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27/02/2018 08:17:00

Avviato il processo a Sindaco Petrosino, assessori, tecnici per discarica non autorizzata

Sarà nell’udienza del 19 aprile che gli avvocati difensori si opporranno, molto probabilmente, alla richiesta di costituzione di parte civile avanzata da Legambiente nel processo che davanti al giudice monocratico di Marsala Lorenzo Chiaramonte vede imputati, per attività di gestione di rifiuti non autorizzata, il sindaco di Petrosino, Gaspare Giacalone, di 48 anni, la sua vice, Antonella Marcella Pellegrino, di 45, l’ex assessore Luca Badalucco, di 74, tre tecnici dello stesso Comune e un ex dipendente della Belice Ambiente.

I tre tecnici sono Vincenzo Tumbarello, di 58 anni, dirigente del settore Lavori pubblici e Patrimonio, Gaspare Salvatore Anastasi, di 60, responsabile del verde pubblico, e Maurizio Giuseppe Cocchiara, di 51, geometra, mentre l’ex dipendente della Belice Ambiente è Giacomo Pantaleo, di 51 anni, che era il responsabile del servizio igiene della società che si occupava della raccolta dei rifiuti.

I sette imputati erano stati citati direttamente a giudizio dal pm della Procura di Marsala Niccolò Volpe. Secondo l’accusa, amministratori e tecnici comunali, nonché l’ex dipendente di Belice Ambiente, in concorso tra loro, e ognuno per le rispettive qualifiche, avrebbero effettuato “attività di raccolta e successivo deposito incontrollato di rifiuti non pericolosi all’interno dell’area di proprietà del Comune adibita a depuratore, in località Gazzarella, in assenza dei requisiti tecnici essenziali previsti dalla normativa di settore”. I rifiuti depositati nella zona del depuratore sono quelli che a fine giugno 2016 furono raccolti in mare e sul litorale dai volontari di alcune associazioni locali nel corso di “Beach Clean Up”. I volontari misero i rifiuti dentro dei sacchi neri e li portarono in un’area del deposito comunale dei mezzi per la raccolta dei rifiuti. A far scattare l’indagine è stato l’esposto di un tecnico comunale che con il sindaco non avrebbe dei buoni rapporti. Il sindaco Giacalone si difende affermando che si trattava solo di “alcune sterpaglie” e che verrà spiegato “cosa è veramente successo”. A difendere gli imputati sono gli avvocati Valerio Vartolo (legale del sindaco, di Pellegrino e Badalucco), Ignazio Bilardello (legale di Anastasi e Cocchiara), Giuseppe Cavasino (per Tumbarello) e Graziella Rallo (per Pantaleo). Il 19 aprile, dopo la decisione del giudice Chiaramonte sulla richiesta di Legambiente, verranno ascoltati i primi testi: l’ingegnere Giacalone e il maresciallo dei carabinieri Alberto Campaniolo. “Nell’estate 2016 – ha spiegato Gaspare Giacalone - in piena emergenza rifiuti, succede che al deposito comunale dei mezzi per raccolta vengono lasciate alcune sterpaglie. Non si tratta assolutamente di rifiuti pericolosi e nemmeno di rifiuti comuni. A seguito di un esposto, si apre un procedimento che riguarda diversi dipendenti comunali, il vice-sindaco, l’assessore pro-tempore e anche me. In tutta sincerità penso che l’apertura del procedimento non sia soltanto un atto dovuto ma è anche giustissimo perché permetterà di spiegare bene e nelle sedi opportune cosa sia successo veramente. Ma, soprattutto, far capire quanto un sindaco possa effettivamente saperne se succedono situazioni simili. Sono orgoglioso di tutte le battaglie fatte in questi anni per tenere Petrosino pulitissima e di ogni azione intrapresa per combattere coloro che sui rifiuti hanno tentato di fare affari d’oro. Se per qualche sterpaglia devo affrontare questa prova, lo farò con determinazione e serenità”.