Si è concluso lo sbarco dei naufraghi al porto di Pozzallo. La decisione di mettere fine all'odissea delle 450 persone è stata presa dal Ministro dell'Interno, Salvini, dopo le adesioni di diversi Paesi alla redistribuzione dei migranti. Nel pomeriggio erano già sbarcati donne e bambini, duramente provati dai giorni di permanenza nel ponte della nave, poi di notte è toccato agli uomini. Fermati nove presunti scafisti.
Erano circa 450 migranti che si trovavano da sabato a bordo della nave Protector e del pattugliatore Monte Sperone della Guardia di finanza.
Una volta scesi a terra, verranno smistati nei Paesi che hanno dato la disponibilità all'accoglienza.
"Una vittoria politica" è stato il commento del ministro dell'Interno Matteo Salvini in riferimento al fatto che anche Spagna, Portogallo, Malta, Germania e Francia abbiano accettato di ricevere una quota di migranti, mentre l'Ungheria si è tirata indietro e la Repubblica Ceca ha fortemente criticato la decisione del governo italiano.
"Le adesioni della Germania e quelle dei Paesi del Mediterraneo centrale sono molto importanti, anche perché niente affatto scontate», ha detto Giuseppe Conte.
Ad attendere i profughi fatti scendere dalle due navi i medici dell’Asp Ragusa, i medici marittimi e i sanitari dell’Usmaf per la prima assistenza. «A bordo ci sono persone, non merci», aveva detto in mattinata il sindaco di Pozzallo Roberto Ammatuna che si è più volte offerto di accogliere i migranti.
Intanto un gruppo di operatori della Chiesa, 110 al momento, hanno firmato un appello alla Cei contro "una sempre più dilagante cultura del rifiuto, paura degli stranieri, razzismo, xenofobia; cultura avallata e diffusa persino da rappresentanti di istituzioni". "Sono diversi -scrivono- a pensare che è possibile essere cristiani e, al tempo stesso, rifiutare o maltrattare gli immigrati": "un vostro intervento", "in sintonia con il magistero di papa Francesco", "potrebbe dissipare i dubbi e a chiarire da che parte il cristiano deve essere, sempre e comunque".