La Pasqua a Marsala, purtroppo, è venata di tristezza. Una scoperta clamorosa ribalta 500 anni di storia locale: la Madonna della Cava, la patrona della città, non è mai esistita, è un clamoroso falso storico.
La Notte Bianca prevista a Marsala lo scorso 17 Gennaio per i 500 anni della Madonna della Cava non è stata rinviata per problemi organizzativi. A porre freno all’entusiasmo di quei giorni di celebrazione votiva è stata la pubblicazione di una tesi che, di fatto, getta ombre su cinque secoli di storia: la Madonna della Cava, così per come la conosciamo, è una finzione. Un falso storico.
Una notizia che si è voluta tenere riservata, ma che alla fine, ormai è di dominio pubblico. Nella foto che vedete in questo articolo si vede proprio il momento in cui il Sindaco di Marsala, Alberto Di Girolamo (che ancora oggi, comunque, chiama la statua "un quadretto") viene a sapere della cosa. Il Sindaco avrebbe voluto fare subito la rivelazione, ma un calcio sotto il tavolo ben assestato da Padre Ponte, a sinistra nella foto, lo ha fatto desistere.
La leggenda che ogni marsalese conosce a memoria narra che la Madonna apparve in sogno al frate agostiniano Leonardo Savina chiedendogli di cercare nella “terra della cava” un suo simulacro nascosto e di erigere su quel luogo una chiesa a lei intitolata.
Dopo quattro anni di scavi - durante i quali il frate fu accusato di essere un visionario - la statuetta, una piccola scultura di 18 cm di materiale ancora non identificato, venne alla luce dal fondo di un pozzo il 19 gennaio 1518. Alla ricerca parteciparono anche un muto, un cieco ed uno zoppo che, dopo il ritrovamento, hanno riacquistato la voce, la vista e la piena mobilità.
E’ stato questo eccesso di dettagli a non convincere il direttivo del "Centro Marsalese per la Historia Patriae", che ha avviato un'indagine dopo che sul retro della statuetta è emersa una scritta minuscola, alla quale pochi, nei secoli, avevano fatto caso: "China fecit". L'equivalente dell'odierno "Made in China".
Ma come si è arrivati a scoprire il falso storico. Semplice: a quanto pare non è la prima volta che un muto incontra la Madonna della Cava. Nel 1223 a Pietraperzia, in Provincia di Enna, un giovane muto di origini trapanesi iniziò a scavare nel punto indicatogli dalla Madonna apparsa in sogno, precisamente in Contrada Runzi. All’interno della fossa l’uomo trovò un’immagine di Maria dipinta su pietra e, come per miracolo, anche la voce.
Sul posto venne costruita una cappella con un cortile e delle cellette per gli eremiti detti della Cava che successivamente servì per ospitare i padri Agostiniani.
Troppi elementi in comune: muti che guariscono, sogni con indicazioni geografiche, Madonne, scavi e padri agostiniani.
Nel 1500 i collegamenti in Sicilia erano molto difficoltosi e la distanza tra Marsala e Pietraperzia equivaleva ad un abisso. Quasi come adesso, in verità. Secondo gli studiosi il prete marsalese prese in prestito la leggenda ennese per avvicinare i fedeli che, tra carestie, povertà e malattie avevano deposto i rosari a favore del materialismo più sfrenato. Ci riuscì perfettamente: la storia della Madonna della Cava portò a Marsala l’attenzione del mondo ecclesiastico che iniziò a finanziare, oltre alla costruzione di diverse chiese, anche interventi per le esigenze degli più poveri.
Negli anni la leggenda divenne sempre più corposa, la Madonna della Cava fu eletta a patrona della città. L'ultimo miracolo è stato fatto proprio qualche mese fa, quando proprio in occasione dei festeggiamenti per i 500 anni del ritrovamento della statuetta, il Sindaco Alberto Di Girolamo fu colto da un improvviso attacco di lucidità e riuscì a dire: "Cinquecento anni si festeggiano ogni cinquecento anni", mandando in visibilio la folla.
Adesso però ci si interroga sul futuro. Una commissione tra Comune e diocesi valuterà il da farsi. E, soprattutto, è il caso di dirlo, a quale santo votarsi.