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06/05/2018 06:00:00

Vigili del Fuoco: amati dalla gente, maltrattati dalla politica

 Avete mai sentito parlare male dei Vigili del Fuoco? A parole amati da tutti, cittadini e  rappresentanti delle Istituzioni, ma nei fatti bistrattati dalla politica, e quelli discontinui in modo particolare. Si ricordano di loro alla vigilia di ogni elezione, accade da venti anni circa, per poi essere gli eterni dimenticati dalla maggioranza di turno e , ovviamente, dall' opposizione.

Come per le passerelle sul palcoscenico dell'antimafia parolaia, tutte le volte che gli interventi  dei Vigili del Fuoco si distinguono per tempestività e abnegazione,  puntualmente la retorica degli encomi si spreca a piene mani, salvo poi ritornare alla colpevole indifferenza di tutti i giorni. 

E' quanto rischia di verificarsi  ancora in questi giorni per il provvedimento  che  contempla la procedura di stabilizzazione riservata al personale volontario “vigili discontinui” previsto dalla legge n.205 del 27 dicembre 2017 denominata: “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2018 e bilancio pluriennale per il triennio 2018/2020.”

La legge prevede l’assunzione straordinaria di 7.394 unità delle Forze di Polizia e del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, nei limiti della dotazione organica e in aggiunta alle facoltà assunzionali previste a legislazione vigente, a decorrere dal 1° ottobre di ogni anno.

Per quanto riguarda i  Vigili del Fuoco c'e' da sottolineare che essa coinvolgerà molti “vigili discontinui”,  che, come e' noto, operano nella nostra isola ormai da alcuni decenni allo stato di non più tollerabile precarietà. E poco conta, ormai,  se alcuni di essi a suo tempo furono introdotti nel circuito dell' occupazione precaria in modo clientelare dal potente di turno, a cui ancora oggi, purtroppo, rimangono "obbligati", forse perché allettati dal miraggio del concorso!

Entro il 30 aprile i possessori dei requisiti richiesti erano tenuti a presentare domanda di partecipazione presso i propri Comandi per in seguito essere inseriti in graduatoria dalla quale verranno presi di volta in volta, fino a completo esaurimento della stessa.

Ma qualcosa non sta andando per il verso giusto, se il presidente dell'Associazione Nazionale Vigili del Fuoco discontinui Carlo Mazzarella  si e' sentito costretto a precisare con una dolente nota l'andamento della vicenda.     

Non si tratta di innescare una guerra tra poveri, ci ha precisato il sindacalista, ormai noto anche fuori dall'ambiente per le numerose battaglie condotte.

Il suo intento e' finalizzato a  scongiurare preventivamente  qualsiasi tentativo che abbia lo scopo di snaturare lo spirito della legge.  "Conquistata con tanti sacrifici", aggiunge.       

"Riteniamo assurdo e deplorevole" - sottolinea Mazzarella -  "continuare a sottrarre i fondi destinati  ai richiami  per i precari VVF per assumere gente che con il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco non ha niente a che fare, gente che  non è mai salita su un APS ( Auto Pompa Serbatoio ) e non conosce in alcun modo  ne' le attrezzature ne' le tecniche del soccorso tecnico urgente!"

E come dargli torto.  Le tentazioni per dirottare le somme, in effetti ci sono stati. Basta fare un po' di conti. 

Sino a 5 anni  fa i fondi destinati ai Precari dei Vigili del Fuoco  ammontavano a circa 200 milioni di euro.  I precari lavoravano  per 160 giorni l'anno sostituendo  o integrando i colleghi permanenti. Ciò accadeva  per la ben nota carenza cronica  di personale.

Non e' quindi esagerato affermare che questa compagine precaria,  o discontinua che dir si voglia, ha garantito di fatto la formazione  degli equipaggi di soccorso.

Oggi  i fondi destinati ai Vigili Discontinui  sono stati diminuiti. Ammontano a 20 milioni circa.  Un taglio colossale. Ma e' con questa cifra stabilita nell'ultima finanziaria che bisogna fare i conti.

"Ecco perché"-  aggiunge Carlo Mazzarella -  "  l' Associazione Nazionale Discontinui, che e' maggioritaria tra le rappresentati di categoria, non permetterà in alcun modo che venga perpetrata l'ennesima ingiustizia al personale precario in favore di altre  compagini che non fanno parte della famiglia dei VVF".

A questo punto non si capirebbe perché   i richiami  non debbano partire celermente e in tempo utile.  Due sono I motivi che lo impongono. Da un lato, a causa della carenza di personale, i doppi turni di lavoro a cui  i vigili permanenti  con tanto spirito di abnegazione  sono  spesso costretti a subire,  senza che ancora sia arrivata l'estate. Figuriamoci nei mesi "caldi"!  Per non parlare del fatto avendo ereditato  anche le emergenze che una volta erano  di competenza del Corpo Forestale,  la carenza di personale per il C.N.V.V.F.  si rende ancora più drammatica.

Il secondo motivo, non meno grave, e' sociale ed esistenziale. "Non bisogna dimenticare" - ricorda Mazzarella "che  abbiamo una compagine che non lavora oramai da tempo, a causa dell'impiego dei fondi per assunzioni fuori  categoria".  I richiami potrebbero dare l'opportunità ad alcuni discontinui di rientrare con i requisiti nella  procedura straordinaria varata  in legge di bilancio  che per adesso prevede solo 500 assunzioni circa per i prossimi 5 anni.

"Come Associazione  abbiamo richiesto già l'innalzamento dei posti messi a disposizione,  e visto che sono stati  utilizzati i fondi per i discontinui per altre assunzioni,  di  dare  a questa compagine precaria  anche una parte del turn over, e di negare altri anticipi alla graduatoria vigente visto che da  Gennaio 2019 , anche  i vincitori ed idonei del concorso a 250 posti  avranno una graduatoria vigente  e  per legge   determinerà la chiusura del concorso a 814 posti."

Una situazione complessa, come si vede. E che ci ricorda l' altra grave vertenza in corso condotta nel mondo della scuola da oltre 20mila insegnanti.

Nella procedura di stabilizzazione o di assunzioni in deroga,  vi sono precari  che hanno un'età compresa tra i 20 anni e i 56.  Anche su questo versante i nodi da sciogliere sono tanti e complessi..

 L'Associazione ha suggerito di  applicare l'assunzione rifacendosi agli  step  di requisiti contenuti nella legge  205  del 2017,  assegnando delle quote:  il 33%  agli under 40 , il 33% al personale under 46  e il 33 % agli over 45. Da scongiurare quindi oltre ad una guerra tra poveri anche quella anagrafica. 

Si farebbe un torto atroce alla parte della categoria più anziana,  che nei fatti ha acquisito sul campo al fianco dei colleghi permanenti tanta esperienza che non può essere ignorata. Questo sistema di quote  suggerito dall'Associazione- assicura Mazzarella -  determinerà  il calo dell'età media  del personale del corpo nazionale VVF , dal momento che il loro numero e' molto inferiore  a quello dei tanti giovani partecipanti alla procedura. 

Questa e' la fase di tramutare in fatti concreti il tanto ostentato amore verso questa gloriosa categoria.

Riusciranno i partiti, il governo, le Istituzioni  ad essere coerenti  con se stessi, che e' la migliore forma di onesta"?

Il momento e l'occasione per dimostrarlo e' arrivato.

Quelli della  “vecchia” e della  “nuova” politica mantengano la promessa, invece di pensare a nuove elezioni per interessi di bottega.

Franco Ciro Lo Re