L’abbattimento delle case abusive di Triscina ha solo subito un rallentamento. Infatti, il problema delle buste della gara d’appalto, rimaste chiuse per il fermo della CUC (Centrale Unica di Committenza), è stato risolto. Proprio ieri infatti, la commissione straordinaria che guida il comune di Castelvetrano dopo lo scioglimento per mafia, ha approvato un apposito accordo di collaborazione con il libero consorzio comunale di Trapani, per definire le procedure di gara e l’affidamento dei lavori di demolizione: la CUC diventa SUA (Stazione Unica Appaltante).
E già da ieri oltre alle precedenti 16 ordinanze di sgombero, se ne sono aggiunte altre 19.
Ma il problema burocratico non era nuovo. La CUC, indispensabile per l’assegnazione di lavori superiori a 150 mila euro, in realtà era fuori uso da mesi. Lo stallo non sarebbe stato affatto provocato dall’improvviso recesso di Campobello di Mazara, Partanna e Mazara del vallo (comuni che, insieme a Castelvetrano, costituivano la CUC).
Il messaggio che a fermare le ruspe possa essere stato un passo indietro strategico da parte delle città vicine agli abusivi, sembra davvero fuorviante e privo di fondamento.
Per esempio, il comune di Campobello di Mazara aveva lasciato il CUC già nel novembre scorso, come si evince dalla delibera presente sul sito istituzionale.
Abbiamo allora chiesto al sindaco Giuseppe Castiglione il perché di questa scelta. Ci ha risposto così:
“Il recesso dalla CUC è avvenuto dopo che i commissari, a pochi giorni dal loro insediamento, avevano convocato i comuni di Campobello, Mazara del Vallo e Partanna, invitandoli a lasciare la centrale unica a causa del fatto che il comune di Castelvetrano non aveva più la possibilità di poterla mantenere. A quell’epoca non avevano più il dirigente, che era di fatto decaduto insieme al sindaco Errante. Avevamo sulle prime cercato di formare una CUC, chiedendo a Santa Ninfa, Marsala, Salemi, che però non si dimostrarono disponibili a costituire la centrale con noi. Alla fine siamo riusciti a metterci d’accordo con il comune di Partanna. Faremo una nota di chiarimento, perché non vorremmo passasse un messaggio sbagliato, come se il comune di Campobello di Mazara si fosse dimesso per intralciare la gara relativa alle demolizioni di Triscina. Parliamoci chiaro: il comune di Castelvetrano ha avuto tutto il tempo necessario a riorganizzarsi, esattamente come noi abbiamo fatto col nostro comune.”
A dare ragione al sindaco di Campobello c’è una nota del 21 giugno 2017, a firma del responsabile dell’Ufficio Unico Raffaele Giobbe, inviata ai tre sindaci dei comuni della CUC e per conoscenza alla commissione straordinaria di Castelvetrano, in cui comunica che a causa della mancanza del dirigente dell’ufficio tecnico non sarebbe stato possibile fissare le gare d’appalto già indette, né programmarne di nuove. Alla fine della nota, si legge: “sarà cura dello scrivente informare le SS.LL. della ripresa delle attività dell’Ufficio Unico, immediatamente dopo il superamento delle suddette criticità”.
Abbiamo chiesto al sindaco Castiglione se, dopo questa nota, il comune di Campobello avesse ricevuto ulteriori notizie da Castelvetrano. Ci ha risposto: “Mai”.
Intanto a fine giugno si era già verificato uno stop per la procedura aperta di affidamento del servizio di raccolta rifiuti per 28 giorni a Campobello. La base d’asta era di 109 mila euro, ma le offerte presentate erano rimaste nelle buste chiuse: Castelvetrano non aveva ancora il dirigente dell’ufficio tecnico. E quindi CUC bloccata e niente assegnazione.
Dice la sua anche Nicolò Catania, sindaco di Partanna, che in un comunicato stampa conferma ciò che dice Giuseppe Castiglione, sottolineando anche che nella propria delibera di recesso aveva autorizzato “il proprio personale dipendente, già assegnato alla C.U.C, a prestare la propria collaborazione per le gare in corso di definizione e sino alla conclusione delle stesse, fra cui quella delle demolizioni”.
Insomma, nemmeno il sindaco di Partanna ci sta a passare per quello interessato a rallentare la gara ed evidenzia con chiarezza che “da parte nostra è stata garantita la piena disponibilità a collaborare per la chiusura delle pratiche in corso”.
Eppure alla fine del settembre scorso, Castelvetrano, comune capofila del centro unico di committenza, era riuscito finalmente a nominare il nuovo dirigente della CUC: il dottor Andrea Di Como. Nessuno però si sarebbe ricordato di comunicare la cosa agli altri comuni, che invece hanno finito per parlarsi tra loro, fin quando Campobello e Partanna hanno formato nei primi di marzo una CUC per i fatti loro.
Ma il commissario Caccamo della commissione straordinaria di Castelvetrano non ne ha saputo nulla. Anzi, avrebbe appreso solo recentemente dei recessi deliberati dai due comuni. Il terzo invece, Mazara del Vallo, aveva lasciato qualche settimana fa.
Come mai?
Lo stesso Caccamo ipotizza che “verosimilmente” gli uffici tecnici possano aver ricevuto la comunicazione per tempo.
A questo punto vogliamo immaginare che, presi da troppe cose, oltre a scordarsi di avvisare gli altri comuni del ritrovato dirigente, gli uffici tecnici si siano dimenticati pure di avvisare il commissario che ormai nella CUC non c’era rimasto più nessuno. E’ per questo che il dottor Caccamo si è trovato a chiamare all’appello i componenti di una CUC fantasma?
Insomma, oltre alle ruspe, si era fermato anche il resto dei lavori pubblici di Castelvetrano: 130 mila euro per la scuola elementare “Giovanni Verga”, 420 mila euro per la manutenzione della rete idrica, quasi 243 mila euro per i lavori di adattamento del Centro Servizi Integrati di via Autonomia Siciliana, per l’utilizzo a sostegno delle attività agro-alimentari.
A breve, quindi, dovrebbero sbloccarsi sia le demolizioni di Triscina, che le altre opere (per altro già finanziate). Mentre le gare relative ai lavori di sistemazione straordinaria della via Marco Polo a Marinella di Selinunte e l’adeguamento dell’asilo nido Infranca, come precisa la commissione straordinaria, faranno sempre capo alla vecchia Centrale unica di committenza, nonostante i recessi (grazie appunto alla disponibilità dei comuni che componevano la CUC).
Lo stallo principale sembra essersi risolto in breve tempo.
Anche se si è avuta l’impressione che nemmeno i funzionari sovraordinati nominati dal Ministero siano riusciti a far fronte alle dimenticanze degli uffici tecnici della città.
In un vecchio servizio televisivo di Michele Santoro, un residente affermava con decisione: “Triscina è nata per cucca politica”.
Una cucca politica che resiste. Ed una CUC amministrativa che si trasforma.
Egidio Morici