Francesca Intorcia, candidata per la coalizione di centro destra al collegio uninominale di Mazara. Dal mondo della medicina alla politica, cosa le ha fatto scattare la passione?
Sono una professionista che ha sempre operato ponendomi al servizio di ciò che faccio. Anche questo, se vogliamo, è un modo di fare politica. Sono sempre stata di centro destra. In questa tornata mi ha chiamata e voluta in lista Gianfranco Miccichè e io ho accettato la sfida.
Lei è una marsalese candidata nel collegio di Mazara, come mai? Questo non la penalizza?
La legge elettorale è molto chiara, prevede l'alternanza di genere. No, non sono penalizzata perché sono ben radicata nel mazarese, ci lavoro. E poi una volta al Parlamento si rappresenterà l'intero territorio non solo il collegio.
I sondaggi danno il centro destra in avanti, è una campagna elettorale facile per voi della coalizione?
Direi di no, non è facile per niente. C'è un grande impegno. La gente non ha voglia di chiacchiere vuote, vuole i programmi. Vuole sentire parlare di lavoro, di infrastrutture, di made in Italy, di turismo. Vede, la Sicilia è una terra bellissima ma non possiamo fermarci a ripeterlo in continuazione senza che poi si mettano in atto gli strumenti necessari per creare lavoro e flusso economico. La coalizione di centro destra, il nostro programma è l'unica alternativa per fare ripartire il Paese. E' questo che sto facendo, incontro gli elettori e programma alla mano diciamo cosa faremo.
Intorcia, lei ha le idee chiare ma poi ci si scontra con la macchina della burocrazia e non si possono più dare risposte al territorio. E' il cane che si morde la coda...
Chi mi conosce sa come sono fatta, diretta e senza giri di parole. Non si fanno false promesse, ci si impegna, seriamente, per quello che si può realizzare. La burocrazia? Forza Italia ha già previsto, nel suo programma di governo, la sburocratizzazione. Fateci governare e daremo le risposte adeguate che questo Paese merita.
Da Mazara all'agrigentino che entusiasmo c'è?
All'inizio un po' di sana diffidenza. Direi che è normale, proveniamo da cinque anni di governo di centro sinistra sia nazionale che regionale che ha tenuto poco conto dei territori piccoli. Adesso l'entusiasmo è cresciuto. C'è molta voglia di far parte di una comunità. Io non faccio la politica di professione, non starò mai chiusa in una stanza. Sono una di loro, insieme cammineremo. Credo sia questa la forza di questa mia candidatura.
Una volta parlamentare quale sarà la sua maggiore attenzione per questo territorio?
Le istanze verranno dai cittadini, senz'altro, però, mi piacerebbe partire da un settore a me caro , cioè la tutela dell'agroalimentare. Le piccole e medie aziende devono vivere cercando di raggiungere i mercati internazionali. Più vendite, più produzione e più lavoro. Partiamo dalle nostre eccellenze.