In Sicilia comincia ad aumentare il flusso turistico fuori dalle stagioni tradizionali. Ma al momento resta in seconda fila fra le mete preferite dagli ospiti che scelgono l’Italia. La crescita comunque c’è ed è certificata da un’indagine della Cna, secondo la quale nella prima settimana di gennaio in Italia si registreranno 9,8 milioni di turisti, con un incremento di 800 mila visitatori rispetto allo scorso anno, una crescita dell’8,5 per cento circa. Di questi quasi la metà – 4,6 milioni – saranno stranieri, i quali addirittura prevalgono in quanto a presenze – 17,5 milioni contro 17,4 – vale a dire i pernottamenti che in media saranno quattro per gli stranieri contro i tre per gli italiani. Di questo flusso si giovano le mete naturalistiche, quelle sciistiche e anche le città d’arte.
Le regioni più opzionate sono Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia. Per quanto riguarda le città, nell’ordine si classificano Roma, Venezia, Firenze, Milano, Napoli, Torino, Bologna, Genova, Palermo, Catania, Matera, Bari, Pisa, Perugia e Ravenna; la Sicilia conquista quindi nono e decimo posto.
Ma c’è comunque un progresso per l’Isola, come spiega il responsabile di Cna Commercio e Turismo, Cristiano Tomei. «Il turismo sta cambiando - dichiara - e questo sembra essere un vantaggio per regioni come la Sicilia. Si va verso una destagionalizzazione, che va oltre i binomi inverno-montagna e estate-mare, e addirittura le destinazioni siciliane vengono scelte non solo nelle mezze stagioni ma anche d’inverno. In passato l’Isola è stata penalizzata dalla difficoltà di raggiungerla e dalla composizione dei pacchetti turistici, che costituivano l’offerta del mercato e dettavano le regole. Oggi grazie a Internet i turisti si costruiscono i loro pacchetti ed è la domanda a dettare le regole. In questa maggiore libertà la Sicilia viene spesso scelta ed ha molte carte da giocare, con le sue bellezze naturalistiche, artistiche, culturali, enogastronomiche. Lo conferma un altro dato: la crescita della richiesta di alloggio in strutture al di fuori del sistema ricettivo tradizionale dei grandi alberghi. Questo perché i visitatori vanno a cercarsi i siti da visitare e non praticano più solo un turismo di ricasco, e quindi si costruiscono itinerari nelle località minori e interne dove le strutture ricettive non sono di massa».
Resta il nodo dei trasporti. Gli italiani preferiscono spostarsi in auto, mentre gli stranieri prediligono il treno. Palermo e Catania invece sono raggiunte soprattutto in aereo.