Più poteri ai sindaci e alle amministrazioni comunali per poter intervenire contro il gioco d’azzardo. È quanto prevede il nuovo disegno di legge “contro il gioco d’azzardo per la protezione dei minori e le dipendenze patologiche” presentato all’Ars dalla presidente della commissione Salute Margherita La Rocca Ruvolo. L’esame del testo dovrebbe cominciare la prossima settimana in sesta commissione.
“Ci si prefigge l’obiettivo – spiega La Rocca Ruvolo nella relazione al ddl – di contrastare il mercato del gioco d’azzardo, sia quello lecito o autorizzato sia quello illegale in mano alla criminalità organizzata, ed in questa direzione coinvolgere le amministrazioni comunali responsabilizzandole e dando loro dei poteri regolamentari. Il settore negli ultimi anni ha visto crescere in maniera esponenziale di miliardi di euro il fatturato dei giochi d’azzardo degli apparecchi elettronici e online. Il gioco d’azzardo, anche quello lecito, sta distruggendo le persone, le famiglie, le comunità, sottrae ore al lavoro, alla vita affettiva, al tempo libero. Causa sofferenza psicologica, di relazione, educativa, materiale, di aspettativa di futuro e altera i presupposti morali e sociali sostituendo con l’azzardo i valori fondati sul lavoro, sulla fatica e sui talenti. Sono a rischio la serenità, i legami e la sicurezza di tante famiglie e delle nostre comunità. Spesso intorno ai luoghi del gioco d’azzardo si organizza la microcriminalità dei furti, degli scippi e dell’usura, ma anche la criminalità organizzata”.
“La proposta di legge – conclude Margherita La Rocca Ruvolo – intende tutelare i soggetti vulnerabili avendo come finalità la tutela della salute degli individui come sancito dall’articolo 32 della Costituzione, affidando ai sindaci e alle amministrazioni comunali un potere regolamentare esplicito che permetta loro di intervenire in modo efficace sulle questioni legate al gioco d’azzardo attraverso un controllo sulla proliferazione delle sale da gioco nel loro territorio disponendo, ove necessario regolamenti e prescrizioni restrittive”.