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08/09/2018 07:07:00

Salvini, la Procura di Palermo lo accusa di «sequestro di persona aggravato»

 Dopo quello di Agrigento, pure il pm di Palermo ha deciso di indagare Matteo Salvini per la vicenda della Diciotti, a cui fino al 25 agosto fu impedito di attraccare al porto di Catania e far sbarcare i migranti recuperati nel Mediterraneo.


Il reato contestato al ministro dell'Interno è quello di sequestro di persona aggravato. Reato che - recita la comunicazione arrivata al vicepremier - è stato "commesso nel territorio siciliano fino al 25 agosto 2018, in pregiudizio di numerosi soggetti stranieri". Gli atti sono quindi stati trasmessi al tribunale dei Ministri, l'unico organo che ha la competenza di indagare su un membro del governo.

Salvini ha voluto aprire l'atto trasmesso dal tribunale di Palermo in diretta Facebook, rispondendo immediatamente alle accuse rivoltegli dalla magistratura.

 

Al fascicolo è allegata una relazione firmata dal capo dei pm Francesco Lo Voi e dall'aggiunto Marzia Sabella. I magistrati palermitani hanno modificato le contestazioni ipotizzate dalla Procura di Agrigento che, per prima, aveva aperto l'indagine contestando a Salvini e al capo di Gabinetto del Viminale, Matteo Piantedosi i reati di sequestro di persona, sequestro di persona a scopo di coazione, arresto illegale, abuso d'ufficio e omissione d'atti d'ufficio. L'ufficio inquirente di Palermo ha invece contestato il reato di sequestro di persona aggravato.
Piantedosi non risulta indagato. Il tribunale dei ministri ha ora 90 giorni per svolgere le indagini 'sollecitate' dalla Procura.

“Qui c’e’ un organo dello Stato che indaga un altro organo dello Stato, con la piccolissima differenza che questo organo dello Stato è’ stato eletto da voi. A questo ministro avete chiesto di controllare i confini, contrastare gli sbarchi clandestini. Non sono preoccupato nè terrorizzato. continuerò a fare oggi, domani e in futuro. Non mi toglie il sonno; ecco, lo appendo qua”. Il Ministro ha appeso ad una parete del suo ufficio il foglio che gli è stato fatto recapitare dalla procura di Palermo.

Salvini ha concluso la diretta così: “Non mollo di un millimetro, non si molla di un millimetro, se gli italiani mi chiedono di andare avanti, io vado avanti. E se domani dovesse arrivare un’altra nave, non sbarcano. In questo ufficio si sta facendo quello che altri in 5 anni non hanno fatto. Grazie al procuratore di Palermo, di Agrigento e di Genova, rispetto il vostro lavoro, fate bene e in fretta. Un bacione e buon venerdì sera a tutti”.

Il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, a proposito delle dichiarazioni in diretta Facebook da parte del ministro dell’Interno Matteo Salvini a commento dell’iniziativa della
Procura di Palermo sulla vicenda dei migranti a bordo della nave Diciotti della Guardia Costiera ha dichiarato:”Un ministro può ovviamente ritenere che un magistrato stia sbagliando nei suoi confronti. Però, rievocare politicizzazioni o dire che un magistrato sbaglia perché sia una toga di destra o di sinistra è fuori dal tempo. Sinceramente, non credo che Salvini abbia nostalgia di quando la Lega governava con Berlusconi. E siccome sta scrivendo insieme a noi il cambiamento del nostro Paese, non può pensare di far tornare l’Italia alla Seconda Repubblica”.

“Come ministro della Giustizia – specifica il guardasigilli – ci tengo a dire che l’alleato di governo del M5s cioè la Lega si è dimostrata molto determinata nella lotta alla corruzione e anche nelle battaglie di legalità e di trasparenza nei partiti.