Loredana Giacalone, candidata alla Camera dei Deputati, per il collegio uninominale di Marsala con il Popolo della Famiglia. Perchè difendere la famiglia?
Difendere la famiglia è importante perchè ciascuno di noi proviene da una famiglia. Oggi ci si occupa di tante emergenze e ci si scorda delle cose importanti, la famiglia sta diventando una cosa straordinaria quando in realtà non lo è. Noi arriviamo con un programma, invito tutti a leggerlo. C'è il dovere di osservanza del programma per chi dovesse arrivare in Parlamento.
Ce lo riassume questo programma?
A favore della famiglia, c'è il rispetto del dettato costituzionale, all'art. 29, che riconosce la famiglia come società. Fa riconoscere per ogni bambino il diritto ad avere una mamma e un papà, che sia definito come crimine il ricorso all'utero in affitto perchè si tratta di uno sfruttamento delle donne e non si guarda al diritto dei bambini ad avere una famiglia. Il popolo della famiglia nasce dal family day, riteniamo che su alcuni principi, non negoziabili, ed etici quali la vita dal suo concepimento alla morte naturale, alla famiglia e al no gender nelle scuole, non si possa discutere.
Avete sul simbolo la dicitura “No gender”?
Si, è importante difendere questo punto perchè creiamo altrimenti confusione nei ragazzi.
Però rischiamo di non capire e non vedere come va il mondo...
Il gender nelle scuole prevede che si spieghi ai bambini che si può scegliere cosa essere, se maschi o femmine. Questa è una grande bufala. Non è così, c'è una realtà, una natura.
Lei crede che ci sia una "deriva" pro gender che arriva nelle scuole?
Arriva ma non posso dire dove già c'è. Io organizzo nelle scuole dei percorsi di affettività e di sessualità, non è quindi un no contro i progetti alla crescita dei giovani. I nostri progetti hanno l'obiettivo di dare un senso all'affettività e alla sessualità, accompagnare i ragazzi in questo significa aiutarli a capire che il loro corpo è così prezioso che prima di decidere cosa farne riflettano bene. Ci sono progetti diversi rispetto a quelli che sottendono alla teoria gender.
Come si incontra il programma del Popolo della Famiglia con la società italiana che è ben diversa dai canoni del partito?
Non si rivolge a tutti ma a una grossa fetta di consenso, che non ci aspettavamo. Troviamo tanta gente stanca che non vuole andare a votare, rappresentiamo una parte di cattolici perchè il programma stesso si fonda sulla dottrina sociale della chiesa ma è un partito che è aperto anche ai non credenti. I diritti non negoziabili sono universali sia per chi crede che per chi non crede.
Quale la coalizione più vicina a voi sul programma?
Quella del centro destra, cercheremo di dialogare con loro.
Con il Partito Democratico?
Assolutamente no, hanno approvato le leggi sull'eutanasia e sulle unioni civili.
E poi sono alleati del "diavolo", di Emma Bonino...
Non lo sto dicendo io.
E con i grillini?
C'è un senatore grillino uscente, Martelli, che ha portato avanti il matrimonio multiplo. Ci si può sposare con più persone sia di sesso diverso che uguale.
Per quanto riguarda l'immigrazione che tipo di posizione ha il Popolo della Famiglia?
Bisogna distinguere tra cittadinanza e accoglienza. Non c'è un no all'accoglienza che però deve essere equilibrata, fino ad oggi non è stata controllata. Diciamo no allo Ius Soli, per essere cittadino bisogna abbracciare i valori del posto dove ci si trova. Bisogna fare un cammino, rischiamo di perdere la nostra identità che è già ferita. Voglio però puntare l'attenzione sul tema della denatalità, stiamo battendo il record storico. Andiamo peggio del periodo del dopo guerra. Allora c'era una crisi economica oggi non è così.
Come la risolviamo?
Con una proposta concreta: il reddito di maternità. Mille euro al mese per figlio per la donna che decide di seguire il bambino nella sua crescita.
Loredana Giacalone, possiamo rimettere al centro il ruolo della donna che liberamente decide se diventare mamma oppure no?
Il reddito di maternità tutelerà la donna anche come lavoratrice, ma per la donna che decide, invece, di seguire i figli va riconosciuto un contributo economico. La mamma è insostituibile, noi deleghiamo alla scuola, ai nonni, e quando accadono certi fatti non possiamo lamentarci perchè i ragazzi hanno bisogno di presenza. Queste presenze non ci sono, la proposta di tenere i bambini tutto il giorno a scuola, per avvicinare i docenti che sono stati mandati al nord , non va bene. Noi dobbiamo aggregare la famiglia. Tra le proposte c'è anche quella di chiedere la chiusura delle attività la domenica, la famiglia non si incontra più.
In questa isola della felicità da lei spiegata come si fa a produrre reddito? Perchè poi le famiglie per vivere devono guadagnare, soprattutto se fanno tanti figli come lei augura...
C'è un ufficio, contro le discriminazioni razziali, piuttosto che la finalità per cui era destinato i cui soldi venivano utilizzati per fare feste, per fare orge, per fare progetti gender nelle scuole. Questo ufficio ha dei fondi e quindi utilizziamoli per le famiglie.
Lei ha uno sponsor politico in città, Giovanni Sinacori...
Si, ha conosciuto il programma e lo ha sposato.
Che ambizione abbiamo? Il 3%
I sondaggi dicono che il 3% ci sarà, quindi questo sarà un successo
Se lei arrivasse in Parlamento da dove partirebbe?
Dalla famiglia, dal reddito di maternità, con un sistema di fiscalizzazione dove le famiglie più numerose andrebbero a pagare meno di un single.
Ci dovrebbe essere una tutela per il popolo delle famiglie indipendentemente dal partito?
L'intento è quello, la famiglia è il tema, è il prisma a cui guardare tutta la società.