte dei Conti ma questa operazione non è stata fatta, forse perché se la Corte dei conti mette mano a quel bilancio trova responsabilità antecedenti che forse hanno anche responsabili dentro quest’aula”.
Poi riferendosi alle dichiarazioni del presidente della Regione sull’abusivismo di necessità, Cancelleri ha detto: “Musumeci ha affermato che non esiste l’abusivismo di necessità, salvo distinguere caso per caso”. “Sarà anche – ha detto il vicepresidente dell’Ars – che sono solo un geometra ma non capisco che significa abusivismo di necessità e valutazione caso per caso. Tutto questo rischia di essere solo una questione semantica”.
Dallo scranno Cancelleri ha anche rilanciato la proposta del taglio degli stipendi dei parlamentari che poterebbe ad un risparmio di 3,5 milioni l'anno, quella dell'abolizione del numero legale presunto e quella di portare la stampa dentro sala d'Ercole.
“Scriverò a Micciché – ha detto - per chiedere di far entrare i giornalisti in aula, perché così potranno vedere 'il teatro' che si consuma dentro quest’aula”.