“I cani ancora oggi, purtroppo, vengono sottovalutati per quanto riguarda sia le loro doti mentali che le loro capacità€ affettive. Vengono dunque poco compresi e, di conseguenza, troppo spesso maltrattati. Ebbene, non lo meritano e noi dovremmo smetterla di agire così€ spesso malamente nei loro confronti. Dovremmo, invece, mostrare quella gratitudine che essi si meritano per quanto di bello sanno sempre regalarci.” Così l’on. Stefano Pellegrino, presidente della Commissione Affari Istituzionali presso l’Ars in merito alla mattanza dei 30 cani avvelenati a Sciacca.
L’efferato gesto, si somma ad altri atti criminali compiuti nei giorni scorsi a Santa Ninfa e Campobello di Mazara, in provincia di Trapani, in cui altri cani hanno perso la vita per avvelenamento. A tal proposito, il codice penale, art. 544 bis è chiaro: “Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da 4 mesi a 2 anni”.
“Il maltrattamento di animali o, peggio, cagionarne la morte – continua Pellegrino – è€ dunque un gravissimo reato punito con pene severissime. È€ noto l’orientamento normativo, soprattutto regionale, tendente a tutelare il legame affettivo con gli animali. Profondo sdegno desta la condotta dei seminatori di morte e autori di atrocità inaudite nei confronti dei cani meno fortunati costretti al randagismo”.
Il Deputato di Forza Italia al Parlamento siciliano è perentorio su questa spiacevole vicenda: “Sarà€ ancora più forte l’attività normativa volta a scongiurare il ripetersi di atti violenti, gratuiti e vigliacchi nei confronti dei migliori amici dell’uomo”.