"Grave, gravissima vergogna si consuma sulla televisione di Stato, ogni minuto che passa.
Dopo avere nelle ultime 48 ore quasi ignorato una sentenza "storica" come quella che ha condannato esponenti di spicco dello Stato italiano per avere trattato con la mafia sul sangue degli innocenti uccisi nella strategia stragista del '92/'93, condanna dalla quale si desume che risulta accertato il nuovo patto politico-mafioso che ha retto negli ultimi 25 anni il nostro Paese, e che ha dunque condizionato la storia e la convivenza "civile" degli Italiani fino ad oggi, ora - in totale dispregio delle Istituzioni - viene avviata una campagna di disinformazione e di autoassoluzione dello Stato da parte della TV di Stato". Lo ha detto Antonio Ingroia, che da Pm avviò l'inchiesta sulla trattativa Stato-Mafia. Ingroia non digerisce in particolare l'intervista di Lucia Annunziata a Nicola Mancino, ex ministro, imputato e poi assolto al processo sulla trattativa per falsa testimonianza, per replicare in diretta alle parole del Pm Nino Di Matteo. "Così sono stati nascosti i ben più gravi reati per i quali si è condannato a ben più gravi pene tutti gli altri imputati e lo Stato italiano per avere tradito i suoi uomini migliori - dice ancora l’ex pm - Il culmine si realizza su Rai 1 nell’ora di massimo ascolto, quando Fazio consente all’ex Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, "responsabile" degli ostacoli di fatto frapposti all’indagine, con il famigerato conflitto di attribuzioni contro la Procura di Palermo, di sproloquiare su una sentenza di cui neppure si conoscono le motivazioni, affermando che l’assoluzione di Mancino farebbe giustizia di accuse che "grossolanamente" sarebbero state avanzate contro Mancino".