di Leonardo Agate - Paolo Gentiloni, presidente del Consiglio, ha una notevole popolarità. Dopo la sconfitta referendaria del Pd ha preso le redini del Governo, usando un passo felpato, tutto il contrario del suo predecessore, Matteo Renzi.
La gente ha notato in lui più prudenza, un comando più rassicurante. Ma non credo che sarà di nuovo incaricato di formare il nuovo governo dopo le elezioni. Gli ultimi sondaggi pubblicati, dicono che il centro – destra può avere più del 30 per cento dei suffragi, un paio di punti dietro verrebbe il Movimento5Stelle, e buon ultima tra le grandi forze la coalizione di centro – sinistra. Se i sondaggisti non sbagliano molto, il centro – sinistra prenderà una batosta simile o maggiore di quella che ha preso alle regionali siciliane.
All’interno del centro - destra c’è una gara tra Forza Italia e Lega: a chi prenderà più voti. Da questo dipenderà da quale partito verrà il nuovo presidente del Consiglio, se la coalizione avrà la maggioranza relativa dei voti. Il presidente della Repubblica, preso atto dell’esito delle votazioni, non potrà che dare l’incarico al partito o alla colazione che avrà la maggioranza relativa. Solo che per governare ci vorrà una nuova alleanza post - elettorale, perché è probabile che, almeno alla Camera, il centro - destra non raggiungerà la metà più uno dei seggi. Con chi si potrà alleare il centro - destra? Teoricamente con il M5Stelle o con il centro - sinistra di Renzi. E’ più probabile l’alleanza di Berlusconi con Renzi. In una recente dichiarazione, il Cav. ha elogiato il Rottamatore di aver messo fuori giuoco i comunisti, che per il Cav. sarebbero i LeU, estrema sinistra parlamentare, i nuovi comunisti essendo, per Berlusconi, i Grillini.
Da parte sua Matteo Renzi non è più restio a una possibile alleanza con il centro – destra. Alcuni vignettisti li hanno collocati insieme in un letto matrimoniale. D’altra parte, è opinione comune che la sinistra di Renzi è una destra camuffata, e per questo sono fuorusciti D’alema e compagni, che ora hanno per capo Pietro Grasso, presidente del Senato. La scelta di Pietro grasso non apporta niente di più a LeU. E ci siamo pure liberati del rischio che possa diventare in futuro presidente della Repubblica. L’età glielo avrebbe consentito, se si fosse defilato dallo scendere nell’agone politico di queste elezioni che segneranno una svolta. Un Pietro Grasso capo di un piccolo partito di estrema sinistra sarà etichettato per tutta la futura carriera, e addio sogno del Quirinale.
Qualcuno sostiene che si potrebbe andare a nuove elezioni, se un’alleanza post - elettorale non potrebbe essere raggiunta. Teoricamente è così. Praticamente gli accordi per governare si faranno, anche al ribasso. Non si faranno dopo sei mesi nuove elezioni, come sostenuto da alcuni commentatori, perché difficilmente saranno convinti al suicidio politico tutti quei parlamentari neo eletti che, avuto il seggio, ci rinuncino con il rischio di non essere nuovamente eletti. Prendono di emolumenti vari ogni mese quanto un operaio specializzato o un funzionario pubblico prendono in un anno. In più hanno un trattamento pensionistico privilegiato, un’assistenza ospedaliera dedicata, e altri benefici che rappresentano un vantaggio immeritato.
L’Italia che questa classe politica ci ha dato è messa male in arnese: giustizia lenta e farraginosa, burocrazia elefantiaca e inefficiente, fisco che colpisce la classe media e fa evadere i ricchi. La sicurezza del Paese messa a rischio dal flusso incontrollato degli immigrati. Il debito pubblico in costante aumento, la disoccupazione alle stelle.
Il programma concordato da Forza Italia, Lega e FdI, esposto da Berlusconi in gran forma ieri sera dalla Gruber, corrisponde alle aspettative di larghe fasce della popolazione: meno tasse, più sicurezza, meno pastoie burocratiche, incentivi alle imprese che assumono. Non tutto si potrà fare, ma sentirselo promettere è già una speranza.
Il centro - sinistra non ha nulla da proporre, se non quello che ha fatto avendo governato in questi ultimi anni, che hanno fatto rimpiangere i tempi dei governi di Berlusconi. Il M5S attira quella massa di scontenti che vuole rompere tutto, ma fa temere che poi non sappia ricostruire. La classe media è più propensa a credere ancora nel centro – destra. Se si gira per le strade e si parla con i conoscenti, ci si rende conto che i sondaggisti non sbagliano.
In questi ultimi quindici giorni dal voto non potranno esserci cambiamenti dell’andazzo politico – sociale, anche se Gentiloni promettesse, oltre la esenzione del canone Rai per gli ultra settantacinquenni poveri, la Nutella gratis per tutti distribuita dalle Usl.