17,00 - “La domanda che si sta facendo il Paese, la Sicilia, che si stanno facendo tante persone, soprattutto la parte buona, è ‘come mai’, che segnale è, a chi si vuole dare questo segnale? Mi risulta che il presidente Musumeci con un certo imbarazzo stia rispondendo, rispetto al discorso dello spoil system, che lo stanno facendo per tutti. Beh io vorrei che venisse qua qualcuno, il presidente Musumeci ovviamente non è mai venuto, a vedere casa mia presidiata dall’esercito, i miei figli ed io condannati a un a vita blindata con regime di sicurezza fra i più alti nel Paese.”
Così Giuseppe Antoci, presidente del Parco dei Nebrodi rimosso dal presidente della regione Sicilia Musumeci e intervenuto oggi a Effetto Giorno su Radio 24 e prosegue: “A proposito delle cose fatte per tutti, noi abbiamo fatto un protocollo di legalità che è stato recepito in toto dal nuovo codice antimafia, che è legge dello Stato, che sta provocando un’azione di danno patrimoniale nei confronti delle mafie e che adesso si estenderà alle altre regioni, che non ha precedenti prima della legge Pio La Torre. Qui la domanda la faccio io, perché la mia scadenza era tra 6 mesi e io avevo già detto che non avrei continuato il mio mandato: Come mai un Governo utilizza una norma per fare una cosa del genere nei confronti di una persona dove qui la politica non c’entra? Qui c’è da salvaguardare la sicurezza delle persone. Questa non può essere liquidata come una vicenda politica, perché io l’azione che ho fatto, l’ho fatta da amministratore di una Regione per la quale io non sono un burocrate. Le dico con molta franchezza che se c’è qualcuno che ieri sera ha brindato per questa decisione non è certamente la parte sana della Sicilia e del Paese, ma sono certamente nelle carceri tutti quelli che ho fatto arrestare e a cui ho fatto sequestrare i patrimoni e negli altri posti, quelli che sono fuori e che mi odiano perché gli sta arrivando addosso in tutte le regioni uno tsunami che è frutto di un lavoro per il quale io stavo perdendo la vita. I burocrati sono persone che vengono stipendiate centinaia di migliaia di euro all’anno, io sono organo di indirizzo politico e percepisco una indennità di 700 euro al mese perché vivo della mia vita, del mio lavoro e sono indipendente dalla politica. Dunque paragonare quello che è stato fatto a me con lo spoil system è assolutamente un’offesa. La decisione del Governo regionale, non farà brindare certamente le persone per bene che vogliono combattere la mafia, farà brindare certamente tutta questa gente che mi odia”.
07,00 Nominati, ieri, i dirigenti generali della Regione.
Ecco tutti i nomi: Maria Mattarella alla Segreteria generale; Gianluigi Amico Ufficio legislativo e legale; Calogero Foti alla Protezione Civile; Vincenzo Falgares va ad interim alla Programmazione e anche agli Affari extraregionali; Patrizia Valenti va all' Autorità certificazione programmi cofinanziati dalla commissione europea; Carmelo Frittitta all'Agricoltura; Mario Candore Sviluppo regionale e territoriale; Grazia Terranova Audit programmi coofinanziati dalla Commissione europea; Dario Cartabellotta va alla pesca mediterranea; Rosolino Greco alle Attività Produttive; Rosalia Pipia Funzione pubblica e personale; Margherita Rizza Autonomie Locali; Maria Elena Volpes ai Beni Culturali e identità siciliane; Giovanni Bologna resta alla Ragioneria generale; Benedetta Cannata Finanze e Credito; Salvo Cocina Acque e Rifiuti; Tuccio D'Urso all'Energia; Salvatore Giglione alla Famiglia; Maurizio Pirillo al Coordinamento sistemi informativi regionali e attività informatica; Francesca Groffolo al Lavoro; Fulvio Bellomo alle Infrastrutture; Salvo Lizzio al Dipartimento regionale tecnico; Giovanni Silvia all'Istruzione e formazione professionale; Mario La Rocca Pianificazione strategica; Giuseppe Battaglia all'Ambiente; Giovanni Salerno all'Urbanistica; Maria Letizia Diliberti Attività sanitarie e osservatorio epidemiologico; Lucia Di Fatta al Turismo; Filippo Principato al Corpo forestale.
Il presidente della Regione, Nello Musumeci, ha ringraziato i dirigenti che hanno lasciato il loro incarico per il servizio prestato:
“Nella scelta abbiamo seguito il criterio della competenza e del rapporto fiduciario, così come prevede la legge. La nuova quadra di dirigenti generali comprende volti nuovi e dirigenti già collaudati. Ogni dirigente sarà messo alla prova e, tra un anno, opereremo una verifica dei risultati, specie per quanti si occuperanno di gestione della spesa. Sul trattamento economico, è stata inoltre decisa la riduzione del venti per cento sulla parte variabile dello stipendio”.
Una lunga lettera scritta da Beppe Lumia, da 21 sindaci dei Nebrodi e dalla Fondazione Caponnetto è arrivata a Musumeci. Con la missiva si chiede che Giuseppe Antoci, dirigente del Parco dei Nebrodi non venga rimosso per aver operato molto bene. Di fatto è già stato rimosso dall'incarico.
Lo stesso presidente del Parco definisce “questi anni intensi a tratti difficili, ma pieni di amore e di passione, di risultati. Ho assunto la Presidenza del Parco dopo dieci anni di commissariamenti, trovandolo depotenziato, mortificato e considerato, nonostante il valore dei suoi dipendenti e dei suoi dirigenti, un carrozzone. E siamo partiti".
Musumeci ha deciso di commissariare l'ente, Antoci lascia “L' incarico con la consapevolezza di consegnare al mio successore un Parco sano contabilmente, nuovo nell'immagine e stracolmo di turismo.
Michele Emiliano, governatore della Puglia, parla di scelta infelice da parte di Musumeci: “Il non rinnovare e addirittura interrompere anticipatamente l'incarico di presidente del Parco dei Nebrodi a Giuseppe Antoci, è un grande favore a Cosa Nostra. Ha avuto il merito di avere intuito e stroncato uno dei principali business delle mafie italiane che utilizzavano terreni di proprietà pubblica per avere finanziamenti europei".