Sette anni per abbattere ventidue case abusive e insanabili, perchè costruite entro i 150 metri dal mare. E' il bilancio del Comune di Marsala, che, sembra strano ma è vero, nonostante proceda a passi da lumaca, è uno dei Comuni più attivi su questo fronte. Nel senso che quanto meno a Marsala qualcosina per il ripristino della legalità e della costa si fa. Negli altri Comuni, nonostante i ripetuti inviti della Procura della Repubblica, non si fa assolutamente nulla.
A Marsala termina in questi giorni il primo lotto di abbattimenti deciso addirittura dal Sindaco Renzo Carini, nel 2011. Ventidue case che in teoria si sarebbero dovute abbattere in poco tempo, e invece tra ricorsi, polemiche, tecniche varie per prendere tempo, si è portato tutto fino ad oggi, al 2018. Consideriamo inoltre che noi parliamo di "case", ma in realtà spesso si tratta di ruderi, o edifici abbandonati o malmessi. Insomma, di questo passo, il sogno di vedere abbattute le case abusive dei tanti "signori" (tra loro politici e funzionari pubblici...) che hanno costruito a due passi dal mare faraoniche ville con camini, piscine e prati verdi, intestando magari tutto alla loro ottaugenaria nonnina, non si realizzerà mai.
Adesso si apre una nuova fase di demolizioni. Ad eseguire questa nuova fase (la quarta dal settembre del 2011) sarà la «Gimul srl» di Campobello di Licata che si è aggiudicata il nuovo cottimo fiduciario, presieduto dall’ingegnere Mario Stassi, funzionario del Settore Lavori Pubblici, con un ribasso del 28,4200 per cento sul prezzo a base d’asta di 62.474,00 euro comprensivo di 1.670,39 euro per oneri della sicurezza e 13.744,28 per Iva, oltre a 23.781,72 euro per somme in amministrazione. Nulla, al momento, si sa del numero degli immobili che dovranno essere abbattuti in quanto su di essi c’è il massimo riserbo, ma dall'importo non saranno più di una decina.
Solo dal 2010 ad oggi la Procura della Repubblica di Marsala ha scoperto altri 500 immobili totalmente abusivi e dunque da abbattere.
L’abusivismo edilizio è ormai una delle piaghe della Sicilia.Ogni giorno in Sicilia sono tanti i casi di abusivismo con 700 metri cubi di cemento che vengono gettati dove non è possibile costruire e in particolare nelle coste.
Marsala è la città col maggior numeri di casi di abusivismo edilizio scoperti e dichiarati nel 2017, ben cento, per un totale di 20 mila metri cubi di cemento illegalmente utilizzato. Sono numeri allarmanti quelli rilevati nei Comuni siciliani che quotidianamente effettuano controlli tramite polizia locale e forze dell’ordine.