Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
05/03/2018 14:08:00

Il nobile inciucio

di Leonardo Agate -   La bellezza di chi osserva la politica senza appartenenze di partito è di poter giudicare con obbiettività. Non essendo tifoso per questa o quella squadra, può osservare il giuoco e rallegrarsi di quello buono, incazzarsi di quello brutto, indipendentemente se i due modi di giocare vengono da questa o dall’altra parte.

Così, per fortuna capita a me, che ho libertà di espressione adeguatamente concessami dal direttore di questo giornale, Giacomo Di Girolamo, che ringrazio.

Passando adesso all’analisi del voto, sono contento dei risultati ufficiosi, che di ora in ora vengono confermati. Il M5S è quello che ha ottenuto più voti dagli italiani votanti, forse più del 30 per cento. Il che vuol dire che quasi un elettore su tre lo ha votato, e gli altri elettori hanno diviso i loro voti per una decina di altri partiti. Il partito che viene dopo i 5S è il Pd; terzo è la Lega.

Per fare una maggioranza di governo occorre metà più uno dei parlamentari, dell’una e dell’altra Camera, che il primo partito non ha. Qua entrano in giuoco le future alleanze, ed anche la tradizionale abitudine degli italiani di salire sul carro del vincitore. Se il M5S vorrà trovare quel numero di eletti di altri partiti che gli consentiranno di avere le maggioranze alle due Camere, il nuovo governo sarà fatto. Da alcuni mesi, la bandiera dello splendido isolamento del partito fondato da Grillo e Casaleggio è stata ammainata. Un nobile inciucio è possibile ed auspicabile. Con chi? Potrebbe essere con la Lega e con i fuorusciti ( ce ne saranno, di Forza Italia e del Pd). Ma l’arte del compromesso, che è la caratteristica della politica, è un continuo farsi: altre soluzioni sono ipotizzabili. La meno probabile cosa è che si possa andare di nuovo presto alle urne. Convincere la maggioranza degli eletti a rinunciare alla poltrona per una nuova, incerta competizione elettorale è come chiedere a un uomo felice di suicidarsi.
Il presidente Mattarella non potrà non tener conto, nel dare l’incarico di formare il nuovo governo, del dato uscito dalle urne.
Intanto si può gioire, da parte di chi come me non ha appartenenze di partito. Difatti, più buio che a mezzanotte non può fare. E siamo a mezzanotte in punto. A questo punto ci hanno lasciato sei anni di governi di centro sinistra.

Leonardo Agate