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20/01/2018 00:45:00

La razza e i problemi

 di Leonardo Agate - E’ tipico delle società decadenti badare alle formalità piuttosto che alla sostanza delle cose. Si racconta che quando i Turchi Ottomani, nel 1453, si avvicinavano con le truppe a Costantinopoli, per prenderla, i teologi bizantini dibattevano tra di loro del sesso degli angeli. Con la caduta di Costantinopoli cessò l’Impero Romano d’Oriente. La storia ebbe una svolta epocale.

Anche i nostri giorni sono di decadenza per la civiltà occidentale. Il relativismo culturale non fa più argine alle culture straniere. Basta che un politico, in questo caso Attilio Fontana, candidato del centro – destra a presidente della Regione Lombardia, in una dichiarazione paventi i pericoli costituiti dalla indiscriminata accoglienza degli stranieri nel nostro territorio, dicendo ad un certo punto “razza bianca”, ed ecco scattare l’offensiva buonista, antifascista e antisemita. La semplice locuzione “razza bianca”, nella motivata dichiarazione del candidato presidente, fa dimenticare il contesto in cui è inserita e i problemi cui il dichiarante si riferisce.

C’è stato subito chi ha rilevato che esiste la razza umana, non quella bianca o nera o gialla. Questo è vero scientificamente parlando. Nel parlare comune, che è l’esternazione del sentire comune, si fa differenza tra una persona a seconda del colore della pelle. Così è normale dire che ci sono i bianchi e i neri, come i gialli: tutti individui dell’unica razza umana , ma con caratteristiche fisiche diverse. Tutti hanno pari dignità, ma alle loro spalle, da che mondo è mondo, ci sono culture e tradizioni diverse.

Per quanto riguarda l’Italia, la situazione risultante tra i cittadini che muoiono e quelli che nascono, in relazione ai nuovi arrivati da altri continenti in modo regolare o irregolare, è che gli italiani con la loro tradizionale cultura e civiltà diminuiscono, mentre gli stranieri con diversa cultura e civiltà aumentano. Che male c’è se tanti di noi si preoccupano della salvaguardia della nostra identità nazionale e vorrebbero arginare il fenomeno immigratorio? Si tratta di opinioni politiche che hanno radici nel sentire comune.

Se qualcuno dicesse che l’uomo bianco ha maggiore dignità di quelli di altro colore, la cosa non starebbe bene, perché è priva di fondamento. Ma è reale sostenere che i valori della nostra civiltà occidentale sono diversi da quelli di altre civiltà.
Il filosofo Bertrand Russell negli anni ’30 del Novecento scrisse una ancora attuale “Storia della filosofia occidentale”, sul presupposto che la filosofia orientale è diversa, e lui non si sentiva tanto esperto da abbracciarla. Esistono, scritte da altri autori, storie della filosofia orientale.

La nostra Costituzione, al primo comma dell’art. 3 stabilisce che tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.” Questo articolo, con tutta il resto della Costituzione, è entrato in vigore il 1° gennaio 1948. Settanta anni fa, la Costituzione presupponeva che esistessero diverse razze, pur non dovendo essere discriminate nell’attribuzione dei diritti. Contestualizzando oggi la Costituzione si potrebbe eliminare dal testo la parola “razza”. Ma resterebbe il problema sostanziale. E’ opportuno che milioni di stranieri debbano essere accolti nel nostro territorio, portandovi la loro civiltà, diversa dalla nostra? Si risponde, da parte di molti, che dovranno essere integrati nel nostro tessuto sociale.

Ma sorgono problemi, nel passare dalle enunciazioni ai fatti:

1. Quanto costa, in termini economici, l’accoglienza senza limiti? Nel nostro Paese ci sono milioni di cittadini poveri tanto da non riuscire a combinare il pranzo con la cena, e altri milioni a rischio di povertà. Lo certifica annualmente l’Istat. Come faremo fronte ai nuovi poveri che arrivano dall’Africa?

2. L’aumento incontrollato del numero degli stranieri stravolgerà la nostra individualità storica e nazionale. Si deve consentire senza batter ciglio, in nome della solidarietà umana e cristiana? Il fenomeno viene visto come una invasione straniera, che molti italiani non accettano.