Facciamo il punto delle demolizioni a Marsala, in particolare del primo lotto di case edificate senza rispettare la legge 78 del 1976 che imponeva il divieto di costruire fabbricati entro la fascia dei 150 metri dal mare. Prima di arrivare ai numeri, ripercorriamo brevemente quello che è successo fino ad oggi.
Dal 2011, da quando è stata eseguita la prima storica demolizione di una casa in contrada Spagnola, questo processo non è stato per nulla continuo e si è andati a rilento. Si è andati talmente piano che ad un certo punto sembrava che si aspettasse la solita sanatoria da parte del Governo regionale o di quello nazionale.
Nel 2014 la Procura della Repubblica di Marsala puntò alla tolleranza zero sul fronte dell’abusivismo edilizio sia nei confronti degli abusivi, sia degli stessi Comuni per far rispettare l’iter delle demolizioni ed evitare rallentamenti. Quell’inziativa portò alla firma di un protocollo d’intesa promosso dalla Procura e firmato da Regione, Comuni e Sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Trapani per fissare regole e procedure per la fase esecutiva delle demolizioni ordinate con sentenze passate in giudicato e che la stessa Procura è tenuta per legge ad attivare.
Ad ogni modo, come abbiamo già raccontato, nonostante quella spinta a far rispettare le regole si è perso tanto tempo, soprattutto per mancanza della volontà di proseguire con le demolizioni e non come si diceva perchè mancavano i fondi.
Oggi, per come ci hanno confermato dall'amministrazione comunale, le demolizioni sono riprese. Ad aggiudicarsi la nuova fase operativa è stata la ditta “Gi.Mul.” Srl di Campobello di Licata. La gara presieduta dall’ingegnere Mario Stassi, funzionario del settore Lavori Pubblici, è stata aggiudicata con un ribasso del 28,42 per cento sul prezzo a base d’asta di 62.474,00 euro.
E c’è anche una novità sul fronte delle demolizioni a Marsala. Per la prima volta, oltre a quelle eseguite dal comune, in parallelo ci sono quelle fatte autonomamente dagli stessi proprietari, che, così, vanno incontro a costi inferiori. Nelle settimane scorse alcuni immobili della zona dei lidi sono stati abbattuti lontani da occhi indiscreti e curiosi.
Ma vediamo qual è la situazione attuale a sette anni dalla prima azione delle ruspe che hanno buttato giù l’immobile non ancora completato di contrada Spagnola.
Ad oggi, complessivamente, tra quelle del Comune e quelle autonome, delle 509 abitazioni da demolire ne sono state abbattute 56, così suddivise nei vari anni: 10 nel 2011; nessuna nel 2012; nel periodo 2013-2014 sono state 8; poi con l’arrivo dell’amministrazione Di Girolamo si è ripreso, e nel periodo che va da giugno a dicembre 2015 sono stati demoliti 4 immobili. Negli ultimi tre anni sono state eseguite: nel 2016 17 demolizioni; nel 2017 11, e infine, nell’anno in corso, 16, più altre 3 da fare e che fanno parte dell’incarico affidato alla ditta per quest’anno.
Finalmente pare si stia portando avanti quel progetto iniziato anni fa e che necessita, comunque, ancora di tanto tempo prima di arrivare a vedere una costa libera da quelle case che hanno deturpato l'ambiente e contribuito a bloccare lo sviluppo turistico di Marsala.