L'ex consigliere comunale di Castelvetrano, Tommaso Bertolino, interviene sul tema costa e spiagge a Castelvetrano. In particolare sull'obbligo di rielaborare un piano di utilizzo delle spiagge.
"Un paesaggio costiero vocato al turismo balneare” … un’altra chance sfuggita agli occhi di chi dice di amare Castelvetrano!!!
Non c’è esercizio più complesso che quello di parlare con i sordi così come volere condividere il “sogno della tua vita” con una burocrazia insensibile alle sorti del territorio.
Questo è quello che accade a Castelvetrano, una città intrisa di sapere, di storia e di cultura ma dove in molti però fanno a gara “a chi la dice prima” o “a chi la fa più grossa” tanto poi, se nella caciara dell’informazione non se ne farà più nulla, chi se ne frega!
Tant’è vero che inosservata passò la notizia (inviata, come è giusto che sia, anche alla Commissione Straordinaria) circa la scadenza imposta dalla Regione ai comuni siciliani compreso il nostro, per l’aggiornamento e la rielaborazione dei cosiddetti piani regolatori delle spiagge (ndr. Piani di Utilizzo del Demanio Marittimo) molti dei quali non più rispondenti alla “evoluta normativa” di riferimento e alle mutate condizioni dei territori.
E dire che la nostra città si era accorta, già nell’ottobre del 2015, della inadeguatezza del piano spiagge approvando in consiglio comunale una mozione di indirizzo propedeutica ad autorizzarne le necessarie modifiche che, qualora avviate come da mandato conferito agli uffici comunali competenti, ne avrebbe nei fatti anticipato tempi e conseguenze.
Per meglio intenderci parlavamo di un Piano spiagge non più rispondente, conforme ed adeguato alle esigenze degli operatori turistici del settore balneare che il più delle volte non riuscivano a dare attuazione o completezza amministrativa alle molteplici iniziative proposte e finalizzate alla realizzazione di strutture a diretta fruizione del mare ( come lidi - stabilimenti balneari ect.) da installare lungo tutta la fascia costiera di Selinunte e Triscina.
E adesso che la Regione ci ha restituito il vecchio Piano delle spiagge datato 21 dicembre 2009 in quanto “non conforme alle nuove linee guida”, come la mettiamo? Di chi sarà mai la responsabilità se questa estate i gestori e i titolari dei lidi balneari potrebbero non avere certezza amministrativa sull’iter da seguire e quindi non avviare la propria attività commerciale?
Chi pagherà le sanzioni amministrative ai titolari dei lidi quale possibile conseguenza di un eventuale aggravarsi dei procedimenti per la regolarizzazione delle procedure di inizio attività per la stagione estiva 2017?
Chi dovrà restituirà loro le somme dei canoni pagati per l’occupazione dell’area demaniale, atteso che la validità delle concessioni è stata “ope legis” prorogata fino al 31 dicembre 2020?
Meno male che a Castelvetrano esistono i Commissari, che per riconosciuta capacità e competenza sapranno come fronteggiare l’inaspettata notizia a garanzia e tutela di chi, ancora oggi, nel settore turistico e nelle potenzialità del territorio continua a crederci.
Del resto individuare indirizzi o ricercare soluzioni a salvaguardia degli investimenti è una priorità, non si può non attenzionarli.