Come è andata a finire la storia del solarium sul lungomare di Marsala, vicino alle “Due rocche” di Capo Boeo? A novembre abbiamo raccontato di un ordine di demolizione emesso dai Vigili urbani di Marsala. Nel frattempo i titolari hanno presentato ricorso. Adesso il solarium non deve essere più demolito, ma resta la sanzione. Poca cosa, 600 euro circa. Ma il procedimento non si è ancora concluso del tutto.
Facciamo il punto. Da qualche anno a Marsala è tornata in voga l’installazione di chioschi e solarium vicino al mare. Ne sono sorti tanti, anche in zone discutibili. Come quello alla Lupa, in zona Stagnone, o altri sempre a ridosso della riserva.
L’anno scorso è stata realizzata una terrazza a mare sul lungomare Boeo e di pertinenza del ristorante Baglio dei Mille gestito dall’ex consigliere comunale Stefano Pirotta (Psdi, Udc) e dalla moglie.
A fine novembre i vigili urbani hanno notificato ai gestori del ristorante l’ordinanza (con sanzione pecuniaria) firmata dalla comandante Michela Cupini che imponeva lo smantellamento della struttura entro cinque giorni dalla notifica. Altrimenti, avrebbe provveduto il Comune, addebitando le spese ai ristoratori. Infatti, sulla base della concessione ottenuta come “solarium”, la struttura in legno montata sulle rocce a mare doveva rimossa subito dopo il 31 ottobre. Invece ciò non è accaduto. Questo perché era stata presentata alla Regione richiesta di proroga sulla base della legge sulla destagionalizzazione dell’offerta turistica balneare in Sicilia. Due mesi dopo tra ricorsi e rimpalli di responsabilità il solarium è ancora lì. Dimenticanza del Comune, qualcosa di irregolare? No. Semplicemente c’è stato un ricorso da parte dei proprietari che attraverso le memorie difensive prodotte avrebbero dimostrato che il solarium può restare.
Resta la sanzione, ma non deve essere demolita la struttura. I titolari hanno presentato delle autocertificazioni ottenendo, a quanto pare, la proroga fino alla fine della concessione, sempre in virtù di quella norma sulla destagionalizzazione. La procedura comunque non è definitiva e l’istruttoria avviata dal comandante Michela Cupini è ancora in corso, anche se non dovrebbero esserci sorprese sull’annullamento della demolizione. C’è stato un fitto scambio di pareri con il Comune e un rimpallo di competenze solito in questi casi.
Un altro caso. Un altro chiosco o terrazza che dir si voglia. E’ quella che sorge a San Teodoro, vicino il lido Tre Torri. Anche questa rimane fino alla prossima stagione perchè, come spiegano i titolari, “non ha carattere stagionale ma annuale”.
“Non è una baracca, ma una struttura nuovissima, realizzata con tutti i criteri disposti dalla Soprintendenza ai Beni Culturali, e autorizzata dai tanti enti preposti”.
La protezione invernale? “Le tapparelle in lamiera, non sono altro che pannelli in materiale ecocompatibile che servono a difendere la struttura dalle vandalizzazioni invernali”.
I titolari raccontano a Tp24 un po’ la storia di quel ristorante e di quella terrazza sul guado che separa la terraferma all’Isola Lunga. “Da una decina d’anni l’accanimento di alcuni “concittadini perbene” ha fatto sì che la nostra attività fosse oggetto di sequestro penale e di revoca della concessione. Dopo 5 anni di chiusura la questione si è chiusa con due assoluzioni e una sentenza del Tar che ha statuito che la struttura era regolare e disposto il dissequestro immediato”. “I 5 anni di chiusura hanno fatto ammalorare la struttura”, ne consegue poi la realizzazione della nuova veranda, “con tutti i permessi”.