Favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, è l'accusa che accomuna gli arrestati e gli indagati dell'operazione Caronte ordinata dalla Procura di Marsala ed eseguita dai carabinieri di Marsala, e dell'Agrigentino. Ci sono stati i primi interrogatori di garanzia e le prime decisioni sulle misure cautelari.
Resta ai domiciliari ad esempio Giuseppe Monreale, come ha deciso il Gup di Marsala Riccardo Alcamo, dopo l'interrogatorio di granzia. Monreale, per gli inquirenti, avrebbe intrattenuto rapporti con Salvatore Calcara, anche lui coinvolto nel blitz, che a sua volta era in connessione con la Tunisia, paese da dove proveniano i migranti.
Gli arrestati sono quattro Salvatore Calcara, 49 anni, di Sambuca di Sicilia; Marco Bucalo, 31 anni, di Menfi e Montasar Bouaicha, 27 anni, tunisino. Agli arresti domiciliari è stato, invece, posto: Giuseppe Morreale, 48 anni, di Santa Margherita Belice. Il marsalese Salvatore Occhipinti ha ricevuto l'ordine di dimora. Sfuggiti alla cattura i fratelli Nizar e Nabil Zayar, di 31 e 34 anni, e di Fathi Taleb, di 34 anni.