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27/01/2018 06:00:00

Marsala, Piccione verso l'Udc. Progettiamo Marsala: "Ci sentiamo traditi"

 L'ultima seduta di consiglio comunale, a Marsala, è stata caratterizzata dalla discussione sul Regolamento “Interventi economici e di Solidarietà sociale”. Ma in apertura di comunicazioni è la consigliera Giusi Piccione, di ProgettiAmo Marsala, a indicare la sua volontà di lasciare il gruppo. Divergenze interne, politiche.

Una comunicazione che avrebbe potuto non interessare l'aula di Palazzo VII Aprile. Per formare un gruppo, in consiglio comunale, è necessaria la presenza di due consiglieri. La Piccione, infatti, essendo la sola ad essere stata eletta apparteneva al gruppo misto.
Quindi la comunicazone, che non c'entrava nulla con i lavori d'aula, era indirizzata al gruppo politico di ProgettiAmo Marsala, il cui coordinatore è Paolo Ruggieri.

Le motivazioni addotte, dalla Piccione, hanno il sapore della confusione. Non condivide il percorso del movimento, che da sempre è a fianco di Nello Musuemeci. Ha chiesto l'azzeramento dei vertici di ProgettiAmo, che tradotto significa sfiducia politica in Ruggieri.
Eppure, quel movimento ha portato la Piccione in consiglio, quella lista ha contribuito alla sua elezione, non si può essere consigliere comunale con soli 400 voti. Altri hanno concorso a far scattare il 5%.
Adesso cosa è cambiato? Coerenza, e correttezza politica, vorrebbero che le dimissioni si dessero anche dal ruolo istituzionale che si ricopre.
Non rappresenterà più il movimento che l'ha eletta, non rappresenterà più i cittadini che hanno creduto nell'idea di opposizione, costruttiva, che Ruggieri ha mandato avanti.
Sarà una rappresentanza fine a se stessa, ovvero ha lasciato il porto piccolo per uno più grande, magari che si chiama UDC.
L'UDC, in consiglio, non ha più un suo autonomo gruppo, dopo l'abbandono di Flavio Coppola e di Giovanni Sinacori, la sola a rimanere è stata Eleonora Milazzo.
Dei movimenti ci sono, sia Eleonora Lo Curto che Mimmo Turano, assessore regionale, hanno più volte dichiarato che stanno lavorando per riformare il gruppo.
La Piccione potrebbe essere la seconda metà della mela della Milazzo, l'UDC tornerebbe protagonista con la sua sigla, rivendicando il suo ruolo.
La posizione della Piccione ha fatto discutere molto l'entourage del movimento marsalese, gli attivisti parlano di una consigliera che ha scelto un profilo defilato già durante la campagna elettorale per le regionali, rifiutando la diretta candidatura, comparendo solo in presenza di Nello Musumeci.
In buona sostanza aveva abdicato al ruolo di leader istituzionale del movimento che l'ha eletta, così ha scritto sulla bacheca di ProgettiAmo Marsala, un componente attivo, Giacomo Manzo: “Alla fine rimane la scorrettezza di una persona, che noi tutti abbiamo accolto a braccia aperte, come il "figliol prodigo". Io, noi tutti ci sentiamo orgogliosi di far parte di questo splendido gruppo politico, alla quale non mancheranno altri importanti appuntamenti, traguardi e vittorie. Un gruppo dove il rispetto, la condivisione, l'affetto, sono baluardi imprescindibili dello stare insieme per un percorso comune, come spirito di servizio, per perseguire un sogno di una città migliore, e per, una vita ricca di soddisfazione, nella consapevolezza di aver dato un piccolo contributo al ns quotidiano, senza alcun fine. Noi siamo diversi dagli altri. Noi siamo "squadra"”.

Nella stessa seduta si sono poi discusse altre questioni importanti, che riguardano la città. A chiedere un incontro con l'assessore regionale all'Agricoltura, Edy Bandiera, è Giovanni Sinacori, preoccupato per la perdurante crisi del settore agricolo.
Il consigliere ha, poi, chiesto che venga data formalmente istituzione alla Consulta per l'Agricoltura, deliberata nel 2016.

In aula è stata data lettura di una nota stampa, a firma delle cooperative sociali che si occupano di accoglienza di minori stranieri non accompagnati. I minori, infatti, non vengono più indirizzati nelle strutture marsalesi ma in altre località.
Ad intervenire sulla questione è stata l'assessore Clara Ruggieri.
Il Comune non ha mai parlato di blocco affidi, dice la Ruggieri, e pertanto questa situazione non è imputabile all'Amministrazione.
Il presidente del consiglio, Enzo Sturiano, ha chiesto di incontrare il Prefetto per capire le ragioni di questa scelta e, quindi, rivederla.