Visita e prescrive piani alimentari dietetici dietro il pagamento di una quota associativa di 50 euro al momento dell'ingresso nello studio di dietologia e nutrizione totalmente abusivo. I finanzieri di Palermo nel corso di una perquisizione nello studio di un'associaione no profit nel quartiere Cruillas, hanno trovato una settantenne originaria di Messina, svolgere a tutti gli effetti l'attività di dietologa senza avere alcun titolo. Nello studio, al momento della perquisizione, sono state trovate alcune collaboratrici della donna - la cui posizione è al vaglio dei militari -, bilanche professionali, lettini e prodotti dietetici che la donna vendeva ai pazienti.
I finanieri hanno accertato lo svolgersi dell’attività illecita, consistita essenzialmente nella prescrizione, da parte dell’indagata, senza alcun titolo, di diete e piani alimentari, in assenza della prescritta e necessaria abilitazione.
La donna iindagata, diceva di essere una professionista del settore della nutrizione e di essere in possesso dei titoli necessari per svolgere tale attività, coadiuvata nelle operazioni da diverse collaboratrici anch’esse prive di qualsivoglia titolo ed esperienza nel settore, in quanto per lo più semplici casalinghe - convinceva i propri clienti ad affiliarsi, aderendo alla associazione, promettendo dimagrimenti sicuri e rapidi.
Dietro il pagamento di Euro 50, apparentemente come quota associativa, da versare al momento dell’accesso allo studio, i pazienti, dopo una visita preliminare, ricevevano dalla responsabile dello studio veri e propri piani alimentari, calibrati sulle singole esigenze del paziente.
La donne inoltre convinceva gli ignari pazienti ad abbinare alla dieta prescritta o al piano alimentare individuato l’assunzione di integratori alimentari di origine americana, inducendoli all’acquisto. In tal modo, l’indagata riusciva ad incrementare i propri illeciti guadagni attraverso la vendita di tali prodotti, compravenduti mediante il noto sistema del multi-level marketing.
Al momento dell’intervento i finanzieri hanno potuto accertare la effettiva presenza delle collaboratrici dell’indagata, intente a visitare e a prescrivere diete a numerosi pazienti presenti nello studio, i quali solo in quel momento realizzavano che lo studio non era abilitato a svolgere tale tipo di attività, nonché di aver messo in pericolo la propria salute.
Oltre ad alcune persone presenti in sala d’attesa, pronte per essere visitate, venivano identificati altri pazienti proprio nel momento della visita, tra cui una signora anziana che aveva modo di raccontare nella immediatezza ai finanzieri di essersi recata presso lo studio con l’intento di dimagrire a causa di alcuni problemi fisici legati all’età, nonché una ragazza minorenne, accompagnata dalla propria madre, la quale dichiarava ai militari di aver scelto lo studio dell’indagata al fine di farsi prescrivere una dieta e un piano alimentare idoneo, compatibile con lo svolgimento dell’attività fisica praticata nel tempo libero.
Al fine di evitare che il reato potesse essere portato a conseguenze ulteriori, le Fiamme Gialle hanno posto i sigilli ai locali del centro abusivo, sequestrando lo studio e gli strumenti rinvenuti.
Le evidenze probatorie acquisite durante le perquisizioni hanno, quindi, confermato l’ipotesi accusatoria mossa nei confronti della titolare dello studio; sono invece, come anticipato, ancora al vaglio degli inquirenti le posizioni delle collaboratrici identificate nel corso delle attività.