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23/04/2018 04:32:00

L'anno sportivo, i promossi e i bocciati

Per molte delle realtà sportive marsalesi e dell'intera provincia di Trapani si sono concluse le proprie fatiche stagionali, per altre invece gli impegni sono ancora in corso e per alcune di esse la stagione è ancora nel vivo ballando sul filo della gloria (Trapani Calcio e Trapani Basket) o sull'orlo del baratro (Marian Strasatti) o addirittura con la certezza matematica della condanna senza appello (Paceco 1976); infine, per i due Centri Sportivi Biliardo lilibetani passeranno ancora almeno più di due mesi prima di andare in vacanza, con gli epiloghi estivi dei campionati italiani individuali e gli eventuali campionati regionali o addirittura italiani a squadre.

Per la redazione sportiva di Tp24.it e di Rmc 101 è arrivato il momento di "dare i voti", andiamo a vedere com'è andata (o come sta andando) la stagione 2017/2018...

Per le realtà marsalesi...:

Marsala Calcio, voto 8:
missione compiuta dopo soli 9 mesi. No, non è il lieto fine di una gravidanza, è il tempo che è intercorso fra la nascita della società capeggiata dal presidente Giuseppe Milazzo alla vittoria del massimo campionato calcistico regionale, quello del quinto livello, quello di Eccellenza. Un torneo condotto sempre nelle primissime posizioni che dopo delle breve parentesi favorevoli al Dattilo Noir prima (campione d'inverno) e al Licata poi ha sempre visto la leadership della classifica tinta di azzurro, un campionato concluso con la superba cifra di 69 punti collezionati in 30 partite (oltre che due altri record significativi, quali l'imbattibilità casalinga con solo 3 reti al passivo al "Nino Lombardo Angotta" in 15 incontri e quello relativo alla miglior difesa del torneo, da sempre sinonimo di vittoria dei campionati). Un cammino che ha visto il Marsala, trascinato da una difesa granitica (monumentale la stagione dell'intero pacchetto arretrato) e da due attaccanti di almeno una categoria superiore (Davide Testa, vicecapoccanoniere del torneo con 19 reti e Vincenzo Manfrè, anche lui in doppia cifra con 10 reti). Un giovane tecnico, marsalese purosangue, mister Ignazio Chianetta, che oltre ad essere stato un caposaldo e primo pensatore del progetto che ha portato alla nascita e alla crescita della società (con l'acquisizione del titolo sportivo di Eccellenza della Riviera Marmi, squadra che era di Custonaci (Tp)) si è rivelato anche puntuale e preparato in panchina, anche se con sole quattordici partite in categoria come esperienza in panchina. La scelta di affiancare al "club manager" Chianetta due figure fondamentali quale quella del vice-allenatore mister Enzo Cerami, che già benissimo aveva fatto con il tecnico lilibetano nell'esperienza col Paceco 1976 e soprattutto quella di accostare a Chianetta nel proprio staff tecnico una figura come quella di Nicola Sciacca, quasi 100 presenze in Serie A da calciatore e con un passato colmo di risultati come allenatore: una sinergia perfetta. L'acquisto di un pulman da 50 posti, il rifacimento del pessimo manto erboso del campo prima del fondamentale rush finale del campionato, la signorilità con la quale il presidente Milazzo si è sempre posto nei confronti di tutti gli addetti ai lavori e di tutti i sostenitori di tutte le squadre... questi ed altri mille i motivi del successo azzurro. Allora perché "solo" 8? Perché di errori ce ne sono stati, e sono stati anche tantissimi (soprattutto quelli commessi a inizio del percorso, ricordi ormai sbiaditi e ottenebrati dal dolce ritorno in quarta serie nazionale), di tutti i tipi: un rapporto con la stampa locale non particolarmente brilante nella fase di preparazione alla stagione, l'aver speso tanto, tantissimo, troppo per un semplice campionato regionale (avendo ingaggiato calciatori grazie a emolumenti notevoli, pedine poi rivelatesi superflue nello scacchiere di mister Chianetta o comunque dal rendimento che non ha giustificato il costo), l'aver fallito quello che dichiaratemente era uno dei due obiettivi stagionali già in estate 2017, ovvero la Coppa Italia, venendo eliminati già nel primo turno della Fase Regionale dal Mazara, ma soprattutto l'iniziale drammatico harakiri dell'aver lasciato metà del potere decisionale e metà della gloria (oltre che ad una buona fetta di società, ancora fra l'altro strettamente nelle sue mani o ad altri elementi della sua "cordata") a colui che era stato uno degli assassini del glorioso Sport Club Marsala 1912, l'imprenditore alimentare Luigi Vinci. Fortunatamente, dopo dei proclami di "matrimonio" abbastanza pacchiani, il binomio Milazzo-Vinci (entrambi co-presidenti) è durato "una sola notte", giusto il tempo delle prime due partite stagionali (il primo ed infruttuoso turno di Coppa), dopo di che Milazzo ha cominciato il suo filotto di azioni ben condotte mettendo alla porta il proprio collega (anche se la versione ufficiale parla di un allontamento volontario dell'attuale proprietario dell'inattivo Marsala 1912). Con il duro e buon lavoro nel corso dei mesi, con la stupenda vittoria del campionato e relativa promozione in Serie D, direi proprio che gli errori di gioventù sono stati ampiamente riscattati. Bene così, non si respirava nulla di così pulito da un ventennio. Concludiamo con una considerazione: se il prossimo anno si riconfermano i giovanissimi pezzi pregiati (il portiere Jaber Keba, nessuna sconfitta in carriera, su tutti, ma anche i vari Galfano, Ciancimino, Di Maggio e Prezzabile) si continuerà a costruire il viale che riporterà il calcio marsalese nel professionismo.

Marian Strasatti, voto 4,5 (parziale):
non ci siamo. Passino le indubbie difficoltà economiche nell'affrontare un campionato di Prima Categoria, passi anche scelta di affiancare a capitan Alessio Gerardi, Giunta e pochi altri senatori una troupe di giovani e giovanissimi di prospettiva, ma 12 punti conquistati in tutto il campionato (22 giornate di regular season) sono davvero una miseria. Ci si aspettava molto di più dagi uomini di mister Tony Licari, quantomeno sicuramente di lottare nel gruppone fino all'ultimo per la salvezza, ed invece il Marian Strasatti, dopo il ritiro dal torneo del Città di Lampedusa, è sempre stato fanalino di coda del campionato, condannato alla disputa dei playout. Così è stato, e domenica prossima (29 aprile 2018) i marsalesi disputeranno il playout del girone A in trasferta sul campo del Calcio Rangers 1986 con l'obbligo di vincere entro il 120' per centrare la salvezza. Ci si deve credere, ma intanto il giudizio è pesantemente negativo.

Libertas Marsala, voto 1:
attenzione, il voto in questione non vuole essere punitivo nei confronti del manipolo di ragazzini mandati al macello nelle prime 10 giornate del campionato di Seconda Categoria, ma è rivolto a chi è stato fautore e architetto dello scempio avvenuto, ovvero il patron del sodalizio lilibetano Giuseppe Occhipinti. L'ex amministratore delegato dello Sport Club Marsala 1912 ha infatti iscritto la sua "carcassa" al campionato (dopo essere retrocessa, sepolta di gol, dalla Prima Categoria nel 2016/2017) pur sapendo perfettamente di non avere minimamente i requisiti tecnici e soprattutto economici per far fronte al campionato. Un'iscrizione solo apparentemente immotivata, una farsa conclusasi nell'unico modo possibile: dopo appena dieci giornate in cui i ragazzini (talvolta in nove o in otto in campo) hanno incassato più di 100 reti, è arrivato il fax al Comitato Federale regionale da parte dello stesso Occhipinti (correva il 17 dicembre 2017) in cui si annunciava il ritiro dal campionato. E' semplicemente assurdo che a certa gente venga ancora consentito di infangare il mondo dello sport.

Real Paolini, voto 5:
sufficienza lontana per i giallorossi della periferia nord-est marsalese. Al loro primo anno di attività che però sono riusciti ad evitare l'onta dell'ultimo posto nel campionato di Terza Categoria, ma non sono stati capaci a replicare i "fasti" del recente passato calcistico della contrada (Gurgo-Paolini/Paolini/Nuova Mothia). Nota di merito: l'intera stagione sportiva è stata sovvenzionata esclusivamente dalla dirigenza... e l'intera dirigenza è formata da calciatori della squadra, che hanno messo mano al portafogli per ripartire da zero dopo i tristemente noti fatti della finale playoff di Terza Categoria 2016/2017, dove un gruppo di disgraziati "tifosi" causò più danni di una grandinata portando alla morte della vecchia società.

Marsala Femminile 2000, voto 5,5: campionato di luci e di ombre per le donne di missis Valeria Anteri. Il torneo di Serie C femminile girone Sicilia ha visto concludere le marsalesi in quarta posizione su otto squadre iscritte, esattamente la stessa piazza raggiunta nella stagione 2016/2017. Per le azzurre del presidente Giuseppe Chirco, quindi, una stagione abbastanza incolore in cui però il giovanissimo gruppo di atlete ha continuato la propria maturazione calcistica con la speranza che la Serie C 2018/2019 riservi loro maggiori soddisfazioni.

Marsala Futsal 2012, voto 6: obiettivo salvezza perfettamente raggiunto con due turni di anticipo per i calcettisti lilibetani cari al presidente Paolo Tumbarello. Dopo un anno di "purgatorio" in Serie C2 gli azzurri di mister Enzo Bruno sono tornati a confrontarsi col più impegnativo campionato regionale di C1 e lo hanno fatto in maniera totalmente ambivalente: ottimi in casa, fra le mura amiche della "Nuccio Pace", dove praticamente è stata costruita la permanenza in Serie C1, e pessimi in trasferta, dove capitan Daniele Trotta e compagni hanno racimolato soltanto tre punti (tre pareggi) e non sono mai riusciti ad imporsi vittoriosi. Per il Marsala Futsal rimane comunque una stagione sufficientemente positiva, anche se ci si aspettava qualche punticino in più nella graduatoria di fine stagione. In estate il sodalizio lilibetano dovra decidere se fare un passo in avanti a livello di obiettivi programmatici, dopo sei stagioni di esistenza, e provare a coinvolgere altisonanti sponsor per rimborsare i propri giocatori per provare a puntare alla Serie B, oppure riproporre un'altra stagione a conduzione "familiare", con mister Bruno e i suoi ragazzi chiamati di nuovo a districarsi in un torneo che non è più quello di un tempo (nelle due precedenti apparizioni del Marsala Futsal in Serie C1 il torneo era a girone unico, adesso è diviso in due gironi), ma è pur sempre un campionato di livello. Menzione di merito per un atleta su tutto, autore di una stagione maiuscola e moltissime volte il migliore in campo fra i suoi, il portiere Vito Vaiana, ingaggiato nell'agosto 2017 per fare la differenza fra i pali... missione compiuta.

Nuova Pallacanestro Marsala, voto 6: stagione senza infamia e senza lode quella per i cestisti lilibetani, partiti a fari spenti e con un roster ancora incompleto, con l'unico obiettivo di raggiungere per il terzo anno consecutivo la salvezza in Serie D, nella fase centrale del torneo hanno completamente cambiato volto (grazie anche all'innesto del "piccolo" Kammoun in corso d'opera) al proprio campionato, arrivando a sognare anche in grande; non appena si è raggiunta la matematica salvezza e si cominciava a fare calcoli per quanto riguarda l'aggancio alla zona playoff, nuovo crollo verticale con le quattro sconfitte consecutive che hanno portato la compagine di coach Grillo a chiudere con un bilancio "magro" di 7 vittorie e 13 sconfitte su 20 partite. Nota di demerito: l'eccessivo nervosismo venuto fuori (soprattutto ma non solo) nella cruciale partita casalinga contro il C.U.S. Palermo). Note di merito: la creazione di un roster totalmente marsalese e la meravigliosa cornice di variegato pubblico che ha sempre assiepato gli spalti del PalaMedipower.

Sigel Marsala Volley, voto 3: disastro su tutta la linea. Una retrocessione praticamente già annunciata in novembre, materializzatasi poi il lunedì di pasquetta con due turni di anticipo rispetto alla fine del campionato di Serie A2. Una retrocessione che pesa ancora di più del consueto, visto che è la seconda mesta figura consecutiva su due fugaci apparizioni della società cara al presidente Massimo Alloro in Serie A; 2012/2013 e 2017/2018, due stagioni fotocopia: tanti proclami, tanti soldi buttati dalla finestra, penultimo posto e retrocessione immediata. Se, però, nel 2012 l'allora truppa affidata a coach Paolo Giribaldi aveva stravinto con merito il campionato interregionale di Serie B1, e che quindi quel campionato di Serie A2 fu sudato e meritato sul campo, questa volta la società lilibetana era reduce da una modestissima stagione sportiva in B1 conclusa poco più sopra della metà classifica. Nel luglio 2017, poi, un'alquanto immotivata richiesta di ripescaggio (avendo la certezza di dover affrontare la stagione nel piccolo e non omologato PalaBellina, vista la certa indisponibilità del PalaSanCarlo) immediatamente accettata dalla Fipav (che non vedeva l'ora di "entrare" nel mercato siciliano). Un volleymercato a conti fatti completamente sbagliato (chi ha ambizioni di salvezza non costruisce la propria squadra, almeno i tre ruoli cardini palleggiatore-opposto-libero su tre elementi che l'anno precedente erano in B1 la prima e nella squadra che arrivò ultima staccatissima in A2 le altre due), la scelta di confermare in panchina coach Ciccio Campisi che era apparso ampiamente a fine ciclo già l'anno precedente, dopo la splendida cavalcata del 2015/2016 in B1 stoppata in malo modo con dei playoff promozione gettati letteralmente alle ortiche, la mai nascosta assenza di feeling tra lo staff tecnico ed il direttore sportivo Maurizio Buscaino, sono soli alcuni dei gravi errori commessi dalla più importante società pallavolistica siciliana. Un rapporto mai decollato con la piazza (sono lontani gli anni in cui il Bellina era pieno in ogni ordine di posto), attriti con le altre società sportive locali (nello specifico, i "mal di pancia" nei confronti del Marsala Calcio, accusato di essersi "accaparrato" tantissimi sponsor che sarebbero tornati utili alla causa Sigel), l'ormai consueto rapporto ai ferri corti con la stampa locale, l'acquisto (presumiamo costosissimo) nel mercato di riparazione di un'atleta sì di caratura assoluta, ma anche praticamente inattiva negli ultimi due anni (e che ha visto infatti il suo apporto in campo ridotto per una condizione fisica mai brillante, proprio come accadde nel 2012/2013 quando si puntò tutto sulla magiara Nagy) come Rebecca Perry, tra l'altro incredibilmente ignorata per molte partite dopo il suo arrivo dal tecnico catanese (cosa che l'italo-americana ha sottolineato con amarezza a retrocessione avvenuta), l'essersi allenati con un roster "monco", fatto di 11 unità da gennaio in poi (mai rimpiazzata la cessione di Gabbiadini), l'aver intrapreso un campionato di Serie A2 in pompa magna (nella memoria di tutti i proclami di alta classifica di inizio anno) avendo tuttavia ancora delle spettanze economiche da saldare a vecchie tesserate (alcune atlete che sono ancora in attesa da anni)... e in ultima analisi, l'unico punto sul quale, forse, la società azzurra non ha responsabilità: una struttura di gioco che fa letteralmente acqua da tutte le parti. Se a tutto questo si somma il fatto che già nel novembre del 2017 da ambienti interni alla squadra ci erano arrivate già agghiaccianti quanto serene dichiarazioni su una "tranquillità totale, in quanto basta evitare l'ultimo posto che la Lega il prossimo anno ci ripesca ancora in A2", il disastro è completo. Nello sport, come nella vita, si deve ripartire sempre, ma da dove? Sicuramente da un campionato meno oneroso, e quindi da quello interregionale di Serie B1, certamente da una guida tecnica diversa, in maniera fondamentale dal settore giovanile, quella ricchezza che negli anni passati è sempre stata un punto di forza e di vanto storici per la società di Alloro e Buscaino e che negli ultimi anni è pressocché scomparso (la seconda squadra è stata impegnata soltanto nel torneo provinciale di 1° Divisione). Buona estate, pallavolo marsalese, hai molto su cui riflettere e su cui lavorare!

LeAli Marsala, voto 5: è stato l'anno della rinascita per il glorioso movimento della pallamano marsalese (considerando ovviamente, in maniera corretta, "Il Giovinetto" ormai petrosileno a tutti gli effetti), con la ripartenza dell'attività femminile grazie alla "LeAli" della presidentessa-capitana Eliana Maggio. Le atlete di coach Antonino D'Aguanno hanno fin da subito preso parte al campionato nazionale di Serie A2, certe del blocco delle retrocessioni dal girone E per quanto riguarda la stagione 2017/2018 per l'ormai nota riformulazione dei campionati che avverrà da qui a qualche mese (estate 2018). Ebbene, le lilibetane non hanno assolutamente brillato, con sole tre vittorie all'attivo nell'intera stagione (tutte conseguite col fanalino di coda As Impianti Aetna Mascalucia, squadra che ha chiuso il campionato con una sola vittoria all'attivo, proprio contro Marsala nell'ultima giornata), chiudendo al quarto posto su cinque squadre partecipanti, lontanissime dalla terza piazza. Da sommare l'ovvia assenza di un impianto idoneo in città (la squadra è stata ospitata anch'essa al vicino PalaSport petrosileno) e alla difficoltà logistica per le "straniere" (quasi tutte palermitane) a prendere parte con costanza agli allenamenti. In estate si dovrà lavorare molto per arrivare pronte e competitive ai nastri di partenza del prossimo campionato.

Csb Il Barone, voto 9 (parziale): stagione fino a questo momento perfetta (o quasi), c'è poco da aggiungere. Per il team biliardistico del presidente Eugenio Domingo sono stati tantissimi i successi ottenuti in stagione, sia con i propri atleti marsalesi di residenza e quindi di propria formazione biliardistica (svariate prove del campionato provinciale individuale Fibis Trapani conquistate, Davide Granata laureatosi campione provinciale di 1° Categoria e qualificatosi ai campionati italiani di categoria, così come il 3° Categoria Luca Ingrassia che si è imposto nella classifica generale alla fine della regular season) ma soprattutto con le "Eccellenze" tesserate la scorsa estate da Domingo, atleti siciliani che del team lilibetano hanno sposato la causa portando il suo scudetto sul proprio gilet. Sono da rimancare, infatti, le quattro tappe stagionali su cinque disputate finora di Coppa Sicilia vinte dal master Vincenzo Maucieri, già vincitore della classifica generale della competizione (quella riservata alle Categoria di Eccellenza) con ben due prove di anticipo, così come è di assoluto prestigio la stagione dei membri del team nel circuito nazionale, con le svariate qualificazioni ai tabelloni finali di Fibis Open con il capitano del team Domingo, il nazionale Ciro Davide Rizzo attualmente terzo in classifica generale ed ancora in corsa per un ritorno nella massima categoria, quella dei nazionali-professionisti. Infine, pass per la final eight del campionato provinciale a squadre per atleti di 1°, 2° e 3° Categoria ottenuto con il secondo posto nel proprio girone. In attesa della seconda metà della stagione agonistica, trovare una sbavatura è davvero difficile.

Csb Biglie & Birilli, voto 8 (parziale):
... se Atene ride, Sparta non piange, verrebbe da dire. Risponde da par suo il giovane centro sportivo del presidente Giuseppe Cucchiara che per il terzo anno consecutivo piazza propri atleti (tutti orgogliosamente marsalesi e di formazione biliardistica autoctona) ai campionati italiani di categoria. Il fiore all'occhiello è sicuramente il cammino nelle attività istituzionali di 3° Categoria, nel cui campionato provinciale individuale il Biglie & Birilli ha vinto tre prove su cinque complessive con tre atleti diversi (Giuseppe Tumbarello, Giacomo Bonanno e Maurizio D'Aguanno), ha piazzato ben cinque atleti nella poule finale provinciale di categoria (oltre ai già citati, Emanuel Cucchiara e Gianluca Bondice) vincendo il titolo Fibis Trapani col fortissimo e giovanissimo Bondice e qualificando insieme a quest'ultimo per i campionati italiani di 3° Categoria anche Bonanno. In attesa del campionato Fibis Trapani juniores (under 18 per atleti di qualsiasi categoria, under 21 per gli atleti di 3° Categoria) che sicuramente rimpolpera la pattuglia del Biglie & Birilli ai campionati italiani, gli atleti del club di via Probo si godono anche l'accesso alla final eight del campionato provinciale a squadre per atleti di 1°, 2° e 3° Categoria con il terzo posto ottenuto nel proprio girone: nei quarti di finale sarà tempo di un bellissimo quanto sentito derby con Il Barone.

... e per le altre realtà della provincia:

Trapani Calcio, voto 7 (parziale):
chi pensava davvero che il solo fatto di essere appena retrocessi dalla Serie B era sinonimo di possibilità altissime di vittoria del campionato di Serie C girone C è uno sciocco oppure in malafede. Il Trapani Calcio, sotto il periodo di egemonia dell' "ammiraglio" Vittorio Morace (poco più di dieci anni) si è issato dall'Eccellenza alle porte della Serie A: nel terzo dei quattro campionati di cadetteria consecutivi (col Trapani che in precedenza mai era andato oltre la Serie C nella propria secolare storia) i granata allora allenati da mister Serse Cosmi sono rimasti ad un solo gol di distanza dal salotto buono del calcio italiano, nella finale playoff del giugno 2016 persa contro il Pescara. Dopo il fisiologico declino del campionato di 2016/2017, con il classico effetto "rimbalzo" che ha fatto piombare i granata in Serie C, gli uomini di mister Alessandro Calori (confermato la scorsa estate nonostante la retrocessione dell''anno scorso, in cui era subentrato a Cosmi nel disperato tentativo di salvare la Serie B) hanno disputato (e continuano a farlo) un campionato di tutto rispetto, seppur con un organico completamente stravolto (penalizzato anche dall'addio nel mercato di gennaio del giocatore più quotato, l'attaccante Reginaldo). L'unico ostacolo davvero penalizzante per il Trapani è stato l'essersi trovato nel girone C un Lecce che quest'anno, oltre ad aver come nelle ultime stagioni infarcito la rosa di ottimi calciatori, ha anche piazzato in panchina un tecnico di primissima fascia con un passato in Serie A come mister Fabio Liverani. Senza dimenticare che gli scandali giudiziari che hanno travolto la famiglia Morace (col presidente Vittorio costretto a cedere la presidenza a Paola Iracani, amminastratice tecnica trapanese purosangue) e le proprie aziende non hanno di sicuro giovato all'ambiente. Nel momento in cui stiamo scrivendo questo articolo (mattinata di lunedì 23 aprile 2018) il Trapani si sta preparando all'incontro in trasferta in posticipo contro il Catania, partita che se vinta potrebbe ancora tenere clamorosamente in corsa, almeno secondo la matematica, i granata per la vittoria del campionato (dopo questa partita mancheranno due gare al termine della regular season, ed in questo momento il Trapani ha 7 punti di ritardo dalla capolista Lecce e 3 punti proprio dagli etnei). In ogni caso, capitan Luca Pagliarulo e compagni si schiereranno ai nastri di partenza del lunghissimo torneo di playoff promozione che seguirà la regular season con una discreta possibilità di essere la quarta ed ultima squadra a centrare la promozione in Serie B 2018/2019.

Paceco 1976, voto 5 (definitvo, ma stagione ancora in corso):
dopo una meravigliosa cavalcata trionfale nel campionato di Eccellenza Sicilia girone A 2016/2017 vinto davanti alla corazzata Troina, dai rossoargento ci si aspettava molto più per il primo storico campionato di Serie D della loro esistenza. E' arrivata invece una retrocessione immediata nel massimo campionato regionale con due giornate d'anticipo sul finire della regular season, senza playout salvezza, senza appello. Eppure negli anni scorsi anche con un budget ristretto si erano fatte grandi cose... cosa è successo? E' successo che un campionato nazionale di Serie D non è nemmeno lontanamente parente di uno di Eccellenza, ed il Paceco si è ritrovato col terreno molle sotto ai piedi: la gestione "casalinga" dei fratelli Marino non era più sufficiente, e dopo aver chiuso i rapporti con il vecchio direttore generale i proprietari pacecoti hanno fatto entrare in società diverse figure provenienti da Palermo e da altre località siciliane. Mossa azzeccata? Obbligata, diciamo così. Non ha pagato nemmeno l'acquisto ad effetto di Christian Terlizzi, difensore centrale con centinaia di presenze in Serie A e con caterve di reti, ex Palermo e Trapani che ha indossato anche la maglia della Nazionale; a Terlizzi il presidente Salvatore Marino ha affidato anche la carica di direttore sportivo e ci viene da dire che per l'aitante difensore goleador forse era un po' troppo tardi per fare il calciatore ed un po' troppo presto per fare il dirigente. I rossoargento hanno pagato, soprattutto, lo smembramento dell'organico della promozione, ormai amalgamato negli anni, capitan Renzo Parisi su tutti (passato con Scarpitta, Jaber Keba, Testa e D'Aguanno proprio al Marsala che ha succeduto il Paceco nell'albo d'oro di Eccellenza Sicilia girone A 2017/2018) con pochissimi riconfermati, fra i quali gli unici dal rendimento positivo si sono rivelati Bognanni e Terranova, l'"enfant du pais" in maglia Paceco dalla 1° Categoria alla Serie D. Inutile anche l'acquisto invernale di Hugo Colace, talentuoso ed esperto centrocampista argentino con un passato nelle selezioni giovanili della nazionale al fianco di Mascherano, Tevez e Maxi Lopez. Da dove ripartire? Intanto dall'onorare questo campionato con le ultime due gare, e poi sicuramente da un ritorno all'ovile il proprio piccolo, domestico, perfetto e confortevole "Giovanni Mancuso" di Paceco che è dannatamente mancato in questa stagione, con la squadra costretta a emigrare per motivi di capienza al "Provinciale" di Erice (Tp), e soprattutto dal più idoneo campionato di Eccellenza, a meno che non arrivi il concretizzarsi di una folle ipotesi: la fusione con l'altra compagine cittadina del Dattilo Noir, ed in quel caso sì che la piccola cittadina trapanese avrebbe la potenzialità di rimanere nel massimo campionato dilettantistico.

Le altre trapanesi di Eccellenza:
Dattilo Noir, voto 7 (parziale): campionato stupendo quello dei gialloverdi della minuscola frazione di Paceco (Tp) nota ai più soltanto per la celebre arte pasticciera sui cannoli. Miglior attacco, "titolo" di campione d'inverno, un primo turno di playoff promozione da disputare in casa (contro il Nuova Città di Caccamo) con due risultati su tre a disposizione al 120': al 95% la clamorosa promozione in Serie D 2018/2019 non arriverà, ma che bravi!
Mazara Calcio, voto 5:
delusione e disastro. La squadra era stata costruita per centrare quanto meno l'obiettivo dei playoff promozione e per racimolare almeno dieci punti in più a fine campionato. Un sesto posto che non soddisfa nessuno, a cominciare dal presidente Filippo Franzone, che seppur abbia alternato due vincenti di questo campionato (mister Totò Brucculeri e mister Massimilano Mazzara) è rimasto con un pugno di mosche in mano, e chissà se avrà ancora voglia di investire quattrini il prossimo anno.

Alba Alcamo, voto 5: vedi sopra. Squadra allestita per rimanere stabilmente nella metà alta della graduatoria e che invece ha conclusa ottava, mai in lotta per un piazzamento nei playoff. I bianconeri del presidente Baldo Marchese però, a differenza del Mazara hanno l'attenuante delle ormai consuete difficoltà logistiche relative all'impianto di gioco con lo stadio "Lelio Catella" in eterna ristrutturazione o semi-indisponibilità. Bisognerà ripartire da capo la prossima stagione.




Bianco Arancio Petrosino, voto 7,5:
dopo un'intera stagione di sofferenze cominciate con la rinuncia forzata al campionato di pertinenza di merito (la Seconda Categoria), i giallorossi cari al presidente Mario Parrinello hanno trovato l'entusiasmo, la quadra ed il cuore per acciuffare una meritata quanto insperata promozione all'ultimo respiro. Dopo un buon avvio con il debuttante tecnico marsalese Antonio Alagna in panchina, i petrosileni erano stati vittima di una flessione pazzesca, causata soprattutto da infortuni ed addii di varia natura, che avevano fatto precipitare in classifica il Bianco Arancio nel girone Trapani di Terza Categoria. La sofferta decisione di accettare le dimissioni di mister Alagna e di affidarsi contestualmente ad una "soluzione interna" promuovendo il centrocampista Vito Campo a primo allenatore ed il difensore Dario Bilardello a collaboratore tecnico ha pagato: nonostante ancora un paio di passi falsi (in trasferta contro l'Aics Montevago e l'Eleonora Folgore Castelvetrano) che hanno precluso a capitan Dario Catania e compagni la possibilità di rientrare in corsa per la vittoria del campionato e conseguente promozione diretta (andata al Castellammare), si è centrato il terzo posto che è valsa la qualificazione ai playoff promozione. Dopo aver agevolmente superato in casa il Bruno Viviano Partanna in semifinale (3-0), il Bianco Arancio ha confezionato il miracolo sportivo andando a centrare al 90° a Montevago (Ag) lo 0-1 contro l'Aics che ha evitato una mancata promozione che avrebbe avuto il sapore, vista la qualità tecnica della rosa, di fallimento. Ciliegina sulla torta la vittoria della Coppa Disciplina del proprio torneo. Il futuro è roseo, finalmente, per il Bianco Arancio Petrosino.

Lighthouse Trapani, voto 6,5 (parziale):
montagne russe. Bastano queste due semplici parole ad identificare alla perfezione la stagione in Serie A2 girone ovest 2017/2018 della Pallacanestro Trapani, vissuta quasi completamente con due volti. Se infatti nel girone di andata le canotte granata di coach Ugo Ducarello hanno spinto sull'acceleratore fino addirittura ad insidiare la leaderhip del girone Ovest occupata dalla Novipiù Casale Monferrato, nel girone di ritorno si è spento tutto, con una serie interminabili di sconfitte (fra le quali anche l'eliminazione al primo turno, gli ottavi di finale, della final eight di Coppa Italia di Serie A2 subita dalla Fortitudo Bologna) che ha costretto il presidente Pietro Basciano ad esonerare Ducarello, sosituito dal suo assistent coach Daniele Parente, promosso a capo allenatore. Nell'ultimo mese sono arrivati dei timidi segnali di risveglio, con la regular season conclusa al 7° posto (tramutatosi in 6° posto dopo la retrocessione d'ufficio della Viola Met Extra Reggio Calabria), stesso piazzamento conseguito nel 2016/2017. Domenica 29 aprile (o lunedì 30 aprile) 2018 scattano i playoff promozione, e gli avversari negli ottavi di finale saranno i veneti della De Longhi Treviso, terzi classificati nel girone Est, con i trevigiani che avranno anche il vantaggio del fattore campo (giocheranno in casa gara 1, gara 3 e l'evenutale gara 5). Giudizio positivo, ma si può provare, ci si deve provare a continuare ad avvicinarsi al sogno targato Serie A1.

Primeluci Geolive Castelvetrano, voto 4,5 (parziale): stagione da buttar via quella maturata finora per le donne di coach Vincenzo Calcaterra. Dopo la brutta retrocessione patita lo scorso anno dalla Serie B1, le belicine di patron Santo Catalano si sono rituffate nel più comodo campionato di Serie B2 godendo però nuovamente dei favori del pronostico per una pronta promozione nella categoria superiore. Roster d'acciaio per la categoria (su tutte citiamo la presenza di due atlete che hanno fatto la recente fortuna della Sigel Marsala, la centrale brasiliana naturalizzata italiana Camilla Macedo e la schiacciatrice laterale marsalese Maria Laura Patti), le castelvetranesi si ritrovano a due giornate dal termine della regular season con soli sei punti di margine dal quart'ultimo posto e quindi dalla "zona rossa" che le farebbe piombare nel campionato regionale di Serie C 2018/2019. Un campionato, quindi, profondamente deludente, che qualora portasse ad una distopistica retrocessione (la Primeluci Geolive dovrebbe non fare nemmeno un punto nelle ultime due uscite mentre la Maia Dentis Sicilia Catania dovrebbe far bottino pieno, sei punti), diventerebbe addirittura drammatica.

Il Giovinetto Petrosino, voto 5: proprio nell'anno in cui lo storico team marsalese (ormai da anni a tutti gli effetti petrosileno) era chiamato alla stagione più che positiva vista la futura riformula dei campionati (estate 2018) che ha consentito solo alle prime quattro in classifica (su otto partecipanti) del girone E di Serie A2 di mantenere la categoria, per gli uomini di coach Onofrio Fiorino è arrivato un anno buio, difficile. I petrosileni si sono fermati al sesto posto dopo la regular season e la seguente prima fase ad orologio, non evitando quindi la retrocessione nel campionato regionale di Serie B 2018/2019. Il Giovinetto ha pagato le primavere che ormai passano inesorabili alle spalle di uomini da sempre portanti come Gulino e Rallo (molto spesso assenti per motivati impegni personali e lavorativi) e un ricambio generazionale che è tardato ad arrivare. La società adesso ripartirà dalla Serie B, ma lo farà forte di una struttura ormai completamente a disposizione e di un settore giovanile davvero florido e promettente.