Temporaneamente interrotte le operazioni di trasferimento dei circa 1500 metri cubi di alghe e sabbia da Selinunte a Triscina. Tensioni tra i cittadini, che si sono precipitati a protestare, alla vista dei primi camion che riversavano il materiale in spiaggia, vicino al mare e che si oppongono ad una operazione che, legittimamente, viene percepita come illogica ed irrispettosa.
Stamattina un nutrito gruppo di persone dovrebbe recarsi al sistema delle piazze (sede del comune) per chiedere con forza la sospensione delle attività di rilascio e la rimozione del materiale già scaricato. Si tratta del materiale tirato fuori, nei mesi scorsi, dal porto di Selinunte.
Lavori, come avevamo scritto, deliberati dalla giunta della Regione Siciliana su input dell’onorevole Toni Scilla. Lavori sfortunati, che hanno visto il cedimento di una banchina del porto, probabilmente a causa di un vecchio intervento eseguito una decina d’anni fa dal comune di Castelvetrano.
Pare che i lavori avrebbero tutte le autorizzazioni del caso. Non c’è però alcun dubbio che le alghe siano farcite di rifiuti di diversa natura.
Qualche settimana fa, il Genio Civile di Trapani aveva proposto di trasportare il materiale presso una spiaggia di Triscina, in corrispondenza delle strade 17 e 17 A, quale “ripascimento artificiale del tratto interessato (il riferimento è probabilmente ad evitare l’erosione delle coste, ndr), previa asportazione di rifiuti inorganici presenti nei cumuli”, chiedendo al comune di Castelvetrano la relativa valutazione di incidenza ambientale.
Danilo La Rocca, Raffaele Giobbe e Michele Caldarera, componenti dell’ufficio VINCA (Valutazione Incidenza Ambientale) insieme al dirigente del settore Andrea Di Como, avevano chiesto al Genio Civile “le risultanze delle analisi eco tossicologiche del materiale, corredato da parere di compatibilità reso da biologo o altro professionista abilitato”.
Il tutto prima dell’inizio delle operazioni. Se questo parere è stato fornito, le operazioni sarebbero formalmente in regola proprio come quelle eseguite qualche anno fa, quando le alghe tirate fuori dai fondali del porto finirono ammassate in via Manganelli.
Egidio Morici