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14/03/2018 06:00:00

Dalla Regione: il bando farsa per l'ufficio stampa e il nodo rifiuti

 La politica della meritrocrazia e delle competenze, era questo uno dei punti cardini del governo siciliano di Nello Musumeci, che non aveva ancora fatto i conti con i suoi assessori (forzisti).

L'amministrazione cerca, o meglio cercava, un addetto stampa per l'evento del Vinitaly, dal 15 al 18 aprile... a titolo gratuito.
Lavoro gratis non retribuito per l'ente Regione. Il bando pubblicato sul sito portava la firma del dirigente dell'assessorato all'Agricoltura, Carmelo Frittitta.
L'assessore in questione è il forzista siracusano Edy Bandiera, la richiesta quella di una collaborazione a titolo gratuito con, però, le adeguate professionalità e competenze, nell'ambito della comunicazione nel settore dell'agroalimentare.
La singolarità non sta solo nella gratuità del titolo ma anche nelle spese di viaggio, vitto e alloggio per Verona a carico del giornalista.
Il bando è stato ritirato su richiesta dell' assessore Bandiera, che dice di non essere stato informato sui fatti, né del bando: “Il lavoro va sempre rispettato e retribuito, non c'è stata alcuna volontà di mortificare il lavoro dei giornalisti che sono dei professionisti, probabilmente un eccesso di zelo. L'avviso è già stato ritirato, faremo valutazioni economiche prima di pubblicare un eventuale secondo avviso".
Bandiera è l'assessore al ramo, questa non conoscenza di informazioni che riguardano il suo settore indicano uno scollamento.
Dichiarazione anche del sindacato dei giornalisti: “A fronte dell’ennesimo imbarazzante annuncio di un’amministrazione pubblica che intende fare comunicazione a titolo gratuito, il sindacato dei giornalisti non può che ribadire con forza una posizione chiara e ferma: Non è accettabile che un ente pubblico disponga atti di assunzione di giornalisti a titolo gratuito e non è etico che i giornalisti accettino questi incarichi”.
Magra figura per un bando che è nato come tentativo di mercificare un ruolo.

Non va meglio nel campo dei rifiuti, Roma ha autorizzato la Sicilia a spedire all'estero la spazzatura, con un aggravio di spese sulle casse dei Comuni e quindi dei cittadini.
Il costo sarò di circa 40 milioni di euro, pagheranno di più quanti risiedono in città che non hanno buone percentuali di differenziata. Marsala risulta essere Comune virtuoso.
Il provvedimento di autorizzazione prevede anche la realizzazione della settima vasca a Bellolampo e una a Trapani, la creazione di impianti a Casteltermini e a Vittoria, la messa in esercizio della discarica di Castellana Sicula.
Tutte queste operazioni avranno un costo totale di 104 milioni di euro che non verranno stanziati dal governo centrale, si dovrà ricorrere all'aumento delle tariffe e ai 63 milioni di euro del Patto per il Sud.
Non sono mancate le polemiche delle associazioni ambientaliste, Legambiente è contraria a che i rifiuti vengano spediti all'estero e che il costo gravi su quei cittadini che con sacrificio fanno una dettagliata raccolta differenziata.
Nel contempo il presidente della Regione, Nello Musumeci, ha emesso un'ordinanza con la quale chiede ai Comuni siciliani di presentare, entro il 31 marzo, un cronoprogramma con cui affrontare l'emergenza e arrivare così al 35% regionale entro il 31 maggio.
A essere determinanti nel fallimento della differenziata sono i Comuni di Palermo dove la percentuale si attesta appena al 15%, seguono Catania e Messina.
Se queste città capoluogo non dovessero adeguarsi all'ordinanza Musumeci potrebbe decidere di far pagare loro il costo dell'invio dei rifiuti all'estero.
Saranno circa 200 mila le tonnellate di spazzatura che lascerà l'isola per un costo di circa 200 euro a tonnellata, un costo altissimo che non graverà sulle casse della Regione che si limiterà ad essere un tramite tra i Comuni e la società che gestirà il trasferimento. A giorni verrà emesso l'avviso per la manifestazione di interesse. Intanto si sta già lavorando alla realizzazione di 50 impianti di compostaggio per un totale di un miliardo di euro reperiti attraverso i fondi europei e statali, in parte anche dall'affidamento degli impianti ai privati. Non sono ancora chiare le modalità con le quali individuare le aree dove far sorgere i nuovi impianti.

E il governatore Musumeci dovrà fare i conti anche con la fronda che cresce contro Vittorio Sgarbi, assessore ai Beni Culturali.
L'attacco questa volta proviene da Ciro Lomonte, segretario politico dei “Siciliani Liberi” : “Le recenti dichiarazioni antimeridionali, e implicitamente antisiciliane, dell’assessore alla Cultura, Vittorio Sgarbi, così come le sue continue e indecorose apparizioni seminudo sui social media di ogni tipo sono letteralmente un insulto alla società siciliana che Musumeci ha il dovere di rimuovere, revocando immediatamente la delega e dimostrando un minimo di autonomia da un Berlusconi ‘morente’, non certo più in grado di imporre alla Sicilia questo squallore”.