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08/10/2018 06:00:00

Sanità in Sicilia tra proteste ed eccellenze

 Agitazione nella sanità siciliana, tutte le organizzazioni sindacali di categoria lamentano una Rete Ospedaliera non adeguata con carenze di personale, con i commissari che sono stati delegittimati e con uno scarso dialogo con la parte politica: l'assessore regionale Ruggero Razza.

Quello che per la maggiore si recrimina è la mancata stabilizzazione oltre a fatto che Razza non avrebbe operato alcun cambiamento nella Rete Ospedaliera del precedente governo regionale: “Noi vorremmo trasparenza e competenze piuttosto che appartenenze”, lo dichiara Angelo Colledoro vicesegretario del CIMO.

La doglianza arriva da più parti, il segretario regionale CISL Medici, Massimo Farinella parla di cattiva organizzazione e una carenza di personale. Punta il dito contro la politica precedente e attuale: “Noi sindacati non siamo mai stati coinvolti operativamente nel processo di elaborazione dei documenti di programma e nella rielaborazione della rete ospedaliera”.

La maggiore criticità è rappresentata dai pronto soccorso, troppo intasati e con una risposta non adeguata alla necessità dei pazienti.
Problema secondo i sindacati che non viene superato nemmeno dalla nuova rete ospedaliera.

Si evidenzia inoltre come tante apparecchiature altamente tecnologiche rimangano inutilizzate a causa della mancata assunzione dell'area radiologica.
L'assessore alla Salute, Razza, ha già convocato le parti per poter discutere di tutte le criticità avanzate, l'appuntamento è il 9 ottobre in piazza Ziino, sede dell'assessorato, a Palermo.
Lo stesso presidente della Regione, Nello Musumeci, ha voluto rispondere ai camici bianchi. La Sicilia, dice il governatore, è la prima regione d'Italia ad avere avviato la stabilizzazione applicando la legge Madia: “Dal gennaio 2018 a oggi, sono stati stabilizzati circa duemilatrecento aventi diritto e sono in corso le procedure di stabilizzazione per almeno altrettanti lavoratori precari. Nel piano attuale si prevede di raggiungere le circa tremila unità entro l’anno. A queste si affiancano le mobilità e i nuovi concorsi che, per la prima volta, ci stanno vedendo supplire alle carenze di organico in alcune aree specifiche”.
L'attuale governo precisa poi che dopo dieci anni di blocco delle assunzioni a tempo indeterminato, si è avviata una nuova stagione dei concorsi in ambito sanitario.
Sulla carenza di personale, Musumeci, non si sente di controbattere gli addetti ai lavori, tuttavia la carenza di organico è legata al tetto di spesa per il personale, una situazione non relegata alla sola Sicilia.
Il dato ufficiale per la provincia di Trapani per la stabilizzazione è di 167 unità.
Intanto l'assessore Razza ha emanato una circolare con cui si stabilisce l'adozione da parte delle strutture pubbliche dell'isola di una serie di iniziative che potenzino le prestazioni utili a individuare precocemente l’ insorgenza di tumori, attraverso test preventivi (screening) condotti sulla popolazione che non presenta segni ne’ sintomi di neoplasie.
I punti indicati rimarranno aperti nelle giornate di sabato mattina e tutti i pomeriggi settimanali. Le Asp incrementeranno il personale che si occupa del front-office telefonico dei Centri gestionali con l’ulteriore impiego di assistenti sanitari: le figure potranno essere recuperate dal bacino dei precari.
L'accesso agli screening verrà consentito attraverso la stipula di protocolli di intesa tra Asp, Aziende ospedaliere e altre strutture indicate dalle stesse Asp.
Alle Aziende sanitarie viene suggerito l'utilizzo dei social media per le azioni di promozione, affinché tutti i siciliani siano messi a conoscenza di quest’importante strumento offerto dalla sanità pubblica.

A dimostrazione che non tutta la sanità siciliana è in agonia è l'esempio dell'eccellenza del reparto di cardiologia a Marsala, guidato dal dottore Gaspare Rubino.
Il responsabile dell'unità operativa di Cardiologia e Utic del Paolo Borsellino ha guidato una equipe che ha impiantato, in un paziente di 45 anni, un defibrillatore sottocutaneo di ultima generazione: “ I defibrillatori- spiega Rubino- possono essere di due tipi : quelli che per funzionare necessitano di elettrocateteri transvenosi e i nuovissimi sottocutanei che funzionano senza toccare né il cuore né i vasi sanguigni, pur garantendo la medesima efficacia nel prevenire l’arresto cardiaco improvviso”.
L’equipe era composta dagli elettrofisiologi del reparto, i cardiologi Aldo Ruggieri e Dario Orlando e dall’infermiere di sala operatoria Nicola Sicurella che, sotto la guida del tutor Riccardo Torcivia, hanno eseguito una perfetta procedura di impianto e con la collaborazione del Direttore dell’unità operativa di Anestesia e Rianimazione Pietro Pipitone e del coordinatore del Complesso Operatorio Vito Pizzolato. Mentre il Servizio di Farmacia ha consentito di poter disporre del device in tempi brevi.